Nets, segni di vita in difesa
E' la base per il successo

Le prime dieci partite dei Brooklyn Nets hanno confermato quanto avevamo previsto a luglio. Una squadra che segna molto ma che non riesce a impedire agli avversari di fare altrettanto. Prima della sfida di venerdì contro i Los Angeles Clippers, i Nets si trovavano al sesto posto nella classifica dell'efficacia offensiva (segnando 105.1 punti ogni 100 possessi palla) e al ventitreesimo in quella difensiva (subendone 103.6). Quindi, tutti noi pensavamo che l'unico modo per vincere sarebbe stato quello di segnare più dei Clippers, arrivati a Brooklyn come unica squadra nella top five in entrambe le statistiche. Tuttavia, i Nets sono riusciti a limitare il bottino dei Clippers a 76 punti e a soli 29 su 42 azioni nel secondo tempo. A 4:15 dalla sirena dell'ultimo quarto, le due formazioni si trovavano sul 74 pari; nei 3:27 successivi Brooklyn è riuscita ad arginare completamente L.A., ottenendo una grande vittoria per 86-76. Da quanto abbiamo potuto ammirare in campo e dall'analisi delle statistiche, questa partita è stata decisa da una grandissima prestazione della difesa che era stata meritatamente criticata fino a oggi. "Siamo stati molto attivi - ha detto Deron Williams nel dopo partita -. Brook Lopez è stato un pilastro là dietro e ha fatto delle stoppate decisive. Avevamo stabilito un piano di gioco sugli avversari e l'abbiamo seguito alla lettera, rendendo loro la vita molto difficile".

Deron Williams in difesa su Chris Paul. Reuters

totem lopez — I Nets hanno concentrato la loro attenzione in difesa su Chris Paul e Jamal Crawford, i quali, insieme hanno totalizzato appena sei punti (tutti realizzati da Crawford) e un assist (di Paul) nell'ultimo quarto. Brooklyn ha inoltre cambiato le marcature sui pick and roll e pressato in maniera aggressiva, affinché le guardie avversarie non avessero riferimenti. Lopez deve ancora imparare molto sul fronte difensivo, anche se si sta rivelando sempre più aggressivo ed è diventato il quarto miglior stoppatore del campionato bloccando 2.55 tiri a partita. "Normalmente lui tende a rimanere con i piedi a terra e a cercare di ostacolare i tiri in maniera più orizzontale che verticale - dice Avery Johnson, coach dei Nets -. Ed è proprio su quello che stiamo lavorando col giocatore. Adesso sta acquistando sempre più fiducia, il suo corpo è in uno stato di forma migliore e quindi sta cercando di alzarsi un po' di più da terra. Penso che si stia divertendo, perché sta provando a fare qualcosa che per lui era finora insolito".

rotazione modificata — Certo, venerdì anche i Clippers ci hanno messo del loro con un attacco sterile e una serie di brutti errori. Tuttavia, questa partita ha aperto vari spunti di riflessione. "Ci sono tre punti diversi su cui stiamo lavorando molto - dice Johnson -, ovvero: la difesa, gli aggiustamenti al nostro sistema di gioco e le tendenze individuali. Credo che stasera abbiamo fatto bene su tutti questi tre versanti". E, probabilmente, la decisione di Johnson di non far giocare insieme Williams e C.J. Watson per la prima volta in questa stagione non è stata solo una pura coincidenza. Nella sconfitta di mercoledì contro Golden State il duo di playmaker aveva fatto registrare delle pessime statistiche in difesa. Johnson ha accorciato un po' le rotazioni, specialmente nel terzo quarto, in cui, per la seconda volta nella stagione, i Nets si sono imposti sugli avversari. Watson ha effettivamente giocato come cambio di Williams, invece di aver fatto la terza guardia che condivideva il campo con tutti i giocatori del quintetto.

continuità — Adesso viene da domandarsi se i Nets saranno in grado di difendere con così tanta costanza. "Non so se riusciremo a giocare così ogni sera - dice Johnson - ma abbiamo dimostrato di esserne capaci". Lo sono senza ombra di dubbio, anche perché hanno fatto progressi sin dall'inizio del training camp. "Siamo migliorati molto in difesa - dice Williams -. E crediamo ancora di poter fare dei grossi passi avanti. E questo è un bene. Sono convinto che molto del nostro rendimento difensivo dipenda dalla nostra mentalità e dal lavoro svolto da cinque giocatori insieme. Non dipende da uno o due ragazzi particolarmente bravi che si prendono tutto il peso della difesa sulle spalle. Dobbiamo scendere in campo consapevoli del fatto che ognuno di noi deve coprire le spalle agli altri e viceversa. E credo che stiamo imparando bene la lezione". Se una squadra vuole essere al top di questo campionato deve giocare bene su entrambi i fronti. Venerdì sera i Nets hanno dimostrato di avere le carte in regola per riuscirci.