I Lakers cadono anche a San Antonio
Boston in striscia, Dallas nell'incubo

San Antonio condanna alla quinta sconfitta di fila i Lakers, che nonostante gli infortuni se la giocano fino in fondo solo per vedersi beffati in volata. New Orleans sorprende ancora e dopo gli Spurs ferma i Rockets e il loro attacco ad altissima produzione. Ritrovata la difesa, i Celtics piazzano con quattro successi di fila la loro più lunga serie vincente stagionale, cancellando la crisi precedente. I Clippers continuano il momento d'oro contro Dallas in un incubo sempre più nero, mentre Memphis fa il colpo in casa di Golden State, Vita facile per i Thunder contro Minnesota, mentre Atlanta trova a Cleveland la quarta sconfitta di fila. Vincono anche Utah e Toronto su Charlotte e Philadelphia.

Charlotte Bobcats-Utah Jazz 102-112
Troppa Utah per i Bobcats, che cadono a domicilio dopo aver vinto due delle ultime tre partite. I Jazz, grazie alla crescita del supporting cast nonostante le assenze dei titolari Mo e Marvin Williams, non solo dominano con Jefferson e Millsap al centro dell'area (in coppia 19/26 da due), ma ancora una volta ringraziano il contributo dalla panchina di Burks (25 punti in due gare) e Hayward (4/5 da tre nel 45,5% di squadra), marcando la differenza rispetto ai soli 35 punti della panchina di Charlotte. I Bobcats hanno un buon impatto da Kidd-Gilchrist ma restano in gara solo fino al 33-34 di metà secondo quarto: qui con tre perse e 1/4 al tiro offrono il fianco al 15-2 di Utah (29 punti in 6' con 5 triple) fino al 52-35 prima del riposo. Quando Charlotte torna da -20 a -10, a metà quarto periodo bastano un paio di minuti e tre attacchi sbagliati dai padroni di casa perché i Jazz chiudano il match sul 92-112 a 4' dalla fine con una tripla di Foye, un gioco da tre punti di Burks e i canestri dalla lunetta di Millsap.
Charlotte: Gordon 20 (6/12, 2/4, 2/4 tl), Kidd-Gilchrist 15, Walker Sessions e Henderson 14, Warrick 10. Rimbalzi: Kidd-Gilchrist e Warrick 8. Assist: Walker 6.
Utah: Jefferson 26 (11/14, 0/1, 4/4 tl), Millsap 19, Hayward 14, Burks 12, Carroll e Favors 10. Rimbalzi: Jefferson 8. Assist: Tinsley 8.

Toronto Raptors-Philadelphia 76ers 90-72
Con un 7-0 a metà terzo quarto sull'asse Calderon-DeRozan-Davis, Toronto mette la partita sui propri binari: toccato così il 69-57 con Anderson, vede rientrare Philadelphia sul -6 a metà quarto periodo ma la vede anche segnare da lì in poi solo due canestri nei 6'39'' finali, in un ultimo quarto da 5/19 al tiro. E' solo il finale di una partita da 39,2% al tiro per gli ospiti (privi di Richardson, polso), al minimo stagionale di punti segnati con 2/10 da tre e 7 perse di Turner e Holiday. Contro i Sixers alla sconfitta numero 13 in 16 partite, stremati dalla nona gara nelle ultime dieci lontani da casa, è più facile per i Raptors ritrovare la difesa che aveva portato a otto vittorie in nove gare (con 90,4 punti concessi) prima di perdere le ultime due con 104,5 punti subìti di media. E' così, ma anche col 38/69 da due, che i Raptors mascherano una brutta serata da oltre l'arco, dove sbaglia 10 tiri su 11. I canadesi sono in una striscia da nove vittorie in dodici partite senza Andrea Bargnani, infortunato al gomito.
Toronto: DeRozan 19 (8/14, 0/1, 3/3 tl), Johnson 19 (6/11, 7/8 tl), Davis 17, Calderon 14, Fields 10. Rimbalzi: Johnson 12. Assist: Calderon 11.
Philadelphia: T. Young 16 (6/12, 4/6 tl), Holiday 16 (7/15, 073, 2/4 tl), Turner 10. Rimbalzi: Hawes 9. Assist: Turner 5.

Cleveland Cavaliers-Atlanta Hawks 99-83
Super Irving è più forte degli infortuni. Con una gara da 5/6 da tre punti e 3 recuperi, completata dal 5/9 da oltre l'arco di Gee (in una giornata da 12/23 di squadra) e dai 6 rimbalzi d'attacco di Thompson, la prima scelta assoluta 2011 guida i Cavs alla più larga vittoria stagionale dopo cinque sconfitte nelle ultime sei partite. Cleveland era senza Miles, Gibson e Walton, oltre a Varejao (ginocchio) che, già assente da undici gare, potrebbe restare fuori altri due mesi dopo l'intervento deciso in giornata. Agli Hawks non basta il recupero dopo 11 partite di Devin Harris dopo l'infortunio al piede sinistro per evitare la quarta sconfitta di fila, più lunga striscia negativa stagionale che ha fatto perdere il terzo posto a Est. Atlanta paga i soli 17 punti dalla panca ed è affossata dal terzo quarto da 18 punti di Irving, di cui 12 di fila per alimentare il 12-2 di parziale completato a inizio quarto periodo da Livingston sul 79-63. La bandiera bianca degli Hawks sono i soli due canestri negli ultimi 4'30''.
Cleveland: Irving 33 (6/9, 5/6, 6/6 tl), Gee 15, Thompson e Zeller 11. Rimbalzi: Thompson 14. Assist: Livingston 5.
Atlanta: Smith 17 (7/11, 1/5, 0/2 tl), Teague 15, Horford 14, Korver 12. Rimbalzi: Pachulia 10. Assist: Teague 8.

Jeff Green schiaccia al TD Garden. Reuters

Boston Celtics-Phoenix Suns 87-79
E' Jeff Green l'uomo copertina di Boston, chiudendo da top scorer dei suoi a un anno esatto di distanza dall'intervento per l'aneurisma aortico. Chiusa la saracinesca, i Celtics hanno risposto al momento più difficile della stagione di quattro sconfitte di fila con una striscia opposta, quattro vittorie consecutive, la più lunga serie vincente della stagione, durante la quale hanno tenuto le avversarie a 82,8 punti di media. Stavolta il compito è stato meno difficile contro i Suns in crisi nera, alla decima sconfitta in undici gare, undicesima di fila in trasferta (più lunga striscia esterna negativa da 29 anni), che chiudono con un misero 39,3% al tiro, 2/12 da tre e anche 61,1% ai liberi, più 16 perse. Se c'è partita fino a inizio quarto periodo è per i tanti rimbalzi d'attacco concessi ai Suns (19) e perché la ripresa, sul +14 casalingo, inizia con un 17-0 ospite concesso dai titolari Celtics: male Pierce (7 con 3/10) e Bass, anche Rondo al rientro dopo la sospensione chiude solo con 4/11, e Garnett è l'unico in doppia cifra dopo l'alterco con Anthony. Ma a trascinare Boston, complice la pochezza degli avversari e delle loro rotazioni, sono i 47 punti della panchina dei Celtics, che approfittano di un inizio quarto periodo da 1/7 con due perse in 4' dei Suns (che segnano soli 5 punti in quasi 8') per il 78-66 a 7'45'' da cui Phoenix non riuscirà a risalire.
Boston: Green 14 (5/6, 0/3, 4/4 tl), Terry 13, Sullinger 12, Garnett 10. Rimbalzi: Sullinger 16. Assist: Rondo 8.
Phoenix: Scola 16 (6/14, 4/7 tl), Dudley 14, Gortat e Dragic 12. Rimbalzi: Gortat 14. Assist: Dudley 5.

New Orleans Hornets-Houston Rockets 88-79
Attenzione a New Orleans, che mette il silenziatore ai Rockets, miglior attacco della Nba, tenendolo 27 punti sotto la propria media. Gli Hornets fermano i texani, reduci da cinque vittorie consecutive e 10 nelle ultime 12 partite, tenendoli a soli 10 punti nel quarto periodo, rimontando dal -10 e ribaltando la partita nel finale. Con Gordon, appena rientrato dopo aver saltato l'inizio di stagione per l'infortunio al ginocchio, gli Hornets hanno vinto quattro partite su cinque. La firma però arriva da chi non te l'aspetti: la guardia chiude con 5 punti in 28' (2/12 con 0/4 da tre), Davis ne fa 6 in 19', Austin Rivers fa 0/5 in 20', in bianco come perfino il trascinante Ryan Anderson (0/7). Se New Orleans vendica il k.o. della settimana scorsa è piuttosto grazie a una difesa che tiene un solo giocatore dei Rockets in doppia cifra (Harden, al record franchigia di 14 gare di fila da almeno 25 punti): ci riesce abbassando il passo, lasciando che le 22 perse (7 di Harden, 16 totali per i tre esterni titolari di Houston) siano solo una crepa per gli ospiti e non un male necessario per tenere alti i ritmi e volare in campo aperto. Disinnescati i canestri ad alta percentuale, i Rockets chiudono con 30/75 al tiro e crollano così nel finale, dopo essere entrati eppure a +10 nel quarto periodo. Con le seconde linee in campo, New Orleans si rianima con un 9-0, che sarà solo l'inizio di un parziale di 22-2 firmato da Roberts e da 15 punti (e tre triple) di Roger Mason per l'81-71 a 4'18'' dal termine che certifica il ribaltone, costruito sul 10/13 al tiro mentre di là Houston sbaglia 14 dei primi 15 attacchi del quarto, con 0/7 da tre. Smith infine mette in sicurezza il successo, il terzo di fila e quinto nelle ultime otto partite per gli Hornets.
New Orleans: Vasquez 17 (5/10, 2/3, 1/2 tl), Smith 17 (6/13, 5/6 tl), Mason 17 (3/4, 3/3, 2/2 tl), Lopez 14. Rimbalzi: Smith e Aminu 10. Assist: Vasquez 11.
Houston: Harden 25 (7/14, 2/4, 5/6 tl), Lin e Delfino 9. Rimbalzi: Patterson 10. Assist: Lin 5.

Bryant in sospensione, Duncan lo contrasta. Reuters

San Antonio Spurs-Los Angeles Lakers 108-105
Non basta l'orgoglio ai Lakers, che a San Antonio – piagati dalle importanti assenze – precipitano, rimontano e infine cedono agli Spurs, a loro volta reduci da due sconfitte nelle ultime tre partite. Negli ultimi secondi la squadra di D'Antoni ha anche nelle mani di Kobe Bryant e del sorprendente Clark per due volte la tripla del possibile overtime, ma finiscono entrambe sul ferro. Senza quasi tutti i lunghi (Hill e gli All Star Howard e Gasol), i gialloviola finiscono nel quarto periodo anche a -16 sotto 16 punti in fila di Jackson (3/3 da tre) e Neal, poi l'espulsione proprio di Jackson, sommata alle perse e agli errori al tiro di Leonard e Parker, più tardi imitati anche da Duncan e Ginobili, permettono ai Lakers il 9-0 della rimonta. Trascinati dai 23 punti di World Peace (dopo il massimo stagionale di 24 della gara precedente) e dai 22 punti (9/12) e 13 rimbalzi a sorpresa di Earl Clark, sul più bello però i californiani sbagliano per tre volte la tripla del pari e a 43'' dal termine Ginobili piazza il tiro da tre del 108-102. Proprio Clark a 31'' dal termine, liberato al tiro da Nash raddoppiato, infila il -3 della speranza, poi dopo i pasticci Spurs (18 perse alla fine, 6 di Parker) proprio lui e Kobe hanno il pallone del supplementare, ma stavolta non entra. Per i Lakers è la quinta sconfitta consecutiva.
San Antonio: Parker 24 (10/16, 4/5 tl), Ginobili 19, Splitter e Jackson 14, Neal 12, Leonard 11. Rimbalzi: Splitter 14. Assist: Parker 6.
LA Lakers: Bryant 27 (7/16, 3/8, 4/7 tl), World Peace 23, Clark 22, Nash 14. Rimbalzi: Clark 13. Assist: Nash 9.

Kirilenko in difesa su Westbrook. Ansa

Oklahoma City Thunder-Minnesota Timberwolves 106-84
I Thunder cambiano marcia con una ripresa da 59 punti e cancellano l'onta della sconfitta all'ultimo secondo a Washington. Non è difficile vendicarsi contro Minnesota, che tre settimane fa aveva interrotto la serie di 12 vittorie di fila di Oklahoma City, ma che si è presentata ancora senza Adelman (per ragioni personali), i lungodegenti Budinger, Roy e Lee, ma soprattutto Barea e Love, per la cui frattura alla mano era stato deciso in giornata l'intervento con tempi di recupero che potrebbero toccare anche due mesi e mezzo. I Thunder fermano così i Wolves a una giornata da 43,1% con 3/13 da tre e 19 perse di cui 7 di Shved. Pekovic, in un buon momento, è troppo solo, e Derrick Williams non demerita ma nei momenti peggiori di Minnesota. Con 13 recuperi e 11/20 da tre punti, oltre ai soliti viaggi in lunetta (23 tiri liberi), Oklahoma City costruisce la doppia cifra di margine al ritorno dal riposo dopo l'equilibrato primo tempo. Rubio, impiegato per la prima volta in due giorni consecutivi dopo l'infortunio, chiude con 0/3 al tiro ma 7 assist in 22 minuti.
Oklahoma City: Durant 26 (8/13, 2/4, 4/4 tl), Westbrook 23, Martin. Rimbalzi: Durant e Westbrook 8. Assist: Westbrook 7.
Minnesota: Shved 18 (4/8, 2/5, 4/5 tl), Pekovic 17, Williams 14, Ridnour 11, Kirilenko 10. Rimbalzi: Williams 11. Assist: Rubio 7.

Chris Paul discute con l'arbitro Zielinski. Reuters

Los Angeles Clippers-Dallas Mavericks 99-93
Solo col fiatone i Clippers estendono a 13 il loro record franchigia di vittorie casalinghe perché sul campo l'ennesima beffa in volata di Dallas dice che la differenza è molto minore di quanto dicano i risultati. Nelle ultime 11 partite i Mavs hanno vinto solo a Washington, praticamente sempre al fotofinish. Anche stavolta arrivano corti, restando senza segnare negli ultimi 2'25'', cui si erano presentati a un possesso di distanza. Fanno e disfano i californiani, che perdono 21 palloni (11 con Griffin e Jordan) e rimediano a rimbalzo d'attacco (15, 8 proprio con loro due), esaltandosi col 10/24 da tre punti di cui 7/12 dalla panchina con Barnes (5/8) e Crawford (2/4, al rientro dopo due gare di assenza). Anche stavolta Dallas era stata anche avanti, +10 costruito da Collison e Marion sul finire del terzo periodo, prima però che a cavallo degli ultimi due quarti proprio Barnes e il solito super Paul firmassero il 9-0 che riporta in gara i padroni di casa. I Clippers volano poi 90-83 a metà quarto periodo con un 8-0 ricamato su sei errori di fila al tiro dei texani, soprattutto con Kaman e Mayo. Eppure Dallas ha la forza per tornare a un tiro dai californiani, condannata infine dagli errori consecutivi di Collison, Carter e Mayo che la tengono a digiuno dopo il 95-93 di Nowitzki a 150'' dal termine, con Butler a rimbalzo d'attacco che permette ai Clippers di congelare il pallone nel finale.
LA Clippers: Paul 19 (7/11, 1/2, 2/2 tl), Barnes 19 (2/3, 5/8), Griffin 15, Butler e Crawford 11. Rimbalzi: Griffin 13. Assist: Paul 16.
Dallas: Collison 22 (7/11, 2/4, 2/2 tl), Mayo 17, Nowitzki 15, Marion 11. Rimbalzi: Marion 7. Assist: Collison 6.

Golden State Warriors-Memphis Grizzlies 87-94
Il quarto successo di fila in trasferta di Memphis è ancora firmato dalla difesa, la migliore della Nba con 89,1 concessi di media. E si fermano a 87 i Warriors, in casa propria, alla seconda sconfitta consecutiva dopo aver ceduto ai Clippers, che si smarriscono negli ultimi tre minuti e mezzo perché stavolta non ci arrivano col vento in poppa del loro entusiasmante attacco. Sono i recuperi (11, tre di Conley) e il lavoro a rimbalzo d'attacco (13) a dare la marcia in più ai Grizzlies nonostante il 2/17 da tre, con il solito Randolph dominante vicino a canestro ma ben guidata soprattutto quando in campo aveva la coppia di play composta da Bayless (anche se chiude con 2/10) e Conley. E proprio loro mettono la firma sul finale. Sull'82 pari a 3'31'' dal termine, un errore di Ezeli, una persa di Lee e una stoppata di Bayless su Jack danno a Memphis i palloni per toccare l'82-88 a 1'51'' dalla fine con Conley. Golden State ha la forza per tornare 87-90 a 32'' dal termine con una tripla del solito Curry, anche stavolta il migliore. Ma qui, invece di trovare uno stop difensivo, finisce per mandare in lunetta Randolph, che col suo 2/2 chiude i giochi per l'87-92 della sicurezza.
Golden State: Curry 24 (6/14, 4/8, 0/1 tl), Thompson 20, Lee 14, Landry 13. Rimbalzi: Lee 10. Assist: Thompson 7.
Memphis: Randolph 19 (8/12, 0/1, 3/3 tl), Gay 18, Conley 16, Gasol 12, Allen 10. Rimbalzi: Randolph 12. Assist: Gay e Bayless 6.