La Mela è di Brooklyn
Golden State implacabile

La vittoria nella sfida newyorkese porta a compimento la rinascita di Brooklyn, a un passo dal terzo posto a Est, con vista sulla seconda piazza dei Knicks. Golden State si conferma la bestia nera dei Clippers, battendoli per la terza volta in stagione con un super Curry nell'ultimo quarto. Continua il gran momento di Washington, al quarto successo in 6 gare dopo il ritorno di Wall: la tripla sulla sirena di Crawford costringe Portland alla sesta sconfitta consecutiva. San Antonio fatica a Philadelphia ma passa.

Joe Johnson (7) pressato da J.R. Smith. Reuters

New York Knicks-Brooklyn Nets 85-88
La Grande Mela è dei Nets. Al successo numero 11 nelle 13 gare dopo l'insediamento in panchina di PJ Carlesimo al posto di Avery Johnson, Brooklyn festeggia il successo nella stracittadina. Il 2-2 negli scontri diretti stagionali coi Knicks si materializza solo quando all'ultimo secondo JR Smith si alza per la tripla dell'overtime con in faccia le mani di Reggie Evans e Deron Williams, ma il tiro finisce sul tabellone e poi sul ferro. Joe Johnson vince così lo scontro diretto con Carmelo Anthony: Melo (35 punti di media nei 4 “derby” stagionali) sbaglia tutti gli ultimi sei tiri di una partita fin lì di alto livello, compreso l'uno contro uno contro Wallace in sospensione andando verso la linea di fondo a 10'' dalla fine. Serviva per rimettere la testa avanti dopo che, operato il sorpasso proprio con Anthony dalla lunetta, a 22''3 dal termine era stato Joe Johnson ad alzarsi in sospensione contro Smith per segnare il vantaggio esterno 84-85. Dopo l'errore di Melo, Deron Williams infila il +3 (ma non il +4 della sicurezza) dalla lunetta, ma Smith non ne approfitta all'ultimo assalto. Sul 75 pari a 8' dalla fine è stato proprio Joe Johnson con 10 punti consecutivi a orientare la partita ma nel mezzo un blackout Nets di cinque minuti con 6 tiri sbagliati di fila aveva permesso ai Knicks di piazzare il 7-0 per tornare con la testa avanti sui due liberi di Anthony a 40'' dal termine. La più oculata gestione della palla rispetto alle 19 perse di Brooklyn non basta ai Knicks per fare la partita, in una giornata solo da 40,5% al tiro in cui ha potuto contare relativamente sulle triple, solo 6 (su 21). Esattamente il punto di forza della giornata dei Nets (12/24), che hanno mascherato così e coi rimbalzi d'attacco di Lopez e Humphries una giornata da 3/10 di Deron Williams. Appena tornati dal doppio volo intercontinentale della trasferta a Londra di giovedì, i Knicks sono ancora senza Felton, Camby e Wallace.
New York: Anthony 29 (10/27, 1/2, 6/6 tl), Smith 16, Stoudemire 15, Kidd 11. Rimbalzi: Chandler 11. Assist: Anthony 7.
Brooklyn: Johnson 25 (3/12, 5/8, 4/4 tl), Williams e Lopez 14, Humphries 11 . Rimbalzi: Humphries 13. Assist: Williams 12.

Golden State Warriors-Los Angeles Clippers 106-99
Tre delle 10 sconfitte stagionali dei Clippers, che si presentavano alla sfida col miglior record Nba, hanno un nome, quello dei Warriors, e una firma, quella di Stephen Curry. Nella nuova grande rivalità della costa sul Pacifico, nell'anno del flop Lakers, Golden State vendica la goleada subìta nell'ultimo precedente fermando per la terza volta in quattro gare stagionali la squadra di Del Negro. Ai Clippers non basta un super Griffin quasi in tripla doppia anche con 8 assist e il massimo stagionale di 6 triple di Crawford dalla panchina di fronte al sontuoso quarto periodo da 4 triple di un Curry fin lì silente, che quando conta segna 16 punti in 2'13'' alla seconda gara dopo l'infortunio alla caviglia che aveva condizionato di recente i Warriors (5 sconfitte nelle precedenti 7 partite). Il resto lo fanno il rientro di Lee dalla distorsione alla caviglia e ritrovare Jack e Thompson sui livelli dell'ultima gara, in cui avevano fatto 54 punti in coppia contro New Orleans. I Clippers erano scappati a fine terzo quarto contro le riserve di Golden State con un 12-0 fino a +7 con le triple di Bledsoe e Crawford, prima che la sfuriata di Curry consegnasse la partita ai Warriors insieme al fatto che gli ospiti sbagliano 7 tiri su 9 negli ultimi 200 secondi di gara: tripla di Curry del 99-95 a 1'26'' dal termine, quando Ezeli tiene in difesa su Griffin e Lee allunga sul 101-95 entrando nell'ultimo minuto, quando Curry suggella il +6 a 23'' dalla fine prima che a 15'' dalla sirena Crawford fallisca l'ultimo tentativo di rientro con la tripla del -3. In giornate così, lapalissiano che a fare la differenza sia il tiro dalla lunga distanza: 12/22 Warriors, 11/30 Clippers. Motivato (“Quando hanno vinto, festeggiavano come se fosse la finale Nba”, ha detto commentando uno dei precedenti ko) e a 25,7 punti di media nelle altre gare contro Golden State, Chris Paul si è fermato a 4 punti e 1/7, tanto che Del Negro ha messo il punto interrogativo sul suo status fisico dopo l'infortunio al ginocchio in vista dell'atteso showdown di stasera contro Oklahoma City, nella sfida in testa a Ovest tra le due squadre coi migliori record Nba. I Clippers venivano da 4 successi consecutivi e 7 nelle ultime 8 partite, seguiti proprio alla seconda sconfitta stagionale con Golden State.
Golden State: Curry 28 (3/6, 6/8, 4/4 tl), Jack e Thompson 18, Lee 12. Rimbalzi: Lee 11. Assist: Jack 10.
LA Clippers: Griffin 26 (11/16, 0/2, 4/6 tl), Crawford 24, Butler 19. Rimbalzi: Griffin 13. Assist: Paul 9.

Tim Duncan (21) e Lavoy Allen. Reuters

Philadelphia 76ers-San Antonio Spurs 85-90
Con fatica, rimontando nel finale contro una squadra in difficoltà, ma San Antonio porta a casa la seconda vittoria di fila in trasferta, dove aveva perso 7 delle precedenti 9 partite. Gli Spurs se l'erano vista brutta quando nel cuore del quarto periodo avevano visto i Sixers ribaltare il match con un 14-2 chiuso da Nick Young sull'82-75 a 6' dalla fine. Da qui in poi però Phila fa vedere tutta la ruggine che ha addosso e segna solo un canestro, quando ormai non conta più a 15'' dal termine. San Antonio chiude così con il 15-3 che blinda il successo: Leonard pareggia a 2'25'' dalla fine, Duncan (in ottimo smalto dopo il turno di riposo, dominante in area insieme a Splitter) firma il sorpasso e Parker lo consolida a un minuto dal termine, mentre Turner – il migliore dei suoi – sbaglia una tripla e commette un fallo in attacco che, sommati alla persa di Holiday, tolgono la terra da sotto i piedi ai padroni di casa: per i Sixers i momenti migliori arrivano con alcune delle seconde linee in campo, soprattutto Nick Young e un Hawes da 16 punti, 6 rimbalzi, 4 assist e 3 stoppate. San Antonio sbaglia 15 dei suoi 18 tiri da tre e ha una brutta giornata al tiro per Jackson (0/6 totale), Green (0/5 da oltre l'arco) e Neal (1/5 complessivo). Ma oggi Phila, alla settima sconfitta in nove gare, non può impensierirla.
Philadelphia: Turner 18 (7/13, 1/2, 1/1 tl), Hawes 16, Holiday 15, T.Young 14, N.Young 12. Rimbalzi: Turner 12. Assist: Holiday 8.
San Antonio: Duncan 24 (10/17, 4/4 tl), Parker 20, Leonard 16, Splitter 10. Rimbalzi: Duncan 17. Assist: Parker 8.

Portland Trail Blazers-Washington Wizards 95-98
Washington vede Portland e festeggia. Fu contro i Blazers che i Wizards interruppero l'iniziale serie di 12 sconfitte nelle prime 12 partite. Ed è in Oregon che celebrano il quarto successo nelle sei gare dopo il rientro di Wall, così come sei sono le sconfitte di fila dei padroni di casa. La firma è di Jordan Crawford, a sua volta alla terza partita dopo l'infortunio, che sulla sirena sul punteggio di parità riceve sulla rimessa contro Matthews, finta di andare a destra poi incrocia il palleggio verso sinistra e si alza per la tripla della vittoria. Totalizzando un incisivo 7/10 da tre in coppia con Webster, miglior marcatore dei suoi e alla miglior gara dell'anno contro la sua ex squadra (segna 9,5 punti in stagione), proprio Crawford aveva piazzato lo strappo sul 77-85 a 5'26'' dal termine. Dall'altra parte però c'è Lillard, che con 12 punti da metà ultimo periodo in poi firma l'ennesima rimonta a cui Portland si costringe nelle ultime gare, completata sul 95 pari dalla tripla di Matthews a 7'' dalla fine prima della beffa finale. Lillard stravince la sfida tra i due rookie più brillanti fin qui contro Bradley Beal, limitato a 1/7 al tiro, così come anche Wall – pure protagonista della schiacciata del +5 entrando nell'ultimo minuto – chiude con soli 6 punti in 26' e 4 perse alla sua sesta partita dopo aver saltato le prime 33 gare stagionali. Con il solo Crawford a dare trazione posteriore, i Wizards però si appoggiano all'ottima partita del frontcourt, 16 punti (sui 98 di squadra) da Nenè, Okafor e Webster. I Blazers, che estendono la loro più lunga striscia perdente stagionale, pagano anche l'1/7 complessivo da oltre l'arco (in una giornata da 29,2% di squadra) della coppia formata da Babbitt e Batum, col francese che non riesce a godersi la prima tripla doppia in carriera. Washington si presentava a quest'incontro come la peggiore squadra in trasferta della Nba, con 17 sconfitte in 19 partite fuori casa.
Portland: Lillard 18 (5/11, 2/6, 2/2 tl), Aldridge e Matthews 17, Hickson 16, Batum 12. Rimbalzi: Aldridge 10. Assist: Batum 11.
Washington: Nenè 24 (10/17, 4/5 tl), Webster 24 (4/5, 4/6, 4/4 tl), Crawford e Okafor 13. Rimbalzi: Okafor 13. Assist: Webster 6.