La rinascita di Jerebko
"Vincerò con i Pistons"

Quando nella primavera scorsa, al termine della stagione compressa della Nba 2011-12, i dirigenti della nazionale svedese hanno cominciato a mettere pressione a Jonas Jerebko, il primo istinto del giocatore è stato quello di non prendere parte alle partite di qualificazione all’Eurobasket in programma durante l’estate. Il preparatore atletico dei Pistons, Arnie Kander, condivideva la decisione di Jerebko: erano entrambi soddisfatti del recupero del giocatore dopo l’infortunio al tendine d’Achille che lo aveva costretto a saltare la sua seconda stagione, per questo nessuno dei due aveva l’intenzione di sovraccaricare il tendine e di rischiare di compromettere la carriera di Jerebko.

Jonas Jerebko, 25 anni, 8,7 punti per gara nel 2011-12.

ripensamento — Ma da aprile si è arrivati velocemente a maggio, poi a giugno e Jerebko, che nel frattempo aveva ritrovato una buona condizione fisica, ha iniziato a sentire il desiderio di esserci. "Ho continuato ad allenarmi e ho iniziato a discuterne con Arnie - ha dichiarato il giocatore, rientrato questa settimana a Detroit dopo aver trascinato la Svezia alla sua prima qualificazione all’Eurobasket -. Ho cominciato a pensare che non avremmo ripreso a giocare fino alla fine dell’estate e che magari qualche partita mi sarebbe stata utile per continuare ad allenarmi e presentarmi qui al massimo della forma. Per questo ho cambiato idea". Adesso i Pistons sperano di trarre beneficio da un’estate più movimentata del previsto per Jerebko, che è stato scelto al secondo giro nel draft 2009 e che nella stagione seguente ha conquistato il posto in quintetto dopo l’infortunio alla schiena dell’uomo di ferro Tayshaun Prince nella quarta partita di regular season. Jerebko ha saputo ritagliarsi un posto nella Nba grazie alle sue giocate senza palla e alla sua abilità nel creare possessi extra, recuperando molte palle vaganti o che sembravano perse dopo un tiro sbagliato, lottando senza paura e dimostrando in campo di essere il leader non riconosciuto della squadra. Con la nazionale svedese, Jerebko ha avuto la palla in mano in ogni possesso: "Sentivo che avrei potuto fare molto di più con la palla, ma quando fai parte di una squadra cerchi di fare in modo che tutti si sentano coinvolti - ha spiegato il giocatore -. Dal numero di palle perse forse si intuisce che ho cercato di passare troppo spesso la palla, ma mi sono divertito. Ero il giocatore di riferimento della squadra e di conseguenza ho dovuto fare un po’ di tutto". Adesso Jerebko torna ai Pistons ed è consapevole che dovrà riuscire a guadagnarsi un buon minutaggio: è un giocatore operaio, con un ruolo da specialista e sa che non saranno molti gli schemi che lo vedranno protagonista. "So che posso fare molto di più, ma cercherò di giocare il mio basket e di fare quel che è meglio per la squadra, come del resto ho sempre fatto. So quello che posso fare e lo sanno anche i miei compagni, vedremo quale sarà il mio ruolo: in ogni caso, il mio desiderio è quello di scendere in campo, giocare e aiutare la squadra".

Jerebko contro Jagla in Svezia-Germania. Reuters

in forma — Nella partitella di lunedì, dopo la seduta atletica diretta da Kander e gli esercizi di tecnica individuale con gli assistenti di coach Lawrence Frank, Jerebko trasudava fiducia ed è stato praticamente infallibile nei tiri in sospensione sia dalla media distanza che dall’arco. Da un certo punto di vista, il giocatore è convinto di aver fatto la scelta giusta decidendo di giocare con la sua nazionale: la qualificazione per il campionato europeo che si terrà nel settembre 2013 è motivo d’orgoglio per tutta la nazione e una forte spinta per il futuro del basket in Svezia. "In Slovenia ci sarò sicuramente – ha spiegato Jerebko -. È la competizione più importante in Europa e la Svezia parteciperà per la prima volta, per questo sento il dovere di esserci e di rappresentare al meglio il mio paese. Credo che mi divertirò, la Svezia è all’esordio in un torneo così prestigioso". Secondo il giocatore, anche i Pistons trarranno beneficio dalla sua decisione di partecipare alle qualificazioni europee: Jerebko si presenta al via della nuova stagione non soltanto con una rinnovata fiducia in se stesso, ma anche sentendosi più a suo agio nel ruolo di leader. Jonas non è mai stato timido, ma l’esperienza vissuta come punto di riferimento della sua nazionale sia dentro che fuori dal campo lo renderà ancora più pronto a far sentire la sua voce in uno spogliatoio nel quale si sta lentamente affermando un nucleo più giovane: non a caso Tayshaun Prince, alla sua undicesima stagione nella Nba e il nuovo acquisto Corey Maggette sono gli unici ad avere 30 o più anni nel gruppo di 17 giocatori che dalla prossima settimana parteciperà al training camp. "L’esperienza di quest’estate mi è servita per lasciarmi definitivamente alle spalle l’infortunio - ha dichiarato Jerebko -. Ho avuto la possibilità di dimostrare a tutti che sono tornato, che sono ancora in grado di segnare e che ho lo stesso atletismo di un tempo. C’è voluto un anno e mezzo per riuscirci, ho dovuto saltare tutta la scorsa stagione, ma ora sto bene. Ho solo voglia di scendere in campo e di giocare e l’avventura con la nazionale mi è servita per riprendere fiducia e dimostrare a tutti che posso ancora dare il mio contributo".

compagni — Anche se gli impegni con la Svezia lo hanno tenuto lontano da Auburn Hills, Jerebko si è costantemente informato su quello che succedeva nell’impianto di allenamento dei Pistons durante l’estate ed è entusiasta dei nuovi acquisti: il giocatore che conosce meglio è Slava Kravtsov, europeo come lui, che ha trascinato la nazionale ucraina a un record di 6-2 e alla qualificazione all’Eurobasket della prossima estate. "Quando avevamo 19 o 20 anni, io e Slava abbiamo partecipato a un Eurocamp insieme e si può dire che nel corso degli anni l’ho visto crescere - ha spiegato Jerebko -. Ci siamo allenati insieme a Houston in vista del draft del 2009, inoltre quando avevo circa 18 anni abbiamo anche giocato contro. Ci conosciamo bene: Kravtsov è molto atletico e corre tantissimo, sarà un ottimo giocatore per questa squadra, anche grazie alla sua abilità di stoppare e deviare le conclusioni avversarie". Ad agosto Jerekbo ha dichiarato a un’emittente televisiva europea che nella prossima stagione "i Pistons si qualificheranno per i playoff" e le sue parole hanno fatto abbastanza scalpore: forse un giocatore dovrebbe fare notizia solo quando, all’inizio della stagione, dichiara che la sua squadra non ce la farà a qualificarsi per i playoff, ma il suo ottimismo in vista del 2012-13 è sincero. "È il nostro momento - ha concluso Jerebko -. Se andiamo a vedere quali squadre si sono qualificate per i playoff lo scorso anno, credo che siamo tra i club che possono competere con loro. Dobbiamo solo restare uniti e cercare di giocare bene per l’intera stagione: l’anno scorso abbiamo chiuso con una percentuale di vittorie del 50% e queste sono cifre da playoff. Sono impaziente di cominciare: è dalla mia annata da rookie che non disputo un’intera stagione. Credo che sarà un anno bellissimo e non vedo l’ora che inizi: non sono stanco (dopo due mesi con la nazionale), anzi, sono motivatissimo".