Dopo anni di tentativi andati a vuoto, nel 1990 Cagiva era determinata a diventare la prima casa italiana ad iscrivere il proprio nome nell'Albo d¡¯Oro della Parigi-Dakar. Per questo il team ufficiale si present¨° all¡¯edizione del 1990 con una moto esplicitamente concepita per completare tale missione, la Elefant 900, piuttosto distante dalla controparte di produzione del tempo. A portarla al trionfo fu Edi Orioli, dominatore della corsa dopo la debacle di Peterhansel e della Yamaha nella prima fase, ma anche il compagno di colori Alessandro De Petri si rese autore di una prestazione memorabile che gli valse il 3¡ã posto finale. Il suo motore era un bicilindrico a V da 950 cc raffreddato ad aria con iniezione elettronica della Ducati, opportunamente rivisto e corretto per l'occasione, mentre la componentistica era quanto di meglio si potesse reperire al tempo sul mercato. Il cambio regolamentare radicale della Dakar del 1994, che di fatto stroncava il proliferare dei prototipi ufficiali in favore di moto strettamente derivate dalla produzione, costrinse Cagiva a rimodellarla sulla base dell'effettivo modello di serie, la Elefant 900 Ac a carburatori, dando origine alla versione 944 Marathon. La nuova moto, con circa 75 Cv su cui contare, mise subito a referto la seconda vittoria di Cagiva alla Parigi-Dakar (che in quell'edizione prevedeva addirittura il ritorno a Parigi per la passerella finale) per mano dello stesso Edi Orioli, mago della navigazione pre-Gps e vittorioso sul compagno di colori spagnolo Jordi Arcarons. Oltre a loro due, altre quattro Cagiva conquistarono un posto nella Top 10 del 1994.
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