Nba, Bryant ne fa 40: i Lakers non mollano
Jack a mezze maniche mette gli Spurs k.o.

Golden State realizza la miglior trovata possibile di marketing, festeggiando la prima partita con le nuove maglie a maniche lunghe col successo sugli Spurs, miglior squadra della lega. Dopo tre sconfitte di fila, Oklahoma City riparte grazie al massimo stagionale di 37 punti di Westbrook contro Minnesota. Lakers e Mavs proseguono in volata con Blazers (sette sconfitte di fila) e Hornets l'inseguimento playoff a Houston, che però resta avanti a distanza di sicurezza facendo il colpo a Brooklyn. A differenza dei Nets, è Indiana (contro Detroit) ad approfittare della sconfitta di New York per salire al secondo posto a Est. Atlanta, Boston e Memphis hanno vita facile con Sacramento, Phoenix e Orlando.

Bryant e Howard hanno trascinato i Lakers al successo. Reuters

Indiana Pacers-Detroit Pistons 114-82
Indiana vola al secondo posto a Est, coronando con Detroit una striscia di dieci partite in cui ha perso solo due partite e al supplementare. Non sono i Pistons privi di Brandon Knight per un'iperestensione al ginocchio (mercoledì a Charlotte) a poter fermare la marcia dei Pacers, che scappano già prima del riposo: ci sono 11 punti di Orlando Johnson con due triple di fila nel 14-4 di parziale con cui i padroni di casa allungano 48-23, andando 70-36 al riposo e toccando anche il 97-54 a inizio quarto periodo in una giornata da 56,2% al tiro con 10/14 da tre punti. Ancora anche senza Drummond, Detroit aveva appena vinto due partite di fila in trasferta: troppo poco la buona prestazione da doppia doppia di Kravstov per cercare una nota lieta in una giornata da 35,4% al tiro con 16 errori su 19 tiri da tre punti. Con la contemporanea sconfitta di New York, i Pacers salgono a mezza vittoria di vantaggio sui Knicks alle spalle degli Heat.
Indiana: West 17 (8/11, 2/2 tl), Hill 15, Johnson 14, George 12, Hibbert e Stephenson 10. Rimbalzi: West 8. Assist: Hill 6.
Detroit: Bynum 17 (7/10, 0/2, 3/4 tl), Kravtsov 14, Stuckey 11, Middleton 10. Rimbalzi: Kravtsov 10. Assist: Bynum 4.

Brooklyn Nets-Houston Rockets 96-106
I guai fisici degli esterni chiudono la serie positiva di Brooklyn dopo quattro successi di fila. Riuscendo a infilare due successi di fila dopo sette gare alternando vittorie e sconfitte, Houston difende l'ottavo posto playoff a Ovest dalla rimonta finale dei Nets, privi di Joe Johnson (tallone) e con Deron Williams (limitato a 5/17) reduce dalla terza applicazione stagionale di cortisone alle caviglie sofferenti. Reduci dall'impresa con Oklahoma City col massimo in carriera di 46 punti di Harden, i Rockets sono in nove dopo le partenze di Patterson, Aldrich, Douglas e Morris, non ancora rimpiazzati dai nuovi arrivi Robinson, Garcia e Honeycutt. In fuga 90-75 con le triple di Anderson e Beverley a inizio quarto periodo, sotto i colpi di Teletovic (che segna nel quarto periodo 9 dei suoi 12 punti) Houston vede rientrare Brooklyn sul 97-94 a 2'57'' dalla fine. Per portarla a casa, i Rockets hanno bisogno di due triple di Delfino e Harden negli ultimi due minuti per approfittare dei tre tiri sbagliati di fila da oltre l'arco di Bogans, Teletovic e Watson. L'argentino chiude con 6/9 da tre, altre quattro triple arrivano da Harden (32,7 punti nelle ultime sei gare) e tre da Beverley. Sconfitti per la tredicesima volta di fila negli scontri diretti coi texani, i Nets perdono l'opportunità di raggiungere gli sconfitti Knicks al primo posto della Atlantic Division. Troppo solo un Lopez da 27 punti (13/21) col buon lavoro a suo fianco di Evans a rimbalzo (5 d'attacco), in una giornata da 44% al tiro.
Brooklyn: Lopez 27 (13/21, 1/2 tl), Watson 17, Williams 15, Teletovic 12. Rimbalzi: Evans 13. Assist: Williams 13.
Houston: Delfino 22 (2/5, 6/9), Harden 22 (3/7, 4/7, 4/5 tl), Parsons e Asik 10. Rimbalzi: Asik 11. Assist: Lin 6.

Atlanta Hawks-Sacramento Kings 122-108
Alla fine Josh Smith è rimasto, e Atlanta ringrazia. Chiuso il mercato senza cambiare maglia, l'ala degli Hawks prende nel finale in difesa DeMarcus Cousins, tenendolo a solo 4 punti nell'ultimo quarto di una gara da 26 punti e 13 rimbalzi. Il resto lo fa un Horford da 11/14 al tiro, completando un poker di gare da 24,5 punti di media col 74,6% da due. Proprio il pivot firma con 7 punti il 16-4 con cui Atlanta a 8' dal termine spacca la partita volando fino al +18 nel finale, dopo che Sacramento aveva retto fino al 99-94. Ad alimentare il parziale, anche una delle 5 triple di Stevenson, nel 12/27 di squadra da oltre l'arco. Per cancellare la brutta giornata al tiro da due (26/66), ai Kings non basta il 12/22 da tre, di cui 4/6 di un ispirato Isaiah Thomas da 20,5 punti di media nelle ultime quattro partite. Per Atlanta è la terza vittoria nelle ultime quattro partite.
Atlanta: Horford 24 (11/14, 2/4 tl), Teague 20, Smith 18, Stevenson 17, Korver e Harris 10. Rimbalzi: Horford 8. Assist: Teague 12.
Sacramento: Thomas 30 (5/12, 4/6, 8/9 tl), Cousins 26, Evans 15. Rimbalzi: Cousins 13. Assist: Thomas 9.

Memphis Grizzlies-Orlando Magic 88-82
La sesta vittoria consecutiva di Memphis arriva con più pathos del previsto contro quello che resta di Orlando, anche senza l'infortunato Nelson (tendine del ginocchio destro) e il lungodegente Harrington, oltre a Redick, Ayon e Ish Smith, partiti sul mercato e non ancora rimpiazzati dai nuovi arrivati Lamb, Harris e Udrih. Arrivati in Tennessee con soli sette giocatori a disposizione, i Magic sono rimasti in cinque quando prima Vucevic a 8' dalla fine e poi Nicholson a 4' dal termine sono usciti per falli. E' qui, con Orlando ancora attaccata al match sul 72-69 a 5'20'' dalla fine, che Memphis ha preso definitivamente il largo, chiudendo con 16 punti di cui 8 ai liberi negli ultimi quattro minuti per la settima vittoria nelle ultime dieci gare dalla partenza di Gay. Appoggiandosi a Gasol (19 punti e 13 rimbalzi con 8/11), Randolph (16 punti e 16 rimbalzi) e anche Ed Davis (10 punti in 4 minuti), Memphis costruisce la sua gara proprio sui tanti viaggi in lunetta (17/29) in una giornata in cui sbaglia 13 dei 16 tiri da oltre l'arco. Per i derelitti Magic è la sconfitta numero 27 nelle ultime 30 partite, la sedicesima nelle ultime 17, decima di fila in trasferta.
Memphis: Gasol 19 (8/11, 3/4 tl), Randolph 16, Conley 14, Davis 10. Rimbalzi: Randolph 14. Assist: Conley 7.
Orlando: Afflalo 20 (6/11, 2/5, 2/2 tl), Harkless 19, Nicholson 14, Moore 12. Rimbalzi: Vucevic 11. Assist: Afflalo e Moore 7.

New Orleans Hornets-Dallas Mavericks 100-104
Una tripla di Vince Carter a sei secondi dalla fine permette a Dallas di continuare con la quinta vittoria nelle ultime sei partite il disperato inseguimento playoff, ancora a quattro vittorie e mezzo di distanza da Houston che non perde colpi. A un mese dal precedente in cui Nowitzki e Gordon fecero entrambi l'esordio in quintetto dopo gli infortuni di inizio stagione, stavolta sono i texani a fare il colpo nel finale. Avanti 89-94 a 7' dalla fine, i Mavs si arenano però a un solo canestro in dieci attacchi in sei minuti. A ribaltare il match sono Jason Smith (massimo stagionale) e Ryan Anderson, che segnano gli ultimi 26 punti degli Hornets e firmano l'11-2 chiuso proprio da Anderson con la tripla del 100-96 per New Orleans entrando nell'ultimo minuto. Protagonista poco prima di una serie di errori, qui prende la situazione in pugno Vince Carter: attacca l'area e scarica per la tripla del -1 di Mike James, poi dopo l'errore di Vasquez resta in uno contro uno contro Anderson e, dopo aver fintato la penetrazione, si alza in allontanamento per la tripla del 100-102 texano a 6 secondi dalla fine. Una persa di Gordon e due tiri liberi di Collison chiudono i giochi. Carter chiude con 5/7 da tre e 9 rimbalzi, accanto ai 25 punti con 7 rimbalzi di Nowitzki. New Orleans, alla terza sconfitta di fila, paga la prestazione poco consistente di Aminu e Lopez, in una giornata da 40,7% al tiro. Anthony Davis segna 10 punti (4/12) con 11 rimbalzi prima di fermarsi nella ripresa con un ginocchio dolorante.
New Orleans: Gordon 23 (8/13, 1/6, 8/9 tl), Smith 22, Anderson 20, Davis 10. Rimbalzi: Anderson 12. Assist: Vasquez 11.
Dallas: Nowitzki 25 (8/14, 2/3, 3/3 tl), Carter 22, Brand 13, Collison 11, Marion e Mayo 10. Rimbalzi: Carter 9. Assist: Mayo 9.

Oklahoma City Thunder-Minnesota Timberwolves 127-111
I Thunder attingono al massimo stagionale di Russell Westbrook, 37 incontenibili punti, per chiudere contro Minnesota la sorprendente serie di tre sconfitte di fila messe insieme contro Utah, Miami e Houston. I Big Three di Oklahoma City mettono insieme 83 punti in tre e abbattono Minnesota, che pure manda sette uomini in doppia cifra e per la quinta volta in stagione va oltre i 110 punti segnati. Più forte del periodo “allegro” in difesa da 113 punti subìti di media nelle ultime quattro gare, per i Thunder, è un attacco che si ritrova contro il relativo mordente dei Wolves intorno a una giornata da 57,8% al tiro (solo una volta in stagione hanno fatto meglio) con 9/14 da tre e 22/22 dalla lunetta. Ed è nel finale che vengono a galla i limiti che hanno portato gli ospiti, pure reduci da due vittorie nelle ultime tre partite, a perdere 17 delle ultime 21 gare giocate. Sono tre canestri di Westbrook (21 punti nella ripresa) a ricacciare indietro Minnesota, che ha profondità per trovare in panchina quattro giocatori in doppia cifra, quando con un 9-0 firmato soprattutto da Kirilenko era tornata 87-79 sul finire del terzo quarto. Da qui in poi i Wolves non rientreranno mai oltre il 120-111 a 100'' dalla fine, con Pekovic in formissima tenuto stavolta a 1/4 dal ritorno di Perkins dopo l'assenza per la distorsione al ginocchio, mentre Derrick Williams dopo due partite da 20,5 punti e 12 rimbalzi di media si arena in una giornata da 3/14. Ricky Rubio chiude con 13 punti, 9 assist, 5 rimbalzi e 5 recuperi.
Oklahoma City: Westbrook 37 (11/20, 2/2, 9/9 tl), Durant 27, Martin 19, Perkins 10. Rimbalzi: quattro con 7. Assist: Westbrook 9.
Minnesota: Shved 17 (6/7, 1/5, 2/2 tl), Kirilenko e Cunningham 15, Barea 14, Rubio e Stiemsma 13, Ridnour 10. Rimbalzi: Stiemsma 6. Assist: Rubio 9.

Phoenix Suns-Boston Celtics 88-113
Nel più lungo giro stagionale di trasferte, il primo successo stagionale dei Celtics nelle partite a Ovest arriva sul campo di Phoenix, la peggior squadra della Western Conference. Il nono successo in dodici gare senza Rondo arriva per Boston permettendosi di tenere a riposo Garnett, alla terza partita in quattro gare, e senza chiedere gli straordinari a Pierce, sotto la doppia cifra (8 punti in 26' con 3/5 al tiro) per la quarta volta in stagione. In una giornata da 34/57 da due e 45,5% da tre la squadra di Rivers vola sulle ali di un super Green da 31 punti, 7 rimbalzi, 4 assist e anche cinque stoppate, prendendo di buono anche i 10 punti (2/4, 2/5 e 3 rimbalzi) in 17' all'esordio di Jordan Crawford che aveva dormito solo due ore e mezzo pur di essere subito in campo, oltre ai 9 punti con 4 rimbalzi e 4 assist alla seconda gara di Terrence Williams. Alla nona sconfitta in tredici gare, Phoenix affonda anche a -30 nel finale in una giornata da 41,7% al tiro, con l'1/11 in coppia di Dragic (anche 5 perse: troppo solo, finisce per strafare) e Marshall nel 4/19 di squadra da ter punti. Mai in partita, i Suns quantomeno diventano la seconda squadra della storia Nba a mettere in squadra insieme una coppia di gemelli, Marcus e Makrieff Morris, quest'ultimo appena arrivato da Houston.
Phoenix: Dragic 19 (6/9, 1/6, 4/5 tl), Mark.Morris 11, Gortat 10, O'Neal 9. Rimbalzi: Gortat 6. Assist: Dragic 10.
Boston: Green 31 (8/9, 3/5, 6/7 tl), Wilcox 14, Terry e Bradley 13. Rimbalzi: Wilcox 8. Assist: Williams e Green 4.

Los Angeles Lakers-Portland Trail Blazers 111-107
La quarta escursione stagionale di Kobe Bryant sopra quota 40 punti, la prima del 2013, tiene viva per i Lakers la speranza di fare i playoff. La settima vittoria nelle ultime dieci gare dei gialloviola, ancora scossi dalla perdita dello storico proprietario Jerry Buss, li tiene ancora a tre successi e mezzo di distanza dai Rockets, ritagliandosi però una vittoria e mezzo di margine sui Blazers, precipitati alla settima sconfitta consecutiva. Portland alza bandiera bianca solo nel finale: sul 105 pari a due minuti dal termine, Nash segna il secondo canestro di una serata in cui ha sbagliato 9 dei suoi altri 10 tiri, Lillard sbaglia una tripla così Batum con una persa e Aldridge con un errore in sospensione a 15'' dal termine (chiude 6/19) non approfittano delle opportunità di pareggiare concesse da due errori di Kobe Bryant, che a questo punto chiude i giochi con un 4/4 dalla lunetta negli ultimi 12''. La stella dei californiani segna 11 punti negli ultimi cinque minuti e mezzo di una serata vicina alla perfezione, con 14/20 da due, 1/3 da tre e 9/9 dalla lunetta, con 7 rimbalzi e 4 assist, dopo che nelle ultime nove vittorie gialloviola aveva avuto una media di 16,1 punti e 8,9 assist. Reduce da uno 0/16 nelle ultime gare, in un periodo complessivo da 1/34, è tornato a sbloccarsi nel tiro da tre punti. Matthews c'è nonostante i problemi alla caviglia, ma la sconfitta numero 15 nelle ultime 20 partite dei Blazers arriva soprattutto per i limiti di una difesa che ha concesso 108,9 punti di media in queste sette sconfitte consecutive, allontanandosi dai playoff. Troppi per tenere i ritmi dei Lakers, soprattutto visti – oltre alla giornata no di Aldridge – i limiti di sempre di una panchina da soli 14 punti. Per Portland non basta un bell'Hickson da 11/15 al tiro e 11 rimbalzi, mentre Lillard chiude con 9/22 al tiro e 7 assist. Ancora senza Gasol, i Lakers hanno da Howard 5 rimbalzi d'attacco e un 5/12 ai liberi nel giorno in cui con 28 falli subìti di viaggi in lunetta ne fanno un bel po' (25/34), costruendoci una fetta di successo.
LA Lakers: Bryant 40 (14/20, 1/3, 9/9 tl), Howard 19, Jamison 16, World Peace e Clark 11, Meeks 10. Rimbalzi: Howard 16. Assist: Nash 6.
Portland: Hickson 22 (11/15), Batum 22 (7/9, 2/5, 2/3 tl), Lillard 19, Aldridge e Matthews 15. Rimbalzi: Hickson 11. Assist: Matthews 8.

Golden State Warriors-San Antonio Spurs 107-101 dts
Il successo contro i più forti bagna il debutto delle nuove e particolarissime maglie a mezze maniche di Golden State. Reduce da 16 vittorie in 17 partite per diventare la squadra col miglior record Nba, e migliore in trasferta dove aveva vinto 9 delle ultime 10 gare, San Antonio paga sulla distanza la seconda partita in 24 ore e si arrende al supplementare: i texani finiscono la benzina sul 67-80 a 8'55'' dalla fine, ripresi nel giro di tre minuti dal 13-0 casalingo che apre il lungo punto a punto finale che finisce in parità al termine dei regolamentari. Gli Spurs segnano poi un solo canestro in sette possessi negli ultimi 2'10'' dell'overtime, condannati dai 7 punti in 1'30'' di Jarrett Jack nell'11-3 con cui i californiani chiudono la partita: messa la testa avanti sul 102-98 entrando nell'ultimo minuto con due suoi canestri e ripresi dalla tripla del -1 di Green, i Warriors hanno chiuso i giochi con il 5/6 dalla lunetta negli ultimi 21'' del supplementare. Già autore della tripla del 93-91 che pareva valere il successo a 7'' dalla fine, Jarrett Jack aveva sbagliato sulla sirena dei regolamentari il tiro della vittoria dopo il canestro della parità di Ginobili a 4'' dal termine. Perso nelle ultime ore Bogut a tempo indefinito per problemi alla schiena, i Warriors si erano rimessi in moto mercoledì contro i Suns, peggiore squadra a Ovest, per ripartire dopo una serie di sei sconfitte consecutive. Bravi erano stati i texani nel preparare la partita su Curry e Thompson, fermati in una gara da 11/31 in coppia di cui 3/12 da oltre l'arco (nel 5/21 di squadra), sorpresi però da un super Jarrett Jack da 30 punti e 10 assist. Un giorno dopo la prova di forza del +26 sul parquet dei Clippers, sesta vittoria in sette gare di questo giro di nove trasferte mentre il campo di casa è occupato dal rodeo annuale, San Antonio vede Parker fermarsi a una giornata da 7/18 dopo i 29,3 punti di media nelle precedenti sei partite, e non molto meglio va con Duncan (6/16), Ginobili (0/5 da tre) e Neal (0/6 complessivo). Gli Spurs avevano vinto le ultime 16 partite della serie, negli ultimi cinque anni.
Golden State: Jack 30 (10/16, 1/6, 7/9 tl), Lee 25, Curry 18, Landry 11, Thompson 10. Rimbalzi: Lee 22. Assist: Jack 10.
San Antonio: Green 20 (3/6, 4/8, 2/2 tl), Duncan 19, Parker e Ginobili 18, Leonard e Splitter 10. Rimbalzi: Duncan 13. Assist: tre con 3.