Thunder, l'anno della verità
Durant e Westbrook i nuovi leader?

Kevin Durant e Russell Westbrook sono passati velocemente dallo status di rookie a quello di All Star e adesso, nonostante abbiano solo 23 anni, sono di fatto tra i veterani di una squadra sempre più giovane come gli Oklahoma City Thunder. A causa dei problemi di budget causati dai rinnovi contrattuali del miglior stoppatore della Nba, Serge Ibaka e del sesto uomo dell’anno, James Harden, i Thunder hanno lasciato liberi di andarsene gli esperti Derek Fisher, Nazr Mohammed e Royal Ivey durante il mercato dei free agent di quest’estate: di conseguenza l’ala Nick Collison è l’unico giocatore trentenne della squadra e uno dei soli tre giocatori che hanno compiuto almeno 26 anni.

Russell Westbrook, 23 anni, a canestro. Epa

fiduciosi — La gioventù non è mai stata una scusa per i Thunder, che nei quattro anni trascorsi a Oklahoma City sono passati da essere la squadra barzelletta della Nba a laurearsi campioni della Western Conference: il general manager Sam Presti ha dichiarato ieri di essere molto fiducioso sul fatto che Durant e Westbrook riusciranno a esprimere al meglio le loro doti di leadership, adesso che intorno a loro ci sono meno giocatori esperti. "Sono due giocatori in continua evoluzione - ha spiegato Presti -. Se andiamo a vedere quello che sono riusciti a costruire in questi anni, ci renderemo conto che hanno vissuto molte esperienze, e nel loro gruppo metterei anche Nick Collison. Mi piace parlare dei nostri standard interni, che rispettiamo quotidianamente: questi tre giocatori hanno fatto parte della prima squadra che ha avuto l’opportunità di indossare questa maglia, con questo logo. Sono ormai padroni della cultura sportiva che abbiamo stabilito in questo club, grazie al loro modo di essere e di vivere la loro professione". Adesso questi giocatori saranno chiamati a offrire lo stesso contributo con l’ausilio di un cast di supporto che è più giovane, e di conseguenza meno esperto, di quello della scorsa stagione. Durante la corsa alle Finali Nba, Fisher aveva 37 anni, Mohammed aveva 34 anni e Ivey aveva 30 anni: Fisher aveva conquistato cinque titoli Nba, mentre Mohammed ne aveva vinto uno.

colpo thabeet — L'acquisto più importante dei Thunder durante il precampionato è stato quello del 25enne Hasheem Thabeet: tra gli altri nuovi arrivi che si presenteranno al via del training camp, troviamo anche DeAndre Liggins, Daniel Orton e Andy Rautins, al loro secondo anno nella Nba, Perry Jones III, scelto al primo giro nel draft e Hollis Thompson, un rookie che non è stato scelto nel draft. "Con la partenza di Nazr, Royal e Fish abbiamo perso tre veterani e quindi abbiamo scelto di puntare su alcuni giocatori giovani. Sarà molto interessante vedere quello che succederà durante il training camp, perché questi giocatori lotteranno tra loro per ottenere un buon minutaggio – ha dichiarato il centro titolare Kendrick Perkins, che con i suoi 27 anni è il terzo giocatore più anziano della squadra -. Siamo una squadra con molto talento e i rookie saranno pronti a dare il loro contributo fin da subito". Le principali concorrenti di Oklahoma City nella corsa al titolo Nba hanno roster ricchi di veterani, in particolare dopo l’estate appena trascorsa: i campioni in carica di Miami hanno preso Ray Allen e Rashard Lewis, mentre i Lakers si sono assicurati Steve Nash e Dwight Howard. Gli Spurs, che si sono arresi ai Thunder nelle Finali della Western Conference, possono ancora contare sul trio formato da Tim Duncan, Tony Parker e Manu Ginobili, che hanno vinto il titolo in passato.

super sfida — Nel tentativo di mantenere inalterato il nucleo di stelle di Oklahoma City, Presti non aveva molte alternative: i contratti di Durant e Westbrook occupano una bella fetta dello spazio salariale dei Thunder, mentre il nuovo accordo siglato da Ibaka rimette in discussione le possibilità di trattenere Harden. "Per vari motivi è necessario prendere delle decisioni, sia da un punto di vista tecnico che finanziario - ha ammesso il general manager dei Thunder -. E' evidente che ci piacerebbe trovare posto per tutti, ma è una situazione che è lontana dalla realtà ". Presti ha preferito non rilasciare aggiornamenti sulle possibilità di rinnovare il contratto di Harden e ha dichiarato: "Mi piacerebbe dirvi che so come andrà a finire. Credo che a James farebbe piacere rimanere qui: è una persona intelligente, sono sicuro che rifletterà a lungo e prenderà la miglior decisione per se e per la sua famiglia. Nessuno in questa società si permetterà di giudicarlo, a prescindere da quella che sarà la sua scelta: Harden farà quello che è meglio per lui, come anche noi dovremo prendere la decisione che riterremo giusta, ma alla fine la speranza è che ci sia uno spirito collaborativo tra entrambe le parti. In alcuni casi succede, in altri no". Per un piccolo mercato come quello rappresentato da Oklahoma City si potrebbe profilare l’opzione di pagare la luxury tax per potersi permettere il rinnovo contrattuale di Harden, ma Presti ha preferito non rilasciare dichiarazioni in merito: anche il playmaker di riserva Eric Maynor è pronto a rinnovare il contratto. Al termine della stagione, sia lui che Harden diventerebbero restricted free agent. "Abbiamo una grandissima considerazione di questi due giocatori e la speranza è quella di riuscire a trattenerli. Allo stesso tempo, ci rendiamo conto che sarà come una sfida e noi dovremo essere pronti ad affrontarla", ha ammesso Presti.