Kiki Clark, 28 anni, dal 2010 a Venezia. Ciam/Cast

Settima giornata di serie A con sette match in programma: torna alla vittoria Sassari, Varese resta a punteggio pieno, Venezia sbanca Milano. Il turno si completa lunedì alle 20.30 con Roma-Siena.

Angelico Biella-Cimberio Varese 60-77
Nessuna sorpresa nel testacoda tra Angelico Biella e Cimberio Varese: la capolista offre una prova solida e rimane imbattuta, grazie ad un terzo quarto dominante (vinto 20-4), come il suo centro Bryant Dunston, autore di una prova mostruosa. Dominante sia in difesa (stoppate e parabole avversarie inverosimili per evitarle), sia in attacco dove Dunston ha piazzato un 9/9 con una serie di schiacciate e uno show che non si vedeva da tempo. Biella ha retto la sfida per due quarti, mettendo in campo tutte le energie a disposizione, pagando lo sforzo nel terzo, dove è riuscita a segnare solo 4 punti. Il divario tra i due roster è netto e l'Angelico quando ha perso spinta è stata travolta. Eppure in un clima infuocato dalla rivalità tra tifoserie, Varese parte subito con il piede pigiato sull'accelleratore sfruttando la potenza di Dunston cui Mavunga fatica subito a prendere le misure (senza riuscirci mai). Biella, che presenta in quintetto il neo arrivato Trey Johnson (altro giocatore rispetto all'evanescente Moore), cerca di reggere sul piano dell'intensità che però incide sulla precisione al tiro. Al 10' Varese è già in fuga sul 13-21. Cancellieri apre le rotazioni e l'ingresso di Jaramaz e Jurak cambia l'agonismo in campo, con la Cimberio che deve difendersi da un Brackins scatenato spalle a canestro. L'Angelico torna sotto e si rimette in carreggiata, mentre la partita si fa dura anche sul piano dei contatti. La terna arbitrale, però, ne vede molti di più a favore della capolista lombarda tanto che al riposo Varese ha un 8/14 dalla lunetta contro un 4/4 biellese, poco conta invece il divario finale. Ciononostante è Johnson a mandare sul ferro il tiro del possibile sorpasso sulla sirena dell'intervallo (38-39). Si torna in campo e Biella non c'è, i riflettori si accendono solo su super Dunston, che demolisce le speranze biellesi. Gli ultimi dieci minuti servono per aggiustare le statistiche. (Gabriele Pinna)

Biella: Johnson 17, Brackins, Jaramaz 11.
Varese: Dunston 21, Green 12, Banks 11.

Diener in giornata di grazia. Ciamillo

Banco di Sardegna Sassari-Sidigas Avellino 102-81
La Dinamo Banco di Sardegna sfodera il suo killer instinct e supera di slancio la Sidigas Avellino al PalaSerradimigni per 102–81 e confermandosi al secondo solitario posto in classifica. Avellino senza Warren ma con Dragovic recuperato e a disposizione dell'ex Giorgio Valli, Dinamo reduce dal successo all'esordio in Eurocup su Siviglia. Easley sfida subito Johnson, il 5-0 Dinamo scrive 7-2 sul tabellone, sfondamento e secondo fallo del centro Sidigas, Travis Diener dispensa assist e sulle bombe di Thornton è 13-9 biancoblu. Avellino fatica ad arginare l'energia sassarese, i liberi di Drake Diener per il doppiaggio (18-9) e minuto per Valli. Break da 4-0 irpino (22-13), tripla di Devecchi e prima sirena a suonare sul 30-17. Alla Dinamo si segna italiano (8 punti in fila dalla panchina tricolore), sussulto Scandone e sul 36-23 Meo Sacchetti ci parla su. Sassari si affida alle triple dei suoi tiratori e gioca fluido, Avellino aggrappata al match dalla lunetta. All'intervallo è 53-36. Gestione sassarese, Ebi e Johnson in campo per sfruttare l'assenza di Easley (tre falli) ma Scandone distratta e la Dinamo fugge via: 59-39. Al 25' è 67-46, Sassari affonda i colpi e sul 69-48 è timeout irpino. Drake Diener è una sentenza, Richardson e Spinelli ci provano ma il divario è da doppia cifra. Sul 79-59 si alza l'ultimo sipario, il ritmo si abbassa leggermente, la guardia biancoblu rimane alta, Easley sale in cattedra (10 punti nell'ultimo quarto), coach Sacchetti ruota il quintetto, Pinton tocca quota 100 e Avellino è k.o.: 102-81. (Giovanni Dessole)

Sassari: Drake Diener 20, Thornton 16, Ignerski 15.
Avellino: Ebi 23, Shakur 14, Mavraides 12.

Per Brooks 16 punti preziosissimi. Ciamillo

Chebolletta Cantù-Vanoli Cremona 87-60
Dura lo spazio di pochi minuti (18-16 al 10') la resistenza della Vanoli contro una Chebolletta che, quando decide di alzare i giri del motore in fase difensiva, diventa un fortino invalicabile (87-60 il finale). Qualche numero? Quattro i rimbalzi difensivi catturati dagli uomini di Caja alla fine del primo quarto, venti (8 dei quali a partita ampiamente conclusa) alla sirena. E' questa l'espressione numerica che ha reso inoffensivo l'attacco monocorde di Cremona con il solo Harris (7/17 da due, 1/4 da tre) in grado, nonostante le percentuali "modeste", di provare a cambiare un copione apparentemente già scritto. Per Cantù, devastante quando ha avuto la possibilità di giocare a campo aperto le giocate migliori arrivano da un sempre più convincente Tabu (4/7 da due,1/3 da tre) e da Brooks (3/3 da due, 3/3 da tre). Vinta come detto ampiamente la battaglia a rimbalzo (37-24), gli uomini di Trinchieri hanno dapprima annullato i tiratori avversari come Jackson (2/11 complessivo) e Johnson (1/6) poi, tenendo la Vanoli al 39% da due e al 29% da tre, hanno innescato un attacco bilanciato nelle soluzioni. (Pietro Terraneo)

Cantù: Brooks 16, Tabu 14, Aradori 13.
Cremona: Harris 17, Jackson 12, Peric 11.

La grinta di Marco Mordente. Ciamillo

Juvecaserta-Saie3 Bologna 65-56
La Virtus Bologna conferma anche a Caserta la tendenza che la vede sconfitta quando il quintetto base non è a pieno regime. Con Gigli a mezzo servizio, la Saie3 non entra praticamente mai in partita, restando sempre dietro nel punteggio. Per Caserta vittoria che vale doppio e dà ossigeno viste le rotazioni contate, a causa delle partenze dei due americani Wise e Chatfield. Partenza confusa. Si sbaglia tanto da entrambe le parti e la Juve prova a fare gioco con Akindele che nei primi dieci minuti segna 6 punti e cattura 5 rimbalzi (15-10). In apertura di secondo quarto non si segna per quasi tre minuti. Poi canestro di Jelovac (17-10) e spinta di Smith sul serbo: antisportivo al primo e tecnico al secondo. Ma Bologna si riprende in un attimo e piazza il break di 0-8 che vale il sorpasso (17-18 al 15') con Minard e Imbrò. A quel punto la Juve si affida ai suoi italiani, e in due minuti risponde col contro parziale di 9-0 che vale il massimo vantaggio (26-18 al 18'). Dopo l'intervallo lungo le squadre si sbloccano dalla lunga distanza e il punteggio sale: Mordente e Poeta duellano a distanza prendendo per mano le squadre, ma è il playmaker casertano ad avere la meglio, piazzando sette punti a cavallo degli ultimi due quarti (49-41 al 32'). La Virtus non ci sta, e risponde prontamente con Imbrò (49-44 al 34'); ma dopo poco arriva la stangata decisiva di Gentile, nullo fino a quel momento, che con due triple (59-47 al 37') mette la firma sulla vittoria finale. (Giuseppe Bernardo)

Caserta: Mordente 14, Maresca 12, Akindele 10.
Bologna: Poeta 22, Rocca 8, Hasbrouck 7.

Taylor a canestro. Ciamillo

Sutor Montegranaro-Trenkwalder Reggio Emilia 80-94
Corre veloce Reggio Emilia. La vittoria ottenuta in casa della Sutor è il quarto sigillo consecutivo in una stagione che può davvero regalare grandi soddisfazioni. Anche quando Montegranaro ha provato ad impensierirla con la zona la squadra di Menetti non ha mai perso il filo e con l'ex di turno Antonutti, sei punti consecutivi per il +10 a 1'29" dalla fine, ha messo in ghiaccio una partita strameritata. Dall'altra parte il PalaRossini sembra essere davvero indigesto per la Sutor, quest'anno ancora a secco di vittorie in casa, ma è chiaro che tutto diventa più difficile quando la difesa funziona solo ad intermittenza. Eppure l'avvio sembrava promettente, sui ritmi visti a Venezia. Reggio Emilia sbaglia tanto al tiro (33% di realizzazione) e Montegranaro ne approfitta dominando l'area pitturata con Freimanis e Burns (16 punti ed 8 rimbalzi in due). E' proprio lo statunitense a dare l'avvio al break gialloblù per il +10, da 13-9 a 21-11, al 7'20". Nella Trenkwalder dei tanti ex Sutor ad entrare subito nel match è Cinciarini, stimolato dal duello con il fratello. Il playmaker, assieme a Taylor, ricuce lo strappo fino alla parità, 23-23 al 14'. Montegranaro fatica contro la zona ospite, Taylor è una spina nel fianco con una tripla dall'angolo (31-32). L'equilibrio è rotto quando la terna fischia il fallo tecnico sulle proteste di Recalcati e in un amen la Trenkwalder si trova +11 grazie ad un ottimo Brunner (33-44 al 19'). Nel secondo tempo si alza il ritmo del match. Montegranaro si aggrappa a Burns e al 27' torna in parità (54-54) sull'arresto e tiro di Daniele Cinciarini. Gli emiliani, più fluidi in attacco, tornano avanti e la tripla di Jeremic al 32' vale il +10 (68-78). Steele prova a svegliarsi dal proprio sonno (68-73 a 5' dalla fine) ma è un fuoco di paglia perché Antonutti è super e Reggio Emilia fa festa. (Aaron Pettinari)

Montegranaro: Burns 18, Freimanis 17, D. Cinciarini 15.
Reggio Emilia: Taylor 22, Brunner 20, A. Cinciarini 14

Contrasto Reynolds-Hamilton. Evangelista

Enel Brindisi-Scavolini Banca Marche Pesaro 72-55
Brindisi batte Pesaro 72-55 con una grande difesa ma dopo una gara vietata agli esteti della bella pallacanestro. L'inizio è marchiato a fuoco da Scottie Reynolds: l'ex stella di Villanova firma il primo allungo della serata per l'Enel con la tripla del +5 (5-0). Sono queste le cose migliori del primo quarto durante il quale le due squadre riescono a realizzare solo quattro canestri nei primi cinque minuti di gioco. Brindisi tira dal campo con il 29%. Pesaro invece spreca tantissimo in attacco con 8 palle perse nei primi dieci minuti (28 a fine gara) chiusi sul 13-8 per i biancazzurri. Nel secondo, gli uomini di Bucchi aggiustano la mira dalla distanza: Robinson, Ndoja e Zerini bucano la difesa marchigiana dall’arco (22-12). Mack dall'altra parte è l’unico capace nel mantenere a galla i suoi con 6 punti consecutivi. Troppo pochi, però, per arginare l’allungo dell'Enel al +15 (30-15) prima dell’intervallo lungo. Nella terza frazione Pesaro prova a ritornare in partita proponendo la difesa a zona e un piglio diverso in attacco: fattura un parziale di 2-10 (33-25) grazie a Lamont Mack (17, 6/7 da 2), colmato in due minuti dalla fiammata dei padroni di casa (8-0) e dal brio in cabina di regia di Reynolds (20 punti, 9/15 dal campo) migliore giocatore della serata, autore del +21 (64-43). Match virtualmente chiuso per l’Enel, impegnata negli ultimi minuti a fare calcoli per la differenza canestri. (Giuseppe Mazzone)

Brindisi: Reynolds 20, Gibson 15, Robinson 8, Ndoja 8.
Pesaro: Mack 17, Barbour 11, Crosariol 9.

EA7 Milano-Umana Reyer Venezia 100-105
Passa anche Venezia al Mediolanum Forum: la squadra di Andrea Mazzon riscatta così la sconfitta interna contro Montegranaro e si porta a casa lo scalpo prestigioso di una Milano che ancora una volta delude. E che a fine partita deve incassare il malumore, più che giustificato, del proprio pubblico. L'alley-oop sbagliato da Malik Hairston a 39 secondi dalla fine è un po’ lo specchio della situazione in casa milanese. Delle voglie di grandeur al momento stoppate da una cronica debolezza difensiva e da una mancanza di intensità talmente evidente che farla notare ulteriormente risulta pleonastico.

Venezia parte subito avanti con i tiri liberi di Fotsis e Young e praticamente fa la corsa in testa dall'inizio alla fine, complice una difesa morbidissima che gli permette di costruire tiri ad alta percentuale praticamente a ogni possesso. Sulla tripla di Young è già +8 dopo nemmeno 4' (6-14), e gli ospiti possono permettersi di aspettare il primo tiro del loro miglior marcatore stagionale, Diawara, per la tripla del 27-20. La partita viaggia su ritmi decisamente blandi, il punteggio altissimo è frutto delle mancanze nella propria metà campo su ambedue i fronti. Gli ospiti toccano più volte il +9 nel secondo quarto, ma è nel terzo che fanno piovere i primi fischi addosso ai padroni di casa: Diawara ruba sulla rimessa e si invola a schiacciare il massimo vantaggio (75-63) con 4'37" da giocare prima dell'ultima pausa. La reazione milanese è di nervi, figlia anche dell'orgoglio di Stipcevic (il play segna più punti stasera che in tutte le altre gare), che firma il pari dalla lunetta al 30' (80-80). Scariolo sembra respirare in avvio di ultima frazione, col 5° fallo di Williams e il vantaggio firmato da Melli (82-80, rimarrà l'unico), quindi Diawara si ricorda perché è stato un giocatore NBA e infila 8 punti consecutivi da urlo. Magro ci mette il carico sulla briscola e fa +8 (82-90 a 6'56), approfittando della solitudine concessa a ogni tagliante avversario dalla difesa EA7. Mazzon se la gioca a zona, Milano si riavvicina con la tripla di Langford e i liberi di Hairston, ma ancora Langford sbaglia la tripla del pari con 1'42" da giocare. Clark, incontenibile come Young (che lascia per 5 falli a 2'50 dalla sirena), risponde con quella del +6 rimettendo la partita nelle mani dell'Umana. Che ringrazia, porta a casa due punti e lascia Milano a prendersi fischi e qualche complimento sentito dai tifosi. (Pietro Scibetta)

Milano: Langford 23, Bourousis 17, Stipcevic 14
Venezia: Clark 26, Diawara 17, Young 16