Il varesino Polonara carica i suoi tifosi. Ciam/Cast

Sei partite in programma in questa domenica in cui si disputa l'undicesima giornata di serie A, che si chiuderà lunedì coi due posticipi Siena-Cremona e Pesaro-Milano.

Banco di Sardegna Sassari-Trenkwalder Reggio Emilia 105-84
Vittoria d'autorità della Dinamo, che allunga la sua striscia positiva e batte al PalaSerradimigni la Trenkwalder Reggio Emilia. Grande inizio di Ignerski, Antonutti risponde presente e segna cinque punti per il 4-5 reggiano. Zona biancorossa, Travis Diener la batte dall'arco ed è 8-5 Dinamo. Easley a segno per il +8 sassarese, poi due triple di Drake Diener fanno esplodere il pubblico (20-6). Risponde Reggio con un 5-0 e il primo quarto finisce 23-13. Ennesima tripla di Drake Diener, Filloy timbra il tabellino e Cinciarini prova a tenere in scia i suoi (29-21). Accelerata sassarese, Reggio è distratta e sul 36-21 è timeout Menetti. Pioggia di triple, prepotente affondo biancoblu e Trenkwalder impotente: 53-28. Antisportivo a Diliegro, inerzia che non muta e, sulla tripla di Thornton a fil di sirena, nello spogliatoio si torna sul 57-36. Sassari viaggia con l'80% da due, la difesa ospite fatica ad arginare i sardi. Jeremic ne mette cinque in fila (59-41). Sul parziale da 4-0, Meo Sacchetti chiama timeout (61-45) e la corsa isolana riparte. La Trenkwalder rialza la testa e sulla tripla di Antonutti finisce la terza frazione: 76-64. Ancora due triple di Drake Diener (86-71) e Banco con le mani sul match. Taylor tiene in gara i suoi (87-74), ma arriva il tecnico alla panchina emiliana e con Ignerski è 93-74. Pinton sfonda il muro dei 100: finisce 105-84 con in campo anche il sassarese Veccia. (Giovanni Dessole)
Sassari: D. Diener 21, Ignerski 18, T. Diener 13, Thornton 13
Reggio Emilia: Taylor 22, Cinciarini 16, Jeremic 13

Chebolletta Cantù-Angelico Biella 85-62
Soffre per 33' la chebolletta prima di avere ragione di un'Angelico scesa al Paladesio con il piglio di chi, non avendo nulla da perdere, può conquistare due punti importantissimi in chiave salvezza. Una 'Mission impossible' per gli uomini di Cancellieri contro una formazione che, reduce da due sconfitte consecutive (Siena e Caserta) fa del carattere e dell'orgoglio una delle proprie caratteristiche principali. Carattere come quello di capitan Mazzarino che dopo aver sbagliato due triple consecutive centra il bersaglio grosso nel momento topico della gara: 63-55 al 32'24''. Eppure l'Angelico sino a quando Leunen (14 val.) prima e la coppia Mazzarino-Markoishvili poi, decidono di spostare l'inerzia della gara a favore della formazione di casa il sogno o la speranza erano lì, a portata di mano. E' stata brava la squadra di Cancellieri nel rompere i giochi della formazione di casa, nel trovare sugli scarichi di Robinson Chrysikopoulos (14 val.) o Mavunga (21 val.) liberi sulla linea di fondo. Troppo poco per una squadra come Cantù che, per dirla alla Trinchieri: ''E' attesa in un ambiente infuocato come quello di Instabul con la consapevolezza di giocare una partita 'dentro o fuori' sia per noi che per loro''. (Pietro Terraneo)
Cantù: Leunen 18,Markoishvili 17,Tabu 14
Biella: Mavunga 21,Johnson 11,Jurak e Jaramaz 10

Cimberio Varese-Montegranaro 106-88
Nella serata in cui un applauditissimo Charlie Recalcati è ritornato da allenatore avversario a Masnago, la Cimberio ha prodotto un terzo quarto da 28 punti (78-59 al 30') per mettere sotto una Sutor in cui la vena del duo Amoroso-Cinciarini (per il primo 4/6 da 3 fino all'intervallo lungo) non è stata sufficiante a impensiere la capolista. Guidato da un Green sempre più leader (31 di valutazione in 28 minuti con 7 assist e 8 falli subiti per il play Usa) nei pochi momenti caldi di una partita che ha visto i biancorossi varesini in controllo sin dal 17-11 del 5', il quintetto di coach Vitucci ha distribuito in modo esemplare le responsabilità offensive: addirittura sei uomini in doppia cifra, dai 18 della stesso Green ai 16 del trio formato da un Sakota da 4/7 nelle triple, da un ottimo Polonara (anche 6 rimbalzi e 4 palle recuperate) e da un esemplare Ere, fino ai 14 di Dunston e Banks. E' bastata allora un'accellerazione in avvio di ripresa per produrre un basket fatto di aggressività difensiva (7 stoppate sullo scout Cimberio, con Dunston a quota 3) e di buonissima fluidità in attacco per arrivare al tranquillizzante + 27 del 31'30" (89-62). (Antonio Franzi)
Varese: Green 18, Sakota, Polonara e Ere 16
Montegranaro: Slay 18, Amoroso 27 e Johnson 14

Sidigas Avellino-Acea Roma 79-94
Roma non scherza e vince pure ad Avellino, mantenendo il quarto posto in classifica. La squadra della Capitale parte subito sotto 10-0, ma riesce a non smarrirsi, anzi trova la forza per difendere ancora più duro, selezionando al meglio i giochi in attacco. Due liberi di Goss siglano il 15-15 all’8’: da quel momento l’Acea non mollerà più il comando, grazie alla precisione al tiro (62% dal campo) con Goss e Datome immarcabili (13 e 11 punti al riposo lungo), oltre alla verve del lungo Lorant (9 punti). I nove punti dell’intervallo (40-49) sono il massimo vantaggio, già toccato sul 38-47. Avellino (con le novità Hardy e Dean) è poca cosa, in attacco fa fatica perché non ragiona e vive solo sulle iniziative di Dean, a cui vengono fischiati terzo e quarto fallo all’inizio della terza frazione. Dove la Sidigas con la forza della disperazione (e nonostante una situazione falli complicata: 4 pure per Richardson e Johnson) e grazie alle triple rientra in partita. Quella di Shakur vale addirittura il sorpasso sul 66-65. Roma resta lucida, chiude la terza frazione avanti 68-70, e nell’ultima fa vedere di essere di un altro livello rispetto agli irpini, andando via in scioltezza e chiudendo senza affanni. Goss (31 di valutazione) e Datome (26) mvp alla pari, ma eccellente è stata la prova di Czyz. Alla fine, arbitri fischiatissimi: per la terna non è stata una gran serata. (dal nostro inviato Mario Canfora) Avellino: Shakur 21, Richardson 13, Dean 10
Roma: Goss 21, Datome 20, Czyz 16

Enel Brindisi-Caserta 82-74
Brindisi vince il derby del Sud battendo Caserta per 82-74 aggiungendo un piccolo mattoncino per l’obiettivo della qualificazione alla Final Eight. Parte bene la Juve con Jelovac e Akindele bravi nel creare tanti grattacapi alla difesa dei padroni di casa (4-7). Brindisi prende subito le misure piazzando un piccolo mini break sospinta dalla serata di grazia di Jeff Viggiano e i viaggi in lunetta di Jonathan Gibson (12-7). Il massimo vantaggio +8 (19-11) lo firma sempre Air Jeff, puntuale nel trasformare un alley oop di Reynolds, azione che fa spellare le mani al pubblico del pala Pentassuglia. Il ritorno di Caserta non si fa attendere: Bucchi da il via alle rotazioni e la Juve ne approfitta trovando il vantaggio con un perentorio 3-15 di parziale confezionato dalla ditta Jonusas-Mavraides (26-29). Sacripanti perde nelle rotazioni Jonusas per infortunio. Bisogna, però, attendere il ritorno in campo di Viggiano per rivedere i biancazzurri di nuovo con il naso davanti alla fine del secondo quarto (37-34). Nel terzo la partita fugge via sul filo dell’equilibrio prima del nuovo allungo di Brindisi al venticinquesimo (49-42) e il nuovo massimo vantaggio +10 (58-48) al trentesimo. Negli ultimi dieci minuti Reynolds spreca il possibile +16. La Juve torna prepotentemente in gara con ben cinque triple su sei soluzioni a canestro, con il pareggio a quota 66. Bucchi richiama time out scuotendo i suoi. Arriva puntuale il Gibson time: la guardia californiana sale in cattedra mettendo il sigillo alla vittoria dalla lunetta e la bomba finale che fa esplodere il palazzetto brindisino. (Giuseppe Mazzone)
Brindisi: Gibson 25, Viggiano 16, Reynolds 12
Caserta: Mordente 13, Mavraides 12, Gentile 9, Michelori 9, Akindele 9

Umana Venezia-SAIE3 Bologna 65-51
La Reyer rialza la testa, la Virtus affonda. Maiuscola prova di squadra dei granata, mentre Finelli è “tradito” dai suoi americani con Milanrd e Smith a collezionare un eloquente 0/9 al tiro, mentre Hasbrouck si fa vedere solo a sprazzi. La voglia dell’Umana affonda la SIAE3. La Reyer è senza Williams (problema alla spalla destra), recupera Clark (ma il play è lontano dalla condizione ideale) e perde Fantoni (sospetta distorsione al ginocchio sinistro nel secondo quarto). Straordinario impatto di Magro sul match, reattivo a rimbalzo (8) e presente in attacco (10). Venezia sfata il tabù-Taliercio dopo 3 sconfitte di fila. La partita si decide nell’ultimo quarto: la tripla di Hasbroock regala alla Virtus l’ultimo vantaggio (46-48), poi è sinfonia granata. La difesa di Mazzon è invalicabile, Bologna segna 2 punti in 8’. L’Umana prende coraggio, nemmeno il tecnico (decisione eccessiva) fischiato a Young ferma il volo dell’Umana, che piazza il 14-0 decisivo. Partenza sprint dell’Umana (13-2), trascinata da uno straordinario Magro (6 rimbalzi nel primo quarto), curva Sud fuori dal palasport in segno di protesta. Virtus inguardabile in attacco, Umana concreta in difesa. Metà frazione con la SIAE3 che vaga per il parquet, Finelli che si affida a Imbrò e Moraschini, inizia la lenta rimonta (13-8). Bologna prova a fuggire, Venezia non cede (25-26). Terzo periodo ancora nel segno dell’equilibrio, Poeta infila il +4 (27-31). Vantaggio illusorio, sorpasso e controsorpasso, fino all’inizio dell’ultimo periodo quando l’onda granata travolge la Virtus. (Michele Contessa)
Venezia: Bulleri 13, Young 13, Magro 10
Bologna: Gigli 10, Hasbrouck 10, Poeta 9