Va detto che sin dal 1914, le barche correvano con la cosiddetta 'Universal Rule' che determinava l'idoneit¨¤ di uno yacht a gareggiare nell'America's Cup. Era una rivoluzione per l'epoca, per quanto non potesse essere precisa al secondo: determinava una valutazione per gli yacht per calcolare un fattore di correzione del tempo in modo da far gareggiare yacht diversi l'uno contro l'altro. Il concetto - che un secolo dopo ¨¨ rimasto nelle competizioni di altura - faceva s¨¬ per esempio che Shamrock IV scontava sette minuti di handicap rispetto a Resolute. L'evoluzione del sistema convinse a?scegliere la J-Class: barche con una lunghezza tra i 76 e gli 88 piedi e armate con vela bermudiana, quella che oggi ¨¨ la randa che a prua veniva affiancata da una serie di fiocchi. Lipton, per la cronaca, leg¨° la sua ultima sfida proprio nel 1930
al debutto degli spettacolari J-Class? e di Newport (Rhode Island) come campo di regata. Non azzecc¨° la scelta tecnica: il suo Shamrock V era bellissimo ma tradizionale, con ossatura in acciaio e fasciame in mogano. A difendere il trofeo c¡¯era Enterprise, armato dal miliardario Harold Vanderbilt, realizzato con materiali e tecniche di stampo aeronautico. E aveva l¡¯albero in alluminio. Con l'edizione 1937, i giganteschi ed elegantissimi J-Class - lungi sino a 40 metri - chiusero la loro epopea: furono abbandonati e in gran parte demoliti. Ne restano pochissimi originali (spesso ricostruiti come Velsheda nella foto) mentre sono nate parecchie ¡®repliche¡¯: restano tra le barche pi¨´ imponenti, invelate e belle della storia velica.
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