Trazione ovviamente posteriore, per¨° su tutto il resto c'era una discreta libert¨¤. Ma il vincolo soffocante restava il costo. Giacosa lavor¨° in parallelo con i disegnatori della carrozzeria per cercare di adattarne al meglio la meccanica; oggi sembra normale, per¨° a quell'epoca si trattava di uno schema di lavoro quasi rivoluzionario. Si arriv¨° ad un telaio molto semplice con due longheroni a C (alleggeriti da fori) aperti verso l'esterno e collegati da due traverse. Il motore era anteriore ma a sbalzo, pi¨´ avanti rispetto all'asse, per ricavare spazio sufficiente per due persone e qualche borsa o due bambini, oltre a consentire l'adozione delle sospensioni a ruote indipendenti. Quattro cilindri, raffreddamento ad acqua ma con radiatore sopra il motore, per risparmiare spazio (e non serviva una pompa); anche il serbatoio della benzina era pi¨´ in alto, l'afflusso del carburante avveniva per gravit¨¤, facendo a meno della pompa della benzina. Diversi accorgimenti che in quel periodo nessuno adottava. Alla fine si arriv¨° ad una vetturetta con passo di soli due metri, lunghezza totale 336 cm, larghezza 136, altezza 145. Pesava 565 kg, un fuscello. Motore da 569 cc per 13 Cv, la bellezza di 85 km/h ed un consumo di circa 6 litri per 100 km, adeguata al trasporto di due persone e 50 kg di bagaglio.
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