Heat, l'eroe è stanco
Miller si ritira?

Ci vuole una grande forza d’animo per scendere in campo anche quando il tuo fisico è tormentato dagli infortuni, e Mike Miller ha dimostrato di averne in abbondanza. Adesso l’ala dei Miami Heat avrà bisogno di altrettanto coraggio in vista della decisione probabilmente più difficile della sua carriera. La settimana prossima Miller si sottoporrà a degli esami e capirà se è necessario un intervento chirurgico per risolvere il problema alla schiena che lo affligge ormai da diverso tempo; l’operazione richiederebbe un lungo periodo di riabilitazione. In questa stagione il cestista originario di Mitchell (Dakota) ha dovuto convivere anche con un persistente dolore al piede, ma non ha mai voluto dare eccessiva importanza ai suoi problemi fisici e ha dichiarato a più riprese di sentirsi pronto a scendere in campo. Nella decisiva gara-5 delle Finali Nba contro gli Oklahoma City Thunder, Miller ha chiuso con un irreale 7/8 da tre punti partendo dalla panchina e con un totale di 23 punti in 23 minuti che si sono rivelati fondamentali per la vittoria finale dei Miami Heat, una prestazione sontuosa in quella che potrebbe essere stata l’ultima partita della sua carriera. "Per arrivare fin qui abbiamo dovuto affrontare un percorso pieno di ostacoli, " ha dichiarato Miller, che ha ancora tre anni di contratto con i Miami Heat per una cifra pari a 18,6 milioni di dollari. "Ho avuto moltissimi problemi fisici, ma non mi sono mai arreso e adesso sto raccogliendo i frutti del mio impegno."

calvario — Lunedì prossimo l’ala degli Heat parteciperà insieme ai suoi compagni di squadra alla parata celebrativa che si terrà per le strade di Miami a partire dalle 11 ora locale e che durerà circa 90 minuti. La presenza di Miller è particolarmente significativa; stiamo infatti parlando di un giocatore che da quando ha firmato due anni fa con Miami ha dovuto lottare con un’impressionante serie di infortuni al pollice, alle caviglie e alle spalle, senza contare l’intervento chirurgico a cui ha dovuto sottoporsi all’inizio di questa stagione a causa di un’ernia al disco. In molte occasioni, il problema alla schiena ha addirittura impedito all’ala di Miami di sedersi in panchina, costringendolo a sdraiarsi a bordo campo per limitare il dolore. Coach Eric Spoelstra ha dichiarato, scherzando ma non troppo: "Se fino a poco tempo fa mi aveste chiesto come giocava Mike, non avrei saputo rispondervi."

James Jones, nato il 4 ottobre 1980. Afp

jones — Miller non è l’unico giocatore degli Heat che sta valutando il proprio futuro; anche James Jones, l’ala originaria di Miami, ha dichiarato che la sua permanenza è tutt’altro che scontata e che, di conseguenza, potrebbe non far parte del roster che il prossimo anno cercherà di difendere il titolo Nba appena conquistato. "Al momento non sono in grado di dirvi quale sarà il mio futuro," ha dichiarato Jones. "Sono una persona fortunata, sono cresciuto a Miami ed ho avuto l’opportunità di conquistare l’anello con la squadra attualmente più forte in circolazione, quella della mia città. Non posso chiedere niente di più dalla mia carriera e forse è giusto lasciare da vincente." Jones ha poi spiegato che "è bello avere varie opzioni per il futuro; ho lottato ogni giorno della mia vita per arrivare fin qui, adesso che il sogno è diventato realtà sono in pace con me stesso. Valuterò serenamente se ho ancora gli stimoli giusti per cercare di vincere il secondo titolo consecutivo o se siamo arrivati alla fine della corsa."

riley — Complessivamente, Miller e Jones hanno segnato 993 punti in questa stagione. Miller ha dichiarato di nutrire ancora oggi un profondo sentimento di gratitudine per il presidente dei Miami Heat, Pat Riley e per il proprietario Micky Arison, i principali sponsor del suo trasferimento in Florida avvenuto nel giugno 2010 ed è per questo che prenderà la decisione definitiva sul suo futuro nell’esclusivo interesse della squadra: "Devo prendere la decisione più giusta per la mia famiglia, per i miei compagni di squadra, per la famiglia Arison che ha sempre creduto in me e per Pat Riley che mi ha voluto fortemente a Miami. Se dovessi ritirarmi, lo farò da vincente, come ho sempre desiderato; parlerò con i medici, poi prenderò una decisione definitiva."