Nba, San Antonio sale sull'ascensore. Utah, è aggancio ai Lakers. Riscatto Miami

Tim Duncan, 36 anni, di San Antonio. Reuters

San Antonio vince in volata l'appassionante sfida in alta quota coi Clippers grazie al canestro decisivo di Tim Duncan e ipoteca, forse definitivamente, il primato a Ovest per la contemporanea sconfitta a sorpresa di Oklahoma City in casa di Minnesota. Nel quadro playoff, prezioso successo di Memphis su Houston e soprattutto di Utah, che vincendo a Portland riaggancia i Lakers all'ottavo e ultimo posto disponibile. A Est, Miami si rialza subito dalla caduta di Chicago con un LeBron James da 23 punti in cinque minuti, e 7 triple totali alla fine, sul campo di New Orleans. Alle spalle New York tiene la piazza d'onore battendo Charlotte con un gran JR Smith ma il successo importante è quello di Boston, che nello scontro diretto batte Atlanta e prova a riavvicinarla nella corsa playoff. Fuori da ogni obiettivo, successi di Toronto, Orlando e Philadelphia contro Detroit, Washington e Cleveland. Clicca qui per vedere le classifiche.

Orlando Magic-Washington Wizards 97-92
Orlando (19-54) torna al successo nella partita non da fini dicitori contro Washington (26-46). Nella sfida a distanza nel finale pesa più il massimo in carriera da 30 punti con 11 rimbalzi di Tobias Harris a fronte dei canestri di John Wall, che chiude a 35 punti. La squadra della capitale stavolta va giù nei frangenti con Ariza e Seraphin in campo, ma è lungo l'arco di tutta la partita che patisce un brutto 37% al tiro, con 4/20 da tre tra cui l'1/7 di Webster e l'1/6 di Temple. A rompere le uova nel paniere ai padroni di casa non ci riescono né il 6/17 di Harkless né la distorsione alla caviglia che dopo otto minuti li priva anche di Nelson, oltre ai già assenti Afflalo e Vucevic. A fine serata Washington torna per un paio di volte a -3, poi quando a 14'' dal termine rientra sul 94-92 con Wall dalla lunetta, chiude i giochi il 2/2 ai tiri liberi di Harris per ripristinare due possessi di distanza. O'Quinn ancora al posto di Vucevic viaggia a 14.5 punti e 10 rimbalzi nelle ultime quattro partite, e dopo otto sconfitte di fila i Magic tornano al successo.

Orlando Harris 30 (9/18, 2/3, 6/7 tl), Harkless 18, Moore 15, Nicholson 14, Udrih. Rimbalzi: Harris 11. Assist: Udrih 9.
Washington Wall 35 (20/26, 1/2, 12/14 tl), Webster 19. Rimbalzi: Okafor 13. Assist: Temple e Webster 3.

Detroit Pistons-Toronto Raptors 82-99
Toronto (27-45) si rimette in movimento dopo cinque sconfitte consecutive costringendo Detroit (24-49) all'ottava sconfitta casalinga di fila. Nella prima partita da ex di Calderon dopo lo scambio del 30 gennaio scorso (8 punti e 7 assist), a trascinare i canadesi è il 40/69 da due costruito sul dominio dei lunghi Johnson e Valanciunas e impreziosito dalle tre triple di Rudy Gay, il migliore dei suoi insieme a DeRozan e autore di 19 dei suoi 21 punti nel terzo quarto: è qui, al ritorno dal riposo, che gli ospiti scappano aprendo la ripresa con un break di 29-7 per la fuga 52-75, estesa poi fino al 64-91 a 8'23'' dal termine. Nonostante il 9/10 da due dalla panchina di Jerebko e l'8/10 di Drummond in 19', per la prima volta titolare dopo le 22 gare di assenza per l'infortunio alla schiena, i Pistons (senza Villanueva) chiudono col 40.8% al tiro.

Detroit Jerebko 20 (9/10, 0/4, 2/2 tl), Drummond 17, Singler 13, Monroe 11. Rimbalzi: Monroe 13. Assist: Calderon 7.
Toronto Gay 21 (4/10, 3/4, 4/6 tl), DeRozan 21 (10/20, 1/1 tl), Johnson 20, Valanciunas 14.40 Rimbalzi: Valanciunas 13. Assist: Lowry 11.

Boston Celtics-Atlanta Hawks 118-107
Boston (38-34) batte Atlanta (40-33) e si riporta a un successo e mezzo di distanza dagli Hawks settimi a Est. Ritrovato Courtney Lee ma ancora senza Garnett per una distorsione alla caviglia sinistra, per i Celtics è il secondo successo di fila dopo aver perso 7 delle 9 partite precedenti. Sotto la “regia” di Pierce padrone della partita con una tripla doppia, Boston si gode i 27 punti con tre triple di Green, con l'impatto dalla panchina di Randolph a rimbalzo e soprattutto di un Terry finalmente di alto livello, con 7/10 al tiro e tre triple. Senza Horford per un virus influenzale allo stomaco e senza Harris, Atlanta continua la sua altalena in cui nelle ultime otto partite ha sempre alternato vittorie e sconfitte: Teague chiude con 17 punti e 7 assist, ma Smith troppo solo chiude con 18 punti e un inefficiente 7/23 al tiro. Scott, Tolliver (4/7 da tre) e Mack approfittano dei minutaggi superiori del solito ed è con loro in campo e un paio di canestri di Korver che Atlanta torna 100-94 a 6'58'' dalla fine dopo due quarti tutti intorno alla doppia cifra di ritardo. Boston evita sgradite sorprese con 7 punti in 4' di Terry: coi canestri suoi, di Green e di Bass conduce in porto il successo in una giornata da 56.7% da due e 47.8% da tre.

Boston Green 27 (8/15, 3/5, 2/3 tl), Terry 24, Pierce 20, Bass 13. Rimbalzi: Randolph 13. Assist: Pierce 10.
Atlanta Scott 19 (6/10, 7/8 tl), Smith 18, Teague 17, Tolliver 14, Mack 12. Rimbalzi: Petro e Tolliver 7. Assist: Mack 9.

New York Knicks-Charlotte Bobcats 111-102
Contro i Bobcats (17-57) peggiore squadra Nba, New York allunga la sua più lunga striscia stagionale, 7 vinte di fila, la miglior serie aperta in questo momento nella lega: i Knicks mantengono così il secondo posto a Est, con un successo e due partite in meno rispetto ai Pacers ma con una percentuale al momento migliore di pochi millesimi (.634 a .630). Ancofra senza Chandler i perduranti problemi alla schiena, il protagonista assoluto è un JR Smith da 37 punti con 10/16 da due e due triple, trascinante nel primo tempo da 69 punti dei Knicks (con 62.5% al tiro e 9/12 da tre), tra la verve di Felton (7/11 da due con due triple e tre recuperi) e la quantità di Anthony (9/10 ai liberi e 7 rimbalzi d'attacco in una giornata da 5 perse e 10/25 al tiro). Anche senza Mullens con la caviglia destra dolorante, oltre che senza Sessions, Charlotte si gode un Henderson al massimo in carriera di 35 punti eguagliato al Madison Square Garden, oltre ai 14 punti con 8 rimbalzi di Kidd-Gilchrist, rientrando nel finale dopo che la partita si era messa male presto. Già dopo 10' New York era in fuga 37-15, volando 58-28 a metà del secondo quarto. Da qui in poi i Knicks gestiscono, fermi a 5/18 al tiro nel terzo quarto, vedendo i Bobcats tornare a -14 già prima del quarto periodo, e fino al -7 a due minuti dalla fine, non abbastanza per riaprire la partita.

New York Smith 37 (10/16, 2/2, 11/12 tl), Anthony 32, Felton 18. Rimbalzi: Anthony 11. Assist: Shumpert 5.
Charlotte Henderson 35 (7/11, 2/5, 15/17 tl), Walker 16, Kidd-Gilchrist 14, Gordon 12. Rimbalzi: Biyombo 9. Assist: Walker 8.

Cleveland Cavaliers-Philadelphia 76ers 87-97
Ormai è un po' tardi per i playoff, con Milwaukee lontana sei successi e mezzo, ma il terzo successo nelle ultime quattro partite mette Philadelphia (29-43) in condizione di chiudere la stagione con le note alte. Reduce da 26 sconfitte in 33 trasferte, i Sixers approfittano dello sbando dei Cavs, ancora senza Waiters (ginocchio) e Irving (spalla) al massimo stagionale di sette sconfitte di fila. Decisivo è il gran finale di Jrue Holiday, che segna 15 punti negli ultimi 6'20'', orientando una partita che a quel punto era ancora sul 79-83: due triple e un assist per Turner animano il 10-2 per l'81-93 a 4'16'' dal termine da cui Cleveland non tornerà mai oltre il -10. I 23 punti con 13 rimbalzi proprio di Turner, che ne segna 13 in 7' nel terzo quarto, e il 9/13 di Thaddeus Young completano la prestazione di quantità di Hawes e Holiday. Ai Cavs non bastano i 19 punti con due triple di Miles dalla panchina nel giorno in cui i titolari fanno 0/10 da oltre l'arco, con la brutta serata al tiro di Ellington (5/14 totale), Livingston (5/15) e Gee (3/10) non compensata dalla buona prestazione di Zeller (7/10).

Cleveland Miles 19 (5/7, 2/4, 3/4 tl), Zeller 14, Thompson Ellington e Livingston 10. Rimbalzi: Zeller 10. Assist: Walton 7.
Philadelphia Turner 23 (7/11, 2/6, 3/4 tl), Holiday 20, T.Young 18, Hawes 16. Rimbalzi: Turner 13. Assist: Holiday e Wilkins 6.

Memphis Grizzlies-Houston Rockets 103-94
Dopo due sconfitte, l'aria di casa fa bene ai Grizzlies (48-24) all'undicesimo successo interno consecutivo e a Randolph, che si ritrova dopo l'ultimo recente periodo di appannamento. Memphis gioca una partita eccellente soprattutto in termini di controllo del ritmo, non permettendo mai di entrare in gara ai Rockets (39-33) da corrida, tenuti al 42% e sotto i 100 punti: la stella James Harden resta 19 punti sotto la sua media stagionale di 26.2 punti, con 3/9 al tiro e nessun viaggio in lunetta in 27'. Randolph torna a essere un rebus insolubile insieme a Gasol: ai 42 punti in coppia dei due lunghi si aggiunge l'8/12 di Allen, l'atletismo di Prince, il brio dalla panchina di Bayless (14 punti ma anche 5 perse) e soprattutto Conley all'ennesima conferma nella stagione della consacrazione con 15 punti, 10 assist, due triple e quattro recuperi. La gara resta in equilibrio fino al 48-47 a 4' dal riposo, quando un 7-0 dà a Memphis l'allungo concretizzato dopo l'intervallo oltre la doppia cifra di margine, ed esteso con un 15-5 nel cuore del terzo quarto fino all'80-63. Bravi a non lasciare mai i Rockets accendersi con una fiammata, i Grizzlies non lasceranno mai i texani rientrare oltre il -9. Per Houston, che scende a una partita e mezzo di distanza dal sesto posto di Golden State, il meglio arriva con la vivacità dalla panchina di Delfino, e – seppur senza incidere più di tanto – spremendo dal quintetto tre triple di Parsons e il 7/11 di Motiejunas. Dall'altra parte Memphis continua a sperare nel terzo posto di Denver lontano una vittoria, all'inseguimento anche dei Clippers quarti con mezzo successo di vantaggio sui Clippers.

Memphis Randolph 21 (6/12, 9/10 tl), Gasol 21 (8/12, 5/5 tl), Allen 16, Conley 15, Bayless 14, Prince 10. Rimbalzi: Randolph 12. Assist: Conley 10.
Houston Motiejunas 16 (5/8, 2/3), Parsons 16 (2/4, 3/5, 3/4 tl), Delfino 15, Anderson 10. Rimbalzi: Smith 9. Assist: Anderson e Harden 4.

New Orleans Hornets-Miami Heat 89-108
Miami (57-15) si rialza senza esitazioni dopo la sconfitta di Chicago che ha interrotto la serie record da 27 successi di fila, e anche in una gara a pronostico chiuso come quella di New Orleans (25-48) LeBron James trova il modo di incantare. Infilando sei triple consecutive approfittando dello spazio concesso dagli Hornets nel timone delle sue penetrazioni, il Prescelto segna 23 punti in 5' a cavallo dei primi due quarti nel 25-12 che fa scappare gli Heat sul +20, toccando poi il 31-55 durante il secondo quarto, il 45-70 a metà del terzo fino al massimo di 71-98 durante il quarto periodo. Il massimo stagionale di 28 punti già al riposo è la sua risposta personale alle critiche ricevute dopo essersi lamentato per i contatti duri subiti contro i Bulls. Finirà con 7 triple, una sotto il suo massimo in carriera, e “solo” 6 assist e 4 rimbalzi dedicandosi soprattutto alla fase realizzativa. Scarsa l'opposizione di New Orleans, che aveva appena interrotto col ko coi Clippers una serie di vittime eccellenti come Boston, Memphis e Denver: con Vasquez tenuto ai box, Gordon è un obiettivo troppo facile per la difesa dei campioni in carica, e al di là del 10/10 dalla lunetta chiuderà con 3/11 al tiro e 5 perse. Il resto per gli Heat senza Chalmers (distorsione alla caviglia destra) lo fa una serata da 14/27 da tre (con tre triple di Battier) e un incredibile 28/42 da due senza opposizione degli Hornets, con Wade (9 assist) a mandare tutti a canestro. Per i padroni di casa non demerita Aminu, ma il migliore è Anderson, mentre Davis chiude con 11 punti, 5/10, 5 rimbalzi di cui 3 in attacco, 4 recuperi e 2 stoppate.

New OrleansAnderson 20 (6/9, 2/6, 2/2 tl), Gordon 17, Roberts 13, Davis 11. Rimbalzi: Aminu 16. Assist: Roberts 5.
Miami James 36 (6/10, 7/10, 3/5 tl), Wade 17, Cole 12, Bosh 10. Rimbalzi: Miller 6. Assist: Wade 9.

Minnesota Timberwolves-Oklahoma City Thunder 101-93
Nikola Pekovic e Minnesota (26-45) fanno perdere definitivamente ai Thunder (53-20) il treno per il primo posto a Ovest. Gli Spurs si allontanano ormai a due successi e mezzo di vantaggio su Oklahoma City, che giocherà in trasferta cinque delle restanti nove partite, ormai praticamente certa che nell'eventuale finale a Ovest contro gli Spurs dovrà ribaltare il fattore campo. La terza vittoria in cinque partite dei Wolves (dopo averne perse 30 su 37) nasce sull'asse tra Rubio (17 punti e 7 assist) e un Pekovic da 10/17 al tiro che con 7 rimbalzi d'attacco contribuisce al decisivo vantaggio nel numero di possessi giocati, in una giornata non di estrema precisione per entrambe le squadre, insieme alle 16 perse ospiti, metà delle quali della coppia Durant-Perkins. Proprio Durant paga nella ripresa contro la super difesa di Kirilenko una serata in cui si ritrova troppo solo, non tanto per il flop di Westbrook quando della panchina: Martin chiude con 1/9 e insieme a Jackson e Fisher finisce con 1/8 da tre punti. Proprio quattro triple in fila sbagliate da loro tre, e due perse di Collison in una giornata nera per la panchina Thunder, scavano il solco quando dall'84-81 a 9'37'' casalingo Minnesota infila l'8-0 firmato da Pekovic e Cunningham per il 92-81 a 5'18'' dal termine. Nell'unica vera fiammata della ripresa Durant riporta Oklahoma City sul 92-87 a 3'31'' dalla fine, ma poi lui e Sefolosha perdono due palloni, anche Westbrook e Ibaka sbagliano i due attacchi successivi, così gli ospiti entrano nell'ultimo minuto con un -10 ormai irreparabile sulle spalle. Highlight della partita a inizio secondo quarto, quando Barea prova a passare sotto le gambe di Thabeet.

Minnesota Pekovic 22 (10/16, 2/2 tl), Rubio 17, Budinger 13, Kirilenko 12, Ridnour 11. Rimbalzi: Pekovic 15. Assist: Rubio 7.
Oklahoma City Durant 36 (12/16, 1/3, 9/9 tl), Westbrook 18, Ibaka e Sefolosha 10. Rimbalzi: Ibaka 11. Assist: Westbrook 9.

San Antonio Spurs-Los Angeles Clippers 104-102
Incantevole Tim Duncan. In un possibile antipasto playoff, San Antonio (55-17) blinda forse definitivamente il primato della conference battendo i Clippers (49-24) con un canestro a 2''2 dalla fine del pivot, migliore in campo con il massimo stagionale 34 punti, 12/19 al tiro, 10/10 ai liberi e 11 rimbalzi, segnando gli ultimi quattro canestri su azione dei suoi. L'altro simbolo della serata è l'ultima rimessa dei Clippers, che servono spalle a canestro Chris Paul contro Tony Parker, in un duello bellissimo che ha segnato tutta la serata: CP3 si gira, cerca il canestro, il fallo o entrambi, ma non trova nessuno dei due e la partita finisce. Il successo numero 27 nelle ultime 33 partite dei texani arriva con un 33/59 da due e, tanto più dopo aver perso dopo soli tre minuti in campo Ginobili dolorante al tendine destro, nonostante la maggiore profondità dei Clippers: anche senza Hill e Billups i californiani distribuiscono di più e meglio, non solo grazie al 5/7 da due più due triple di Crawford, ma buttano via il gran lavoro a rimbalzo con un 57.1% ai liberi decisivo in una partita finita punto a punto, con 1/8 dalla lunetta di Jordan. Sotto 93-84 a 8' dalla fine, Chris Paul e compagni avevano saputo ribaltare la partita con un 17-6 con la tripla del 99 pari di Crawford a un minuto dalla fine e il floater del vantaggio 99-101 di Paul a 35'' dal termine. E' qui che Duncan si fa trovare sullo scarico di Parker per il 101 pari e poi, dopo un errore di Griffin, sull'ultimo attacco esce a ricciolo come un piccolo da un blocco di Leonard, si arresta al centro dell'area, fa saltare sulla finta Willie Green, segna e subisce il contatto falloso del 104-102 che l'ultimo assalto ospite non sovvertirà. Abituata ai finali punto a punto alla quarta partita di fila decisa in volata, San Antonio si ritaglia un margine di due vittorie e mezzo sui Thunder in testa all'Ovest, ipotecando in maniera forse definitiva il primato. Per i Clippers, che finiscono domani a Houston il giro di quattro trasferte, è la sesta sconfitta nelle ultime dodici partite, ma Memphis (quinta) resta alle spalle e anche Denver (terza) è avanti solo di mezza vittoria.

San AntonioDuncan 34 (12/19, 10/10 tl), Parker 24, Splitter 14. Rimbalzi: Duncan 11. Assist: Parker 8.
LA ClippersGriffin 18 (7/19, 0/1, 475 tl), Crawford 16, Paul 14, Butler 11, Green 10. Rimbalzi: Jordan 8. Assist: Paul 12.

Portland Trail Blazers-Utah Jazz 95-105
Raccogliendo a Portland (33-39) il terzo successo di fila, Utah (37-36) cancella le 12 sconfitte nelle 15 partite precedenti e permette ai Jazz di riagganciare i Lakers all'ottavo posto e tornare nella griglia playoff. E' il frutto della fine del rodaggio, dopo 13 partite e più di tre settimane dal rientro dall'infortunio, per Mo Williams, che segna nella ripresa 26 dei suoi 28 punti. Di questi, 14 arrivano negli ultimi 4'50'', quando ribalta la gara insieme ai 10 punti nel quarto periodo di super Millsap (10/14, e i 5 rimbalzi d'attacco che con le perse di Batum permettono ai Jazz di controllare il numero dei possessi). A 3'48'' dalla fine Portland, capace di scappare con un 12-0 prima del riposo, era ancora avanti sul 92-86. Da qui in poi però i Blazers segnano un solo canestro dal campo, a 26'' dal termine quando ormai non conta più, dopo che nel frattempo gli ospiti sono scappati con un break di 17-1 sugli errori e le perse soprattutto degli esterni di casa. A parte il finale, Lillard sigilla con un 10/14 dalla lunetta la sua prestazione nel giorno, mentre Batum lo aveva fatto con tre triple, prima di tradire in fondo. Ma Portland, alla quinta sconfitta in sette partite, è arrivata corta anche per l'assenza di Aldridge (distorsione alla caviglia sinistra) a cui solo in parte ha rimediato un Leonard da 12 punti ma solo 3 rimbalzi, lasciando solo Hickson (8/11 e 14 rimbalzi). Non per caso Utah, in un giorno di polveri bagnate da tre punti (4/19), vince la partita col tiro da due (39/78) e trovando 60 dei suoi 105 punti coi tre lunghi Millsap-Jefferson-Favors, senza Kanter dopo la lussazione alla spalla di mercoledì contro Phoenix. I Jazz continueranno ora a inseguire i playoff con una serie di quattro gare interne di fila che comincia stasera contro Brooklyn.

Portland Lillard 24 (7/15, 0/1, 10/14 tl), Batum e Hickson 17, Leonard e Matthews 12. Rimbalzi: Hickson 14. Assist: Lillard 7.
Utah Williams 28 (8/14, 2/5, 6/6 tl), Millsap 25, Jefferson 22, Favors 13, Hayward 10. Rimbalzi: Millsap 10. Assist: Hayward 8.