Nel 1964 Alejandro De Tomaso presenta al salone di Torino la Vallelunga, prima supercar della factory di Albareto. Inizialmente il progetto doveva essere venduto a qualche grande costruttore, poi lĄŻassenza di investitori spinse lĄŻitalo-argentino a portare avanti da solo lĄŻiniziativa. Prodotta dalla Ghia e disegnata dalla Fissore, la vettura doveva il suo nome al circuito romano di Vallelunga su cui erano stati effettuati i test di collaudo e sviluppo. Dotata di un motore quattro cilindri in linea della Ford derivato dallĄŻunit¨¤ motrice della Cortina e capace di erogare 105 Cv di potenza collocato centralmente, la Vallelunga disponeva di un cambio manuale transaxle derivato da quello del Volkswagen Maggiolino. Il telaio era in acciaio e la sospensioni a doppi bracci oscillanti e molle elicoidali, una soluzione tecnica che De Tomaso aveva gi¨¤ adottato per molte delle sue monoposto. I freni erano a disco; la vettura si distingueva per lĄŻampio uso di alluminio e vetroresina, in controtendenza con gli altri costruttori di supercars del periodo. Furono prodotti cinquantatre esemplari di Vallelunga, pi¨´ sei prototipi tra cui una Spyder realizzata gi¨¤ nel 1962.
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