Nba, Paul: lezione ai Nets. Memphis ok con Boston

Paul, play dei Clippers, contro Deron Williams, dei Nets. Ap

Successi che smuovono le acque in chiave playoff nella notte Nba. Chris Paul sale in cattedra e dà lezioni di basket con una partita da 29 punti e 11 rimbalzi contro il gran rivale Deron Williams, trascinando in un finale da fuochi d'artificio al successo i suoi Clippers in difficoltà contro Brooklyn in ascesa. Resta alle spalle dei Clippers ma tiene il passo Memphis: i Grizzlies senza Gasol rischiano la rimonta nel finale delle seconde linee dei Celtics, privi di Garnett ma ora sempre più lontani dal sesto posto a Est. Golden State consolida il sesto posto a Ovest contro Washington grazie a un Curry sopraffino, che però rimedia una distorsione alla caviglia prima della fine. Trascinata da Melo Anthony, JR Smith e anche Kenyon Martin, New York batte per la seconda volta in 24 ore Toronto senza Gay e risale provvisoriamente al secondo posto a Est. Detroit interrompe a 10 la sua serie di sconfitte consecutive andando a vincere al fotofinish sul campo della peggior franchigia Nba, i Bobcats.

Charlotte Bobcats–Detroit Pistons 91-92
Al termine di una partita di alto livello Kemba Walker attacca l'area, tira nel traffico e sbaglia. Prima che suoni la sirena, sul pallone arriva McRoberts a rimbalzo d'attacco per la correzione volante ma – con la complicità di Stuckey – sbaglia. Sull'azione precedente Villanueva aveva sbagliato la tripla ma si era fatto trovare pronto sul rimbalzo d'attacco di Monroe a prendere di nuovo palla e attaccare l'area per il 91-92. Arriva così in modo rocambolesco il successo con cui Detroit (24-47) interrompe la striscia di dieci successi consecutivi. Aiuta trovarsi di fronte i Bobcats peggiore squadra Nba (16-53), ancora senza Sessions e con poco o nulla (1/12 complessivo) da Mullens e Gordon dalla panchina. Dall'altra parte invece, al di là del ritorno dopo quattro partite di Brandon Knight dopo la distorsione alla caviglia, dalla panchina Pistons arriva un buon contributo di Stuckey (13 punti e 8 assist) e soprattutto un Villanueva da 15 punti con tre triple nell'ultimo quarto, trascinante. Accanto all'atletismo di Biyombo e Kidd-Gilchrist e alla produzione sul perimetro di Walker e Henderson, per Charlotte aggiunge 16 punti Pargo per provare a strappare un altro decadale. Per Detroit alla giornata da 2/11 ma con 9 rimbalzi e 7 assist di Monroe fa da contraltare un buon Maxiell da 14 punti.
Charlotte: Walker 25 (10/18, 0/2, 5/5 tl), Pargo 16, Henderson 15, Biyombo 12, Kidd-Gilchrist 11. Rimbalzi: Biyombo 10. Assist: Walker e Pargo 3.
Detroit: Villanueva 18 (3/6, 4/7), Maxiell 14, Stuckey 13, Calderon 11, Knight 10. Rimbalzi: Monroe 9. Assist: Stuckey e Monroe 8.

New York Knicks–Toronto Raptors 110-84
Anche invertendo il campo, il risultato non cambia. New York (42-26) batte così Toronto (26-44) per la seconda volta in 24 ore, con l'aiutino dell'assenza di Rudy Gay, stella Raptors, con la schiena dolorante. Arriva così la quarta sconfitta di fila dei canadesi, senza Andrea Bargnani fino al termine della stagione, e la quarta vittoria consecutiva invece dei Knicks, che per pochi decimi (.618 a .614) e con un paio di partite giocate in meno sorpassa i Pacers provvisoriamente al secondo posto a Est. C'è anche Kenyon Martin tra i protagonisti, con una partita da 7/11 al tiro e 7 rimbalzi, di cui 4 in attacco, accanto ai soliti noti: 28 punti e 8 rimbalzi con 10/10 ai liberi per Melo Anthony, e anche un bel JR Smith da 9/13 da due. Con DeRozan prima e Lowry e Anderson poi, Toronto resta in partita fin quasi all'intervallo, ma alla lunga paga la valanga di palle perse, 18, con Shumpert e Felton più di ogni altro a fiondarsi su tutti i palloni, e la brutta giornata al tiro da tre punti: nel 4/23 di squadra, 3/5 è di Ross e 4/18 per tutti gli altri. Martedì i Knicks vanno a Boston per quella che sarebbe la sfida al primo turno playoff se la regular season finisse oggi.
New York: Anthony 28 (9/16, 0/3, 10/10 tl), Smith 25, Martin 18, Copeland 12. Rimbalzi: Anthony 8. Assist: Prigioni 6.
Toronto: DeRozan 17 (7/13, 0/2, 3/5 tl), Lowry e Anderson 14, Ross 13, Valanciunas 11. Rimbalzi: Valanciunas 8. Assist: Lowry 4.

Jerryd Bayless contrastato da Jordan Crawford dei Celtics. Reuters

Memphis Grizzlies–Boston Celtics 110-106
Le riserve dei Celtics (36-33) sfiorano l'incredibile rimonta da -21 ma il successo chiave in chiave playoff lo porta a casa Memphis (47-22), che resta comunque quinta a Ovest viste le contemporanee vittorie dei concorrenti Nuggets e Clippers. Ma è una partita in maschera per le tante assenze: i Celtics ci arrivano senza Lee e soprattutto Garnett, fermati da una distorsione, mentre i Grizzlies sono privi di Gasol per un infortunio muscolare all'addome e partono pure con Randolph dalla panchina per ragioni disciplinari dopo il ritardo alla sessione di tiro mattutina. Proprio lui insieme a un buon Ed Davis (massimo carriera eguagliato di 5 stoppate) guida Memphis al dominio a rimbalzo d'attacco che garantisce un superiore numero di possessi insieme alle tante perse ospiti, soprattutto con Bradley e Pierce, a lungo troppo solo. E' su questo terreno che Bayless ha innestato la sua miglior prestazione stagionale da 30 punti, di cui 20 nel primo tempo. E infatti i Celtics inseguono sin dal secondo periodo, fino al -15 del terzo quarto e addirittura giù 98-77 a 7'16'' dalla fine. E' qui che a riaprire la gara a sorpresa sono le seconde linee bostoniane, con un break di 25-6 che riporta i Celtics fino al 104-102 a 18'' dal termine con 7 punti di Terrence Williams e 12 negli ultimi 6'30'' di Crawford. La partita torna in discussione ma non si riapre per il 6/6 finale casalingo dalla lunetta: un 2/2 di Bayless dà il +4, rinnovato subito dopo da Randolph e infine (dopo un 2/3 di Terry) da Conley a 6'' dalla fine, quando il 110-106 è un margine di sicurezza che vanifica l'ultimo possesso dei Celtics. Boston resta settima ma è ora lontana un successo e mezzo dai Bulls sesti.
Memphis: Bayless 30 (7/14, 4/6, 4/5 tl), Arthur 18, Randolph 15, Prince e Conley 12, Davis 11, Allen 10. Rimbalzi: Randolph 11. Assist: Conley 10.
Boston: Pierce 26 (6/11, 4/6, 2/4 tl), Crawford 21, Green 12, Terry 10. Rimbalzi: Pierce e Bass 6. Assist: Green e Pierce 4.

Los Angeles Clippers–Brooklyn Nets 101-95
Tra la quarta forza a Ovest e la quarta forza a Est decidono il fattore campo e il play. Rinvigorendo una rivalità che dura fin dai tempi dell'uscita dal college, Chris Paul trascina i Clippers (48-22) al successo contro i Nets (40-29) al termine di una delle sue dimostrazioni di onnipotenza cestistica contro Deron Williams, al di là di quanto dicano le cifre da 29 punti, 11 assist e 12/13 ai liberi. Il regista dei californiani segna 17 punti nel quarto periodo, 11 degli ultimi 13 di squadra, e i sette che chiudono la partita negli ultimi 22 secondi. Le squadre ci arrivavano da momenti opposti: i losangeleni avevano perso 4 delle ultime 8 partite, Brooklyn era in rampa di lancio con sei successi in otto gare. Al ritorno di un buon Wallace a interessanti livelli di incisività, con due triple, tre recuperi e cinque assist, fa da contraltare per gli ospiti lo 0/7 da tre di Joe Johnson (2/8 anche di Williams) e il maggior impatto fisico in area della coppia Griffin-Jordan rispetto a Evans-Lopez. E pensare che Chris Paul, al cui fianco è tornato Bledsoe dopo cinque gare di assenza ma non ancora Billups, si era preso uno spavento a inizio serata per una botta al ginocchio con Bogans che ricordava la botta simile di gennaio che si è trascinato dietro a lungo. Nel resto della gara invece ha orchestrato pick-and-roll a oltranza, fino a decidere nel finale. E' suo il jumper a 2'03'' dalla fine del 92-90 che fa mettere definitivamente la testa avanti ai Clippers. Deron Williams sbaglia la tripla del sorpasso, poi ancora a -2 entrando nell'ultimo minuto, su un passaggio pigro e telefonatissimo a Wallace lontano da canestro si fa rubare palla da Crawford, che scappa in contropiede per la schiacciata del 94-90 a 48'' dal termine. Johnson ricuce sul -2 ma qui è di nuovo Paul che passa sul blocco di Griffin, lo aggira, si alza al centro dell'area, segna in sospensione fuori equilibrio e subisce il contatto del corpo di Deron Williams per il gioco da tre punti che vale il 97-92 a 22'' dal termine. CP3 completa poi l'opera con il 4/4 finale dalla lunetta che vanifica una tripla di Deron Williams: il migliore al mondo nel ruolo è quello in maglia Clippers.
LA Clippers: Paul 29 (7/12, 1/4, 12/13 tl), Green 15, Jordan e Crawford 13, Griffin 11. Rimbalzi: Jordan 12. Assist: Paul 11.
Brooklyn: Lopez 18 (9/14, 0/2 tl), Williams 18 (4/8, 2/8, 4/4 tl), Wallace e Johnson 15, Watson 10. Rimbalzi: Evans 16. Assist: Williams 9.

Golden State Warriors–Washington Wizards 101-92
Stephen Curry interrompe una delle sue più incantevoli gare stagionali, e la scelta non manca, quando a metà del quarto periodo resta a terra dopo un fallaccio di Cartier Martin: distorsione alla caviglia destra, la radiografia ha dato esiti negativi, ma solo ulteriori accertamenti diranno i tempi di rientro, a partire dalla presenza o meno lunedì coi Lakers. Golden State (40-31) intanto riallunga a un successo di margine sugli incalzanti Rockets per il 6° posto a Ovest, sempre in controllo contro Washington (25-44) reduce dalla rimonta vincente proprio sui Lakers e cinque vittorie nelle ultime sei partite. Guarito Okafor dall'influenza, per lo stesso motivo si è fermato Ariza eroe del giorno prima; ancora senza Beal, i Wizards da metà terzo quarto in poi devono fare a meno di John Wall, che si fa espellere per doppio fallo tecnico dopo aver avuto da ridire con Klay Thompson. E' l'esterno a fare da spalla perfetta per Stephen Curry: insieme chiudono con 9 triple e firmando da soli il 15-2 che dà ai Warriors il 54-33 due minuti prima del riposo. Prima dell'evanescente -7 dell'ultimo minuto, con il massimo in carriera di Cartier Martin gli ospiti torneranno al massimo fino a 8 punti di distanza, non solo corta ma anche tradita dallo 0/6 da tre di Webster, dall'1/10 dalla panca di Singleton e dal 40,9% di squadra al tiro con 29/71 da due... Alla quinta vittoria in sette gare, tra i sei californiani in doppia cifra ci sono anche Bogut e un Barnes in crescita evidente ma il gigante è sempre un sontuoso Curry da 7/8 da due, 6 triple e 8 assist. Almeno finché non gli si gira la caviglia.
Golden State: Curry 35 (7/8, 6/10, 3/4 tl), Thompson 17, Barnes 16, Lee e Jack 11, Bogut 10. Rimbalzi: Lee 15. Assist: Curry 8.
Washington: Martin 23 (2/4, 6/9, 1/2 tl), Wall 14, Booker 12, Webster 10. Rimbalzi: Seraphin e Singleton 6. Assist: Temple 6.