Per la prima volta, complici i costi, le distanze e la Grande depressione appena attraversata, le gare si svolgono nell’arco di due settimane, dal 30 luglio al 14 agosto 1832, scelta che poi diverr¨¤ definitiva. I Paesi scendono a 37, gli atleti a 1334, di cui 127 donne: c’¨¨ anche il primo cinese. Le gare sono 117, in 16 sport. Sede principale ¨¨ il Coliseum, costruito per l’occasione in ricordo dei caduti della Prima guerra mondiale; splendido il Villaggio olimpico, le donne sono ospitate in albergo. Gli italiani a Los Angeles sono 101, la met¨¤ di Parigi ‘24, arrivati in nave con il “Conte Biancamano”. Secondi nel medagliere, ottengono 36 medaglie, equamente divise fra ori, argenti e bronzi, un terzo degli Usa che dominano con 110 medaglie di cui 44 d’oro. Ottime le prestazioni nel ciclismo con Attilio Pavesi, oro individuale e a squadre su strada, e di Nini Beccali nei 1500m. L’oro azzurro pi¨´ bello, dei dodici conquistati ai Giochi di Los Angeles ’32 ¨¨ proprio quello di Luigi Beccali nell’atletica leggera, specialit¨¤ 1500 metri, la pi¨´ classica delle corse del mezzofondo. Il venticinquenne milanese, quarto figlio di un impiegato delle Ferrovie dello Stato, conquista in America il primo oro italiano nello sport principe delle Olimpiadi, diventando poi stella luminosissima del mezzofondo globale nel decennio 1928-38. Dieci volte Campione nazionale, Campione d’Europa, primatista mondiale del 1500 m.