Brooks pensa al futuro
Resterà ai Thunder?

Scott Brooks, 46 anni. Reuters

Fino a pochi anni fa gli Oklahoma City Thunder sgomitavano nei bassifondi della lega, oggi sono una squadra da titolo Nba. Il segreto? Una dirigenza lungimirante, che ha creduto in un gruppo di giocatori migliorandolo di anno in anno con innesti mirati e che sta investendo in un progetto a lungo termine. Ma è proprio adesso che arriva il difficile; Oklahoma City è arrivata a pochi metri dalla cima della montagna e cercherà di ritentare la scalata il prossimo anno, resta però da capire quanti dei protagonisti di una stagione meravigliosa accetteranno la nuova sfida. Il contratto di coach Scott Brooks è in scadenza, il futuro dei veterani Derek Fisher e Nazr Mohammed è ancora in sospeso e i Thunder dovranno affrontare la spinosa questione dei rinnovi contrattuali di James Harden, recentemente insignito del premio di sesto uomo dell’anno e di Serge Ibaka, il miglior stoppatore della lega. Molto dipenderà dalle scelte del gm Sam Presti, che dovrà valutare se questi giocatori sono ancora in grado di offrire un contributo importante a una squadra come Oklahoma City, che ha in Russell Westbrook e Kevin Durant, blindati con contratti faraonici, i suoi leader indiscussi. "La dirigenza dovrà fare delle scelte difficili, vedremo quel che succederà," ha dichiarato ieri Nick Collison, ala dei Thunder. "Credo che il desiderio di tutti sia quello di trattenere più giocatori possibile, perché questo è un gruppo solido e unito e il prossimo anno vorremmo ritentare tutti insieme l’assalto al titolo Nba".

La situazione di Brooks è quella più urgente, visto che il contratto del coach scadrà a fine mese. "Sicuramente nei prossimi giorni incontrerò la dirigenza per valutare il futuro, " ha spiegato Brooks. "Adesso vorrei essere qui a preparare la sessione di allenamento in vista di gara-6, ma purtroppo non sarà così. È stata una stagione magnifica ma logorante e adesso ho bisogno qualche giorno per riposarmi e riflettere, poi vedrò la società". Con Brooks sul ponte di comando la crescita di OKC è stata costante, dopo che nel 2008-09 i Thunder avevano chiuso la regular season con solo 23 vittorie. Nella stagione successiva, Oklahoma City fu eliminata al primo turno dei playoff, mentre nel 2010-11 arrivò la sconfitta nelle Finali della Western Conference contro i Dallas Mavericks; poi, nell’annata appena conclusasi, le Finali Nba contro i Miami Heat. "Scott sarà sempre nel mio cuore, a prescindere da quella che sarà la sua decisione", ha dichiarato Kevin Durant. "È come un secondo padre per me, ogni giorno mi spinge a migliorare e quando sbaglio non ha problemi a dirmelo. È l’allenatore ideale per questa squadra".

Primo titolo di Conference per la franchigia dal trasferimento a Oklahoma City. Reuters

Harden e Ibaka hanno ancora un anno di contratto e, dal primo luglio, potranno firmare un’estensione contrattuale. Se non dovessero farlo, diventerebbero automaticamente restricted free agent e i Thunder avrebbero l’opportunità di pareggiare qualsiasi offerta formulata da un’altra squadra per questi giocatori. "L’ambiente che si respira a Oklahoma City è speciale, vorremmo dar vita a una nuova dinastia" ha dichiarato Harden. "Vinciamo, ci divertiamo e siamo come fratelli…ci sono valori, come l’amicizia, che non si possono comprare. Voglio solo disputare una stagione da protagonista, al resto penserò quando sarà il momento". Harden ha spiegato che il suo obiettivo è quello di guadagnarsi un posto nella spedizione statunitense per l'Olimpiade di Londra, dove ritroverebbe i suoi compagni di squadra Durant e Westbrook; Ibaka parteciperà all’evento con la maglia della Spagna. "Il nostro è un gruppo fantastico, siamo come una famiglia e ci frequentiamo spesso anche fuori dal campo" ha concluso la guardia degli Oklahoma City Thunder.

Finora, i Thunder sono riusciti a trattenere i principali talenti della squadra, peraltro a condizioni vantaggiose visto che molti giocatori hanno ancora un contratto da rookie; Durant ha firmato il rinnovo contrattuale due anni fa, mentre Westbrook lo ha fatto nel dicembre scorso. I giocatori in scadenza, come Harden, andranno inevitabilmente in cerca di un contratto importante e per gli Oklahoma City Thunder entra in gioco anche il fattore luxury tax: "I miei compagni di squadra devono pensare che, se dovessero andarsene, difficilmente ritroverebbero un gruppo come questo, una dirigenza che valuta la componente umana che quella professionale e una città che li ama a dismisura - ha dichiarato Durant -, ma non ho intenzione di influenzare la loro decisione, sono prima di tutto loro amico e continuerò a esserlo a prescindere da quello che succederà". Presti dovrà decidere anche se confermare Derek Fisher, arrivato nel marzo scorso dopo essere stato ceduto dai Los Angeles Lakers e Nazr Mohammed, che l’estate scorsa aveva firmato un contratto annuale. Il playmaker Eric Maynor, che ha saltato gran parte della stagione a causa di un infortunio al ginocchio, è nella stessa situazione di Harden e Ibaka e ha spiegato: "È una questione di forza di volontà. Se tutti ci renderemo conto che a Oklahoma City ci sono le basi per costruire qualcosa di importante, il prossimo anno indosseremo ancora questa maglia".