Le gare di Atlanta si svolgono fra il 19 luglio e il 4 agosto. I Paesi partecipanti sono 197, record assoluto - anche qui si tratta in realt¨¤ di comitati olimpici, molti dei quali non corrispondono a entit¨¤ politiche autonome - gli atleti 10.310, di cui il 34 per cento donne, 3.513. Di essi, 648 sono targati Usa, pi¨´ di tutta l’Olimpiade di St. Louis 1904 messa assieme. Le gare salgono a 271 in 26 sport. L’Italia manda una squadra primato di 339 persone, le donne sono 105; il risultato complessivo ¨¨ straordinario, il sesto posto mondiale (su 79 Paesi a medaglia) dopo Usa, Russia, Germania, Cina e Francia, con 13 ori (massimo eguagliato) e 10 argenti per un totale di 35 medaglie. Alcune cifre di Atlanta sono impressionanti: contratto-record per la Nbc: 456 milioni di dollari, 20.420 giornalisti, 8,6 milioni di biglietti venduti. L’uomo dei Giochi ¨¨ il portabandiera azzurro, il ginnasta toscano, specialista degli anelli, Jury Chechi, che si prese la grande rivincita sulla sfortuna che lo aveva bloccato a pochi giorni dalle Olimpiadi di Barcellona, quando si era rotto il tendine d’Achille del piede destro. Per Chechi, alla ricerca di vittorie gi¨¤ dai Giochi di Seul, dove fu sesto, si tratt¨° di ripartire quasi da zero. Ci vollero talento, orgoglio, forza di volont¨¤. Dopo quattro anni di fatica, trascorsi vincendo anche vari titoli ma sempre inseguendo il grande sogno olimpico, il 28 luglio, giorno della finale degli anelli, Chechi si esib¨¬ in una gara perfetta: il pubblico salt¨° in piedi alla fine del suo esercizio che gli valse l’oro, davanti al rumeno Dan Burinca e all’ungherese Szilveszter Csollany, ottenendo un 9887, la pi¨´ alta valutazione per un ginnasta negli esercizi di una finale.