Nato a Torino nel 1938 e scomparso 13 marzo 2024 all¡¯et¨¤ di 85 anni, con il suo lavoro ha regalato al mondo autentici gioielli che hanno contribuito in modo determinante a fare grande il design ¡°Made in Italy¡±. Soprattutto con Nuccio Bertone, in 15 anni di collaborazione, ha creato un sodalizio magico che ha prodotto molti modelli famosi ma, e qualche volta lo si dimentica, anche modelli di grande produzione con un altrettanto grande successo commerciale
Nel 1965 un grande designer italiano, Giorgetto Giugiaro, lascia la Carrozzeria Bertone per la Ghia. Al suo posto viene assunto Marcello Gandini, morto il 13 marzo 2024 all'et¨¤ di 85 anni, che si ritrover¨¤ immediatamente nelle condizioni di emergere. Proprio in quel 1965 la neonata Automobili Lamborghini (era nata solo nel '63) presenta un inedito e sorprendente rolling chassis progettato da due giovani ingegneri: Giampaolo Dallara e Paolo Stanzani. Il motore ¨¨ il 12 cilindri progettato da Giotto Bizzarrini gi¨¤ visto sulle gran turismo precedenti ma sta volta posizionato posteriormente e soprattutto trasversalmente, cosa che permetteva un passo particolarmente corto. Bertone, che non aveva rapporti con gli altri marchi emiliani, si ritrov¨° l'uomo giusto nel posto giusto. E fu cos¨¬ che Gandini, Dallara e Stanzani si misero a lavoro sulla leggendaria Miura presentata nel 1966. Tutti e tre avevano meno di 30 anni. Il design di Gandini per la prima supercar del toro si rivel¨° dirompente e rivoluzionario. Pur conservando le forme morbide e sinuose tipiche degli Anni 60 il nuovo layout con il motore centrale permise al designer torinese di tracciare linee nuove, moderne in modo naturale, straordinariamente eleganti e allo stesso tempo sportive, con dettagli stilistici particolarmente azzeccati: le famose ¡°ciglia¡± attorno ai fanali per nascondere il fatto che arrivassero dalla Fiat 850 spider, le griglie e le prese d¡¯aria laterali, la copertura del lunotto, tutti elementi stilistici che arricchivano un volume vettura che stup¨¬ il mondo e destabilizz¨° tutti i costruttori, soprattutto la rivale di sempre, la Ferrari. Nata innovativa da menti giovani e spregiudicate, la Miura venne negli anni migliorata ed evoluta nel tentativo di correggere alcuni difetti di giovent¨´, sia aerodinamicamente che meccanicamente, con il V12 da quasi 4 litri che pass¨° dai 350 Cv della prima P400 per poi arrivare ai 370 della P400S e ai 385 Cv a 7850 giri/min della versione SV. Numeri che all¡¯epoca erano da capogiro. Per migliorare una guidabilit¨¤ non proprio alla portata di chiunque, soprattutto se condotta al limite, sulla versione SV vennero apportate delle modifiche al passo e alla carreggiata posteriore ma senza poter intervenire sulle misure degli pneumatici di soli 205-15¡±. Non proprio l¡¯ideale per una vettura che poteva raggiungere i 290 km/h. Non scopriamo solo oggi il valore della Miura, un modello che negli anni ¨¨ diventato icona stessa del car design e in generale sinonimo di supercar eterna. Di lei Gandini disse pi¨´ volte che la trovava inguardabile.
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