L'adozione della base meccanica della Fiat Panda comportava la possibilit¨¤ di realizzare una variante a trazione integrale della Autobianchi Y10, impiegando il medesimo sistema 4X4 sviluppato dalla Steyr-Puch. A differenza della pi¨´ rustica "cugina" torinese, tuttavia, la Y10 adotta una serie di miglioramenti pensati per mantenere elevato il livello di sofisticatezza e qualit¨¤ percepita della vettura. Assente la leva meccanica per l'inserimento della trazione integrale, soppiantato da un tasto che comanda un sistema elettropneumatico per trasferire la coppia anche all'asse posteriore. Nelle condizioni di marcia con la sola trazione anteriore, il retrotreno viene scollegato dagli organi di trasmissione per favorire la scorrevolezza, mentre per evitare inserimenti accidentali il comando del 4X4 si disattiva automaticamente oltre i 50 chilometri orari. Tra le differenze sul profilo meccanico rispetto alla Y10 a trazione anteriore, anche la maggiore altezza da terra, pensata per rendere pi¨´ agevole la circolazione su terreni accidentati, nonch¨¦ l'adozione delle balestre posteriori direttamente derivate dalla Panda 4X4, al posto del ponte Omega. Anche il propulsore ¨¨ lo stesso della piccola di Mirafiori, il Fire da 999 cc di cilindrata, portato per¨° ad erogare una potenza massima di 50 Cv a 5.500 giri.?

Riconoscere una rara Autobianchi Y10 4X4 ¨¨ abbastanza semplice. Fuori, oltre l'assetto rialzato, si distingue per i cerchi in acciaio da 13" dal disegno specifico, che calzano come primo equipaggiamento pneumatici Pirelli 155/70 dal profilo asimmetrico, ossia con un'estremit¨¤ esterna che predilige la scorrevolezza e una interna per la maggiore trazione in fuoristrada. Presenti anche, nel caso della prima versione, ampi fascioni di plastica neri che percorrono le fiancate alla stessa altezza dei paraurti, nonch¨¦ targhette identificative riportanti la dicitura "4WD". Negli interni il principale elemento caratterizzante ¨¨ il comando per l'inserimento della trazione integrale, posto sul lato destro sul cruscotto, mentre il volante ¨¨ lo stesso adottato dalla Turbo, con le quattro razze leggermente pi¨´ rastremate, e non sono presenti i rivestimenti in Alcantara. Manca invece l'inclinometro tipico della?Fiat Panda 4X4. La Y10 4WD resta a listino fino al termine della produzione della piccola, aggiornandosi di pari passo ad ogni restyling. Nel 1989 debutta cos¨¬ la seconda serie, archiviando il 1.0 Fire in favore del nuovo 1.1 a iniezione, sostituito con la sua variante catalizzata in occasione del lancio della terza serie, subito riconoscibile per l'assenza dei paracolpi laterali e l'adozione di nuovi cerchi in acciaio multiraggio. L'ultimo aggiornamento proprio sul finire della produzione, nel 1995, quando il motore Fire viene adeguato alle normative Euro 2 e arriva a 54 Cv di potenza massima. Il prezzo della prima generazione di Autobianchi Y10 4WD, nel 1986, era pari a 14.534.000 lire (20.800 euro). A titolo di paragone, una Fiat Panda 4X4 del medesimo anno costava 9.894.000 di lire (14.100 euro).

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