I Nets sognano i playoff
Il g.m King alza la voce

Il general manager dei Brooklyn Nets, Billy King, ha piena fiducia nel rinnovato roster che debutterà a breve nel nuovo Barclays Center. All’inizio del mercato dei free agent i Nets avevano solo quattro giocatori sotto contratto, ora King è convinto di aver costruito una squadra in grado di competere nella Eastern Conference.

Billy King, 46 anni, g.m dei Nets.

un'estate intensa — "Abbiamo dovuto intraprendere un lungo percorso per arrivare dove siamo adesso - ha dichiarato King, in una conferenza stampa che si è tenuta presso l’impianto di allenamento dei Nets -. Abbiamo dovuto fare molte chiamate, imbastire degli scambi, prendere delle decisioni: ogni giocatore che abbiamo acquistato è stato preso per un motivo ben preciso. Credo che questo gruppo abbia molto talento e che questa sia un’ottima squadra, potenzialmente da playoff". Nella scorsa stagione, ridotta a causa del lockout Nba, i Nets hanno chiuso con un record di 22-44, di conseguenza parlare di playoff significa compiere un significativo passo in avanti. La squadra che si prepara al training camp che inizierà la prossima settimana è finalmente ricca di giocatori in ogni posizione. Nella scorsa stagione l'allenatore Avery Johnson era stato spesso costretto a provare alcuni elementi in un ruolo per loro insolito. "Quest’anno la nostra idea è stata quella di avere dei giocatori da schierare nelle loro posizioni tradizionali", ha ammesso King. Per questo i Nets hanno rinnovato i contratti del playmaker All Star Deron Williams, del centro Brook Lopez, dell’ala grande Kris Humphries e dell’ala piccola Gerald Wallace: tutti e quattro erano potenziali free agent. Inoltre Brooklyn ha portato a termine una clamorosa operazione, acquistando la guardia tiratrice Joe Johnson dagli Atlanta Hawks e scaricando di fatto il resto del roster agli Hawks per assicurarsi il giocatore. "Dovendo descrivere l’intero processo, posso dirvi che inizialmente Joe Johnson non faceva parte dell’equazione - ha spiegato King -. Ma quando è entrato a far parte del nostro progetto, ho dovuto rivedere le mie idee su come avremmo costruito la squadra". Il general manager dei Nets ha poi ammesso che la trade per Johnson è stata definita prima del rinnovo del contratto di Williams, ma che lui stesso ha deciso di mantenere segreta la notizia, comunicandola solo al playmaker per cercare di convincerlo a rimanere a Brooklyn.

destinazione brooklyn — "Credo che la volontà di Deron sia sempre stata quella di restare - ha dichiarato il general manager dei Nets -. Dovevamo solo dargli dei buoni motivi per farlo: credo che Williams sia il miglior playmaker della Nba. Quando ha accettato la nostra offerta, abbiamo capito che avremmo potuto costruire la squadra attorno a lui e a Brook Lopez. Deron è l’elemento più importante di questa squadra, il nostro punto fermo. Non ho mai avuto il timore che potesse andarsene: non appena ha avuto l’opportunità di incontrare il nostro proprietario, Mikhail Prokorov, di vedere la nostra nuova arena e di capire in quale direzione ci stavamo muovendo, ho capito che per lui sarebbe stato difficile lasciare questo ambiente". King ha poi spiegato che, nella frenesia del mercato dei free agent, è bastata una telefonata per rassicurarlo: "Il miglior regalo per me è stato ricevere la telefonata di Deron, che mi ha comunicato la sua decisione di restare: è stata sicuramente la svolta". Secondo il general manager dei Nets, la firma di Williams ha semplificato il processo di costruzione di un roster competitivo: "È stato fantastico. Quando abbiamo presentato il nuovo logo e i nuovi colori della squadra, anche l’immagine dei Nets è cambiata: ho ricevuto tantissime chiamate e il nostro mercato è diventato più un processo di selezione che di reclutamento. È stato tutto più semplice, perché molti giocatori hanno mostrato il loro interesse nei nostri confronti e il desiderio di trasferirsi a Brooklyn: non me lo sarei mai immaginato". Per questo i Nets hanno firmato i veterani Jerry Stackhouse, Josh Childress, Andray Blatche e C.J. Watson, hanno acquistato Reggie Evans e il bosniaco Mirza Teletovic dal Vitoria. "Credo che il nostro quintetto di partenza possa giocarsela alla pari con qualsiasi altro della conference – ha dichiarato King -. In molte serate partiremo con un certo vantaggio nei confronti individuali: abbiamo giocatori che in varie fasi della loro carriera sono partiti in quintetto e quindi riusciranno a mettere pressione ai loro compagni che giocheranno dall’inizio".

il futuro e' adesso — In vista dell’inizio del training camp, c’è un altro segnale positivo per i Nets: negli ultimi due anni, la preparazione era cominciata in mezzo a numerose voci di mercato. Nel 2010, si era parlato a lungo del possibile acquisto di Carmelo Anthony, mentre lo scorso anno fu la volta della telenovela legata alla potenziale trade per Dwight Howard: quest’anno non è successo niente di tutto questo. "È come se questo fosse il mio primo anno ai Nets, perché durante i training camp degli anni passati c’erano sempre delle distrazioni – ha ammesso King -. Questo è l’aspetto fondamentale: ci stiamo preparando solo per la partita inaugurale della stagione, senza pensare ai giocatori che potrebbero restare o andarsene. Non ci sono più distrazioni o voci su possibili scambi: è una liberazione e adesso è sicuramente tutto più semplice. La persona per cui sono più felice è Brook Lopez, che adesso non deve più rispondere alle domande su una sua possibile cessione, può finalmente pensare solo a dare il massimo". King è fiducioso in merito al potenziale dei Nets: "Mi piacciono questi giocatori, la loro personalità e il loro talento. Credo che siamo riusciti a costruire un giusto mix, adesso dobbiamo solo stare a vedere quel che succederà: penso di aver fatto quello che mi era stato richiesto". I Nets esordiranno al Barclays Center il prossimo 1 novembre contro i Knicks.