La prima giornata di ritorno del campionato di serie A si apre con l'anticipo di Caserta, con la vittoria dell'EA7 Milano 78-69. Poi sono scintille, con la capolista Varese che soffre terribilmente con Brindisi e va sotto rischiando la seconda caduta casalinga consecutiva. Poi Polonara e soci rimediano. Non sbagliano, seppur soffrendo, sia Sassari a Biella, sia Roma in casa con Pesaro. Venezia ride con uno straordinario Diawara nel match delle 20: l'Umana Reyer protagonista di un gran finale e Cantù si arrende. Il turno si chiuderà col posticipo del lunedì: Siena-Reggio Emilia.

Caserta-EA7 Milano 69-78
Settima vittoria esterna consecutiva di Milano che passa a Caserta nell’anticipo di mezzogiorno bissando il successo di Brindisi e continuando così il processo di avvicinamento alle prime piazze. Un successo meritato, alla fine, anche se la partenza della mattinata è stata tragica: la difficoltà a organizzare uno straccio di attacco decente, unito a sonni profondi in difesa fanno la gioia di Caserta, cui non pare vero di trovarsi avanti di 15 (27-12) all’inizio del secondo quarto grazie a una tripla di Sergio, 24enne che lo scorso anno giocava a Bisceglie in Dnb, ossia il quarto campionato nazionale (in seguito metterà pure quella del 30-18). Scariolo ruota i suoi all’impazzata nel tentativo di trovare il giusto quintetto, ma una mano a Milano viene offerta da Gentile, il cui antisportivo al 14’ sul 30-22 fa rientrare l’EA7 sul -6 (30-24). Langford sale di tono, non sbaglia un libero (8/8) e mette pure la tripla del -3 (34-31): con Hairston, tiene a galla Milano che va al riposo lungo con 14/14 nei liberi e soli tre punti da recuperare (41-38). I segnali di un’inversione di tendenza si manifestano tutti nella terza frazione, dove Milano prima sorpassa con Langford (tripla del 43-44), poi allunga fino al +10 (52-62) approfittando di un tecnico fischiato a Jelovac. Gli arbitri perdono un po’ la bussola e così un altro tecnico (a Bourousis per essere rimasto appeso al ferro dopo una schiacciata) consente a Caserta di limare lo svantaggio e chiudere la terza frazione sul -7 (58-65), mentre Langford tocca quota 20 con 10/10 nei liberi. Nei 10’ finali, un antisportivo a Melli regala a Caserta ancora un tentativo per rientrare in partita (62-65, due liberi di Gentile) prima del nuovo allungo milanese con Radosevic e Melli (64-73 al 35’): può bastare, finirà 69-78. (Mario Canfora)
Caserta: Jelovac 15, Akindele 15, Gentile 10
Milano: Langford 21, Hairston 18, Bourousis 12

Bologna-Cremona 92-93
La Virtus allunga a 6 la striscia di sconfitte nel giorno in cui Finelli recupera sia Minard sia Hasbrouck. La Vanoli coglie il secondo successo esterno di fila senza l'ex di turno Luca Vitali e con un canestro decisivo del debuttante Brian Chase. Le difese sono davvero molto allegre a inizio gara, soprattutto quella dei padroni di casa. Dopo 8’ la Vanoli è sopra di 8 sul 21-29 con 11 punti di Johnson e 10 di Jackson. A fine primo quarto (26-33) anche Harris sale in doppia cifra a quota 10 mentre Gigli e Poeta tengono a galla le Vu Nere con 15 punti in due. Nella seconda frazione di gioco Cremona parte di nuovo forte e vola sul 31-44 grazie ad altri 7 punti dello scatenato Harris e a 4 di Peric. Minard trascina la Virtus alla rimonta segnando 12 punti in un batter d’occhio e con un parziale di 15-0 i bianconeri sorpassano sul 46-44. Zona e uomo fanno acqua da entrambe le parti e si va all’intervallo lungo sul 51-53 con lo scatenato Harris a quota 23 e Gigli a 15. Nel terzo quarto le percentuali si sporcano su entrambi i fronti; la Virtus segna i primi 5 punti con Smith e una tripla di Gaddefors ma poi si blocca mentre con Peric e il solito Harris Cremona si riporta a +9 (63-72). Nell’ultimo quarto Cremona controllo ma nel finale subisce la rimonta emiliana. Poeta pareggia a quota 82 con una tripla e Peric si fa fischiare un antisportivo sull’88-91. Poeta infila solo un libero ma Minard completa il sorpasso con un tiro da 3 a 42" dalla fine (92-91). A mettere il sigillo sulla gara è però un arresto e tiro di Chase quando mancano 22". Nell’ultima azione Minard perde palla cercando Gigli in area e Cremona agguanta in classifica una Virtus sempre meno nobile. (Nicola Zanarini)
Bologna: Minard 19, Gigli 19, Poeta 18
Cremona: Harris 28, Jackson 22, Johnson 13

Polonara ancora protagonista nella Cimberio. Ciam/Cast

Varese-Brindisi 83-71
Una bella Cimberio costruisce un secondo tempo di grande intensità e con la coppia De Nicolao-Rush (14+13 punti e 20 di valutazione per il primo) in grande spolvero insieme a un Dunston da 6 stoppate ritorna alla vittoria dopo il ko casalingo contro Venezia. Si parte proprio con Rush che, promosso in quintetto alla terza partita consecutiva senza Ere, va subito a segno con una tripla dalla distanza. Sono però i lunghi Simmons e Robinson a dare il primo vantaggio a Brindisi (8-16 al 5'). Polonara reagisce e con Duston ritornato a presidiare l'area firma un controparziale di 11-0 in 90” che rimette in linea la capolista (19-16). a 90 secondi dalla fine del primo quarto riecco Banks, rimesso in piedi con un recupero fulmineo a quindici giorni dalla distorsione alla caviglia. Ora il ritmo è più alto: se Bucchi trova linfa dalla panchina con Formenti, Vitucci risponde con Sakota scatenato (7 punti consecutivi) e a metà del secondo quarto siamo 34-35. La difesa su Robinson (16 punti con 8/9 in 11 minuti sul parquet) risulta però un enigma irrisolvibile per Varese. Il nuovo tentativo di allungo Enel (36-39) viene spezzato da un giocata di Polonara (8 punti e 4 rimbalzi per 11 di valutazione nel primo tempo) che sfrutta l'ennesimo stop imposto da Dunston alle incursioni avversarie per bruciare il campo in un batter d'ali e siglare il 39-39 sulla sirena dell'intervallo lungo. In avvio di ripresa la difesa Cimberio sembra più aggressiva e alle scorribande di Gibson (alla fine 7/13 al tiro per il capocannoniere della serie A) risponde un De Nicolao sempre più incisivo: due triple e un gran rimbalzo offensivo in faccia a Simmons entrano nel suo scout. Il play classe '91 caratterizza il miglior momento di una Varese che raggiunge il +9. Gli errori ai tiri liberi (nei primi tre quarti solo il 54% con 7/13 dalla lunetta) non rallentano il treno Cimberio che piazza un 8-0, frutto delle transizioni gestite al meglio da Green, per toccare il +13 (71-58 al 32') prima di controllare un finale utile soprattutto per ridare ritmo partita a Banks. (Antonio Franzi)
Varese: De Nicolao 14, Rush 13 ,Green 13, Polonara 10
Brindisi: Robinson 18, Gibson 16, Formenti 9

Biella-Sassari 72-100
Sassari ritorna a vincere anche in trasferta, trovando scarsa resistenza in un'Angelico rivisitata, ancora in attesa del lungo titolare che sarà Kevin Pinkey, ma non certo all'altezza di una corazzata che ancora una volta ha schiacciato sull'acceleratore trovando in Travis Diener un mentore ispirato al tiro ed immarcabile (6/7 da tre). In verità, malgrado il punteggio finale non lo lasci intuire, la cronaca racconta anche di una partita aperta e combattuta soprattutto nel primo quarto, quando l'Angelico ha trovato nello spavaldo Laganà la forza per rispondere all'accenno di tiro a segno sardo. Partita in equilibrio fino ad un fischio arbitrale che ha fatto imbufalire Biella ed il suo pubblico: un antisportivo fischiato da Cicoria a Renzi, a rimbalzo su Easley sul 27-29. Decisione esagerata e fuori dal contesto di gioco che ha finito per girare la partita, con la terna poco presente a se stessa per diversi minuti. Travis mette subito la tripla dell'allungo (27-35) mentre alla difesa di Biella sono fischiati il doppio dei falli (14-7) nel primo tempo che si sono tradotti in 10 tiri liberi in più per il Banco di Sardegna che al 20' pesavano sul 43-55. Pronti e via dopo l'intervallo e la tripla di Thornton chiude di fatto già a questo punto il match, che vedrà per lunghi tratti in campo gli juniores Spissu e Amoroso. (Gabriele Pinna)
Biella: Jurak 17, Rochestie 12, Laganà 9
Sassari: T. Diener 22, Ignierski 19, Thornton 17

Datome, ancora sugli scudi: 21 punti. Ciam/Cast

Roma-Pesaro 65-64
Goss che spreca i liberi del +3 a 3" e spicci dalla fine. Cavaliero, tra i migliori in campo, che sbaglia il canestro, praticamente fatto, che avrebbe regalato la vittoria a Pesaro. Costretta a lasciare il Palazzetto con una classifica ancora bloccata (ultima a 6 punti) mentre la Virtus centra la prima vittoria del girone di ritorno (65-64) soffrendo nel finale l'onorevole ostinazione della Scavolini, capace comunque di tenere il campo fino alla fine. E pensare che, quando nel terzo quarto anche Goss si iscrive a referto e il baby-Tambone regala i primi punti casalinghi in carriera ai tifosi romani, la partita aveva preso tutta un’altra piega. Capita così che, dopo 20' testa a testa di un primo tempo in cui Pesaro non riesce ad andare oltre il triplo +6 costruito nella seconda frazione, l’ultimo periodo per la Virtus si metta decisamente in discesa. Fino al brivido iniziale di una rimonta guidata a quattro mani da Stipcevic e Barbour, infranta da un appoggio sbagliato al tabellone. Il primo quarto scivola via senza sussulti. Ci vogliono quasi due minuti per muovere il tabellone, con i primi punti della gara di Kinsey che arrivano sull'1'58". A Roma ne occorreranno, invece, quasi quattro (3'58") per sbloccarsi con Lawal. Che si dividerà con Taylor (6 punti a testa) l’intero bottino dal campo della Virtus, sotto di due (14-16) sulla sirena della prima frazione. Stesso copione nel secondo periodo, che scivola sui binari di un equilibrio rotto solo dai reciproci acuti, tutti italiani, di Datome e Cavaliero. Il capitano dell'Acea mette a segno 14 punti, tenendo Roma agganciata a Pesaro nel miglior momento della gara per gli uomini di Markovski. Che nonostante il triplo +6 (grazie anche agli 8 punti di Cavaliero e agli 11 di Barbour) non possono impedire alla Virtus di ricucire il divario (33-35 all’intervallo). (Antonio Pitoni)
Roma: Datome 21, Taylor e Lawal 12
Pesaro: Barbour 20, Stipcevic 13, Cavaliero 10

Montegranaro-Avellino 95-71
Vittoria meritata e mai in discussione per la Sutor Montegranaro che bagna amaramente il ritorno in panchina con la Sidigas Avellino di Cesare Pancotto. Un successo pesante e che vale doppio in chiave salvezza (sorpasso in classifica e 2-0 per i gialloblù negli scontri diretti). Avvio di partita disastroso con tanti errori al tiro che fermano il punteggio sul 5-5 dopo 4'30". Avellino prova ad imporre la propria fisicità sotto i tabelloni con Johnson ma è di Montegranaro il primo break (15-4) che la porta sul +11 (20-9 a 7'05"). Nel secondo quarto per i biancoverdi si accende Shakur con 5 punti consecutivi che riavvicinano Avellino a -7, ma non basta: gli irpini fanno fatica in difesa e la Sutor risponde subito con Cinciarini e Di Bella che spingono i gialloblù sul +15 al 14'13". Le difficoltà degli irpini nel trovare la via del canestro si rendono evidenti nelle pessime percentuali dai 6,75 (2/11 al termine del primo tempo). Al rientro dall'intervallo Montegranaro spinge sull'acceleratore e in 3' si porta sul +22 (57-35) con una bella entrata di Steele. Pancotto si vede costretto a ridisegnare il quintetto dopo il 4° fallo di Linton Johnson, e la Sutor dilaga spinta dai tiri pesanti di Burns e Johnson arrivando anche al massimo vantaggio (76-48 al 28'30"). Per Avellino è notte fonda e l'ultimo quarto è utile solo per i fini statistici (primi punti in A per il giovane Perini). (Aaron Pettinari)
Montegranaro: Burns 17, Cinciarini 16, Amoroso 12, Steele 12
Avellino: Richardson 17, Ivanov 12, Shakur 12.

Per Diawara 29 punti. Ciam/Cast

Venezia-Cantù 83-79
L'Umana ferma Cantù e piomba in zona playoff con la quinta vittoria nelle ultime sei gare. Scambio di gagliardetti prima della partita tra il presidente Brugnaro e il sindaco di Cantù Bizzozero, dopo il divieto alla trasferta per i tifosi della Chebolletta. Straordinaria partita di Diawara (29 punti), ma la chiave sta nella prova di Rosselli (28 di valutazione), arma tattica che consente a Mazzon di rovesciare il match. La squadra di Trinchieri punta a limitare Clark e Szewczyk, Brooks è ispirato, ma viene neutralizzato dai falli. Primo scatto di Cantù (4-9), Umana aggrappata a un ispiratissimo Diawara. Markoishvili prova a mettere alle corde la Reyer (10-18), ma i granata cercano di replicare (17-22). Aumenta l’intensità della Chebolletta, Tabu e Aradori colpiscono dal perimetro (27-38), l’incursione di Mazzarino spinge l'Umana a -12 (28-40). La Reyer non si scompone, Diawara infila 18 punti all’intervallo, Clark innesca la rimonta (33-40), che viene ritoccata da capitan Young (38-42). Meno quattro all’intervallo (40-44). L'Umana prova a rovesciare l’inerzia del match, Diawara è sempre una spina nel fianco di Cantù, nemmeno il tecnico fischiato a Mazzon fa desistere i granata (51-56), che operano il sorpasso sull’asse Rosselli-Szewczyk (61-58). Brooks commette il quarto fallo, Chebolletta aggrappata a Markoishvili (65-64). Finale punto a punto, Leunen illude Cantù (73-77), l’Umana ci crede, Szewczyk infila l’aggancio (77-77), poi sei liberi in fila mandano in orbita la Reyer (83-77) con la Chebolletta in debito. (Michele Contessa)
Venezia: Diawara 29, Szewczyk 21, Clark 11
Cantù: Tyus 15, Tabu 15, Leunen 13, Aradori 13

Siena-Reggio Emilia (lunedì, ore 20.30)