Nba: Memphis sorprende San Antonio, Utah più vicina ai playoff

Un canestro all'ultimo secondo di Mike Conley dà a Memphis il successo su San Antonio, priva di Duncan e Ginobili, ma ancora prima a Ovest: i Grizzlies riagganciano il quarto posto. Distanziano così i Clippers, che proseguono il periodo no perdendo in casa nell'altro big match di giornata contro Indiana, brava a riprendere il secondo posto a Est, trascinata al successo da Hibbert. Utah conquista mezza lunghezza di vantaggio sui Lakers per l'ultimo posto playoff disponibile battendo di nuovo Portland. Atlanta e Milwaukee avanzano contro Cleveland e Charlotte, mentre Boston senza Pierce e Garnett scivola sotto i colpi di Minnesota e Pekovic. Houston priva di Harden e Parsons batte Orlando, vendetta dell'ex di Calderon che con Detroit va a vincere a Toronto.

Toronto Raptors–Detroit Pistons 98-108
Dopo aver anche sbagliato lo spogliatoio in cui andare all'intervallo, Calderon festeggia il ritorno da ex in Canada con 19 punti e 9 assist, ma anche col ritorno al successo di Detroit (25-50), sconfitta in 16 delle 18 partite precedenti. Per Toronto (27-47) non bastano un Rudy Gay quasi perfetto da 13/18 al tiro con quattro triple e i 17 punti con 5 stoppate di Valanciunas per evitare la sconfitta numero 13 nelle ultime 17 gare. I Pistons portano a casa il successo con un quarto periodo da 33 punti, 29 dei quali del trio Middleton-Stuckey-Jerebko. E proprio loro tre segnano i canestri da fuori sul 94-93 a 5' fine che puniscono gli errori di Lowry, Gay e DeRozan e con un 8-0 mandano Detroit a +7 a 2'29'' fine. I Pistons sono senza Maxiell fino a fine stagione per il distacco della retina e anche senza Bynum per un infortunio alla mano destra e chiudono col 58% da due e il 46.7% da tre mascherando i soli 16 punti con 6/18 del trio Drummond-Knight-Villanueva. Calderon aveva giocato a Toronto sette anni e mezzo prima del trasferimento dell'ultima sessione di mercato in Michigan. I Raptors, privi fino al termine della stagione di Andrea Bargnani (che ieri è diventato un pesce d'aprile), erano anche senza Landry Fields infortunato al gomito.
Toronto: Gay 34 (9/14, 4/4, 4/4 tl), Valanciunas 17, DeRozan 15. Rimbalzi: DeRozan 7. Assist: Lowry 7
Detroit: Monroe 24 (10/18, 4/4 tl), Calderon 19, Stuckey 18, Jerebko 15, Middleton 11. Rimbalzi: Jerebko 6. Assist: Calderon 9

Atlanta Hawks–Cleveland Cavaliers 102-94
La miglior partita stagionale di Devin Harris, 25 punti con 7 assist e 3 recuperi, guida Atlanta (42-33) contro Cleveland (22-51) facile preda alla nona sconfitta consecutiva, e 13 su 15, ancora senza Waiters oltre a Irving (a riposo nei back-to-back) e Miles (caviglia destra). Ai Cavs non basta l'11/15 con 8 rimbalzi di Speights dalla panchina, frenati dal 3/12 da tre e dal 9/26 in coppia di Gee ed Ellington. Trascinati dai recuperi di Harris e dai rimbalzi anche d'attacco di Smith, gli Hawks scappano con un break di 11-0 a metà del terzo periodo per ritagliarsi un certo margine sul 74-60 da cui gli ospiti torneranno al massimo a -6 nell'ultimo minuto. La firma è quella di Horford (al ritorno dopo due gare di assenza per un virus allo stomaco), Harris, Teague (19 punti e 9 rimbalzi, 7 triple in coppia con Korver) e uno Smith che sfiora la tripla doppia (anche 8 assist oltre a 14 rimbalzi). Gli Hawks hanno ora mezzo successo di vantaggio sui Celtics sesti e sono a una lunghezza di distanza dai Nets quarti.
Atlanta: Speights 23 (11/15, 1/2 tl), Livingston 14, Zeller 12, Gee 11, Ellington 10. Rimbalzi: Gee e Speights 8. Assist: Livingston e Walton 6
Cleveland: Harris 25 (7/10, 1/7, 8/8 tl), Teague 18, Smith 18, Horford 16. Rimbalzi: Smith 14. Assist: Teague 9

Milwaukee Bucks–Charlotte Bobcats 131-102
Il largo successo sui Bobcats peggior squadra Nba (17-57) in una serata ad altissimo punteggio dice che Milwaukee (36-37) ci proverà fino in fondo ad attaccare il settimo posto di Boston, lontano un successo e mezzo. Contro l'ostacolo meno proibitivo, una Charlotte peraltro ancora priva di Mullens, Haywood e Sessions, i Bucks trovano la scintilla dopo aver perso 5 delle ultime 6 partite e 8 su 11 con una serata da 69 punti nel primo tempo e 62 nella ripresa, quando i Bobcats non riescono a tenere il passo con soli 42 punti dopo il riposo. Agli ospiti non basta il 31/54 da due (8/8 Walker) perché poi sbagliano 13 triple su 19 e soprattutto lasciano a Milwaukee il dominio nel numero dei possessi per le 20 perse (10 della coppia Gordon-Walker) e per la gran giornata a rimbalzo di Sanders, che completa sotto i tabelloni la sua miglior serata realizzativa in carriera, con 16 punti già al riposo. Il lungo è solo la punta dell'iceberg della serata dei Bucks, che finiscono con 14/27 da tre: 4/4 Ilyasova, 4/9 Jennings, 3/5 Ellis (anche 6 recuperi), cui si aggiungono dalla panchina i 20 punti di Redick e i 15 di Dunleavy.
Milwaukee: Sanders 24 (11/19, 2/4 tl), Ilyasova 22, Redick 20, Ellis e Jennings 19, Dunleavy 15. Rimbalzi: Sanders 13. Assist: Ellis 14
Charlotte: Walker 27 (8/8, 0/3, 11/13 tl), Henderson 17, Gordon 14, Thomas 13. Rimbalzi: McRoberts 10. Assist: Walker 6

Memphis Grizzlies–San Antonio Spurs 92-90
Memphis eguaglia il record franchigia di 50 vittorie (50-24) battendo col gran finale di Mike Conley il meglio che c'è a Ovest, gli Spurs (55-19) privi però di tre dei loro quattro migliori realizzatori: oltre a Ginobili (tendine) che rischia di restare fuori il prossimo mese, mancavano Duncan e Leonard con le ginocchia acciaccate. In una giornata da 10/14 da due, Conley segna 7 degli ultimi 10 punti casalinghi, coi Grizzlies ancora a -4 a 80'' dalla fine e sotto 87-90 a 42'' dal termine dopo due tiri liberi di Parker, troppo solo (25 punti ma 8 perse in coppia con De Colo). Qui a 30'' dalla fine una tripla di Conley su scarico di Bayless (8 dei suoi 17 punti nel quarto periodo) firma la parità a quota 90 e, dopo il jumper sbagliato da Parker a 7'' dalla fine, sull'ultimo assalto casalingo Conley resta solo contro Danny Green, prende un metro di vantaggio con un cambio di passo e poi va fino in fondo, appoggiando altissimo al tabellone per il canestro della vittoria. Se i texani riescono nonostante tutto a giocarsela fino in fondo, è per il buon contributo dalla panchina di Neal, Bonner (due triple a testa), De Colo (5/6) e Blair, ma trovano la terza sconfitta nelle ultime cinque gare: ora Oklahoma City è lontana solo una lunghezza. Con una prestazione di quantità della coppia Randolph-Gasol, Memphis conquista il 20° successo in 26 partite che serve per riacciuffare i Nuggets col terzo record a Ovest, con una vittoria e mezzo di vantaggio sui Clippers quinti. Memphis: Conley 23 (10/14, 1/3, 0/1 tl), Bayless 17, Gasol 16, Randolph e Prince 11. Rimbalzi: Randolph 10. Assist: Prince e Gasol 4
San Antonio: Parker 25 (9/17, 0/2, 7/7 tl), Splitter 13, Jackson 12, De Colo 10. Rimbalzi: Splitter 11. Assist: Parker e Blair 4

Houston Rockets–Orlando Magic 111-103
Senza i suoi due migliori realizzatori Harden (piede destro dolorante) e Parsons (ammalato), Houston (41-33) soffre solo nel finale con le riserve in campo contro Orlando (19-56), orgogliosa e abituata tutto l'anno a fare a meno dei suoi big: mancavano Nelson (caviglia) e Afflalo (tendine), oltre ai “soliti” Harrington, Turkoglu e Davis, praticamente un quintetto. I Magic chiudono con 33/78 da due (5/19 Vucevic, 2/10 Moore) ma hanno il massimo in carriera di 28 punti di Harkless, tre triple e 10 assist di Udrih, oltre alla quantità di Harris. Non hanno fortuna contro i titolari dei Rockets, che in una partita con una valanga di seconde opportunità di tiro ne conquistano qualcuna in più grazie alla grande serata da 22 punti e 18 rimbalzi di Asik, e accanto a lui sul perimetro il 4/5 da tre di Garcia e i 19 punti con 11 rimbalzi di Lin non fanno rimpiangere gli assenti. Peggio va coi panchinari: Delfino e Motiejunas insieme fanno 1/14 da tre ed è contro di loro che, dopo la fuga sul 65-41 prima del riposo, esteso a inizio ripresa sul 70-45, i Magic tornano dal -20 a 9' dalla fine fino al -5 dell'ultimo minuto. Altra chiave iniziale dei texani è Greg Smith, ancora positivo alla seconda gara da titolare prima dei problemi di falli. Houston aveva giocato le ultime quattro partite contro Spurs, Pacers, Grizzlies e Clippers, ma con l'ottavo successo in undici gare risale a un successo di distanza dal sesto posto a Ovest dei Warriors. Per Orlando è la sconfitta numero 43 nelle ultime 50 partite.
Houston: Asik 22 (11/13), Lin 19, Garcia 14, Smith e Delfino 12, Motiejunas 11. Rimbalzi: Asik 18. Assist: Lin 11
Orlando: Harkless 28 (8/14, 2/4, 6/7 tl), Harris 18, Udrih 17, Vucevic 12, Nicholson e O'Quinn 10. Rimbalzi: Vucevic 13. Assist: Udrih 10

Minnesota Timberwolves–Boston Celtics 110-100
Non c'è il grande ex Garnett con una caviglia infiammata, ma non c'è neanche Pierce per motivi personali, oltre a Rondo e Sullinger, e Boston (38-35) cade sul campo della rinata Minnesota (27-46) al quarto successo nelle ultime sette gare. Contro i Celtics già piccoli per costruzione, figurarsi alla luce delle assenze, i Wolves dominano col frontcourt a partire dalla gran serata da 29 punti di Pekovic, accanto a cui danno sostanza Kirilenko e Cunningham, ma anche un buon Derrick Williams. L'11/11 del centro montenegrino guida una serata ricca di viaggi in lunetta per i padroni di casa, onorata col 92.6%, approfittando delle tante perse ospiti (17). Green, troppo solo, riesce a portare più quantità che qualità, e la buona prestazione di Bradley non riesce a indirizzare la partita: i canestri di Kirilenko a cavallo del riposo e poi Pekovic lanciano Minnesota oltre la doppia cifra di margine a inizio ripresa. Con le riserve Boston entra a -6 nel quarto periodo, poi un 12-4 con la firma di Cunningham lancia i Wolves ul 96-82 a 7'46'' dalla fine ricucito solo nell'ultimo minuto sul -8 dagli ospiti che, alla settima sconfitta in nove partite, mantengono comunque un successo e mezzo di vantaggio sui Bucks ottavi a Ovest
Minnesota: Pekovic 29 (9/15, 11/11 tl), Cunningham 19, Kirilenko 17, Williams e Barea 11. Rimbalzi: Kirilenko 9. Assist: Rubio 10
Boston: Bradley 19 (7/9, 1/5, 2/2 tl), Williams e Terry 14, Bass 13, Crawford 11, Green 10. Rimbalzi: Green 7. Assist: Green, Crawford e Williams 5

Utah Jazz–Portland Trail Blazers 112-102
Utah (39-46) batte per la seconda volta in quattro giorni Portland (33-41) e col quinto successo di fila si ritaglia mezzo successo di vantaggio sui Lakers nella corsa per l'ottavo posto a Ovest che vale l'ultima casella playoff. Il colpo di grazia è un parziale di 15-4 da fine terzo quarto in poi che manda la partita sul 97-78 a 8'42'' dalla fine. I Jazz approfittano del periodo in caduta libera dei Blazers, alla quinta sconfitta di fila, settima in nove partite, perché il dominio casalingo sul numero dei possessi rende vano il 59% da due e 56.5% da tre ospite. Questione di controllo dell'area, e senza Aldridge (distorsione alla caviglia) con Leonard alla terza gara di fila da titolare, i padroni di casa trovano 58 punti dai tre lunghi, con il 13/18 di Millsap e Favors di spalla a Jefferson. E questione delle troppe perse ospiti, 16 con 5 di Leonard e sei giocatori con almeno 2. Punisce Mo Williams, tornato in gran spolvero, con una giornata da 6/7 da tre e 9 assist. Il 59% da due col 40.9% da tre manda in doppia cifra i primi sei giocatori della rotazione casalinga. Gli ospiti hanno quattro triple da Matthews e tre da Lillard, che stabilisce così il record di tiri da tre punti segnati per un rookie (166).
Utah: Jefferson 24 (12/21, 0/2 tl), Mo Williams 20, Favors 18, Millsap 16, Hayward 12, Foye 11. Rimbalzi: Jefferson 10. Assist: Mo Williams 9
Portland: Matthews 23 (5/6, 4/7, 1/2 tl), Lillard 17, Claver e Leonard 12, Batum e Maynor 10. Rimbalzi: Hickson e Leonard 7. Assist: Maynor 8

Los Angeles Clippers–Indiana Pacers 106-109
Salvandosi nel finale dalla rimonta dei Clippers (49-26), Indiana (48-27) chiude imbattuta il giro di quattro trasferte a Ovest e sorpassa di nuovo New York, rispetto a cui ha giocato tre partite in più, al secondo posto nella Eastern Conference: è la sfida tra le due squadre forse più calde del momento, visto che nelle ultime nove partite i Pacers hanno perso solo a Chicago, in volata. Molto meno caldi sono i Clippers, che perdono la quarta partita nelle ultime cinque e vedono allontanarsi forse definitivamente terzo e quarto record della conference, distanti ormai un successo e mezzo, anche se la vittoria della Division darà almeno il quarto posto nella griglia playoff. Ai californiani non basta un quarto periodo da 41 punti contro una delle migliori difese della Nba, ed è lo sprint finale a far rientrare le seconde linee di Del Negro trascinate da un super Crawford (25 punti), con buon impatto a rimbalzo anche di Odom e Hollins. C'è bisogno di loro contro un super Hibbert da 11/14 e 10 rimbalzi, con 8/8 solo nel primo tempo. Con lui e West (molto meglio che con Hansbrough-Mahinmi) Indiana parte forte 6-18, è ripresa dal primo giro di rotazioni Clippers sul 36-39 a metà secondo quarto, poi scappa di nuovo con un 10-0 per il +13 al riposo. Nel cuore del terzo periodo i Pacers infilano una nuova fuga con il 21-6 del 55-79 a 3' dalla fine del quarto. E' qui che ancora le seconde linee casalinghe rientrano fino a -12 con un 15-3 non risolutivo. Lo è la zona dei Clippers che, con gli ospiti ancora avanti in doppia cifra a metà dell'ultimo quarto, permette il rientro nel finale: sul 97-93 a 3'14'' dalla fine con una tripla di Crawford, i californiani però sbagliano tre possessi di fila per rientrare oltre, con le perse di Paul (2/12!) e Griffin e una tripla sbagliata da Odom. Sul rientro a -2 a 1'10'' dalla fine, Indiana però segna sempre nei suoi ultimi cinque possessi, con un canestro di West e quattro viaggi in lunetta, impedendo ai Clippers di tornare oltre il 106-107 a 2'' dal termine, ricacciato indietro dal 4/4 finale ai liberi di George. I Pacers chiudono col 60.4% da due e il 43.5% da tre.
LA Clippers: Crawford 25 (6/13, 2/6, 7/7 tl), Griffin 17, Hollins 11, Butler e Paul 10. Rimbalzi: Odom 10. Assist: Paul 8
Indiana: Hibbert 26 (11/14, 4/7 tl), George 23, West 16, Hill e Stephenson 13, Augustin 10. Rimbalzi: Hibbert 10. Assist: George 10.