Continua il testa a testa tra Varese e Sassari al vertice della classifica. La vittoria della Cimberio contro Caserta ha aperto il programma della 6/a giornata di ritorno di Serie A, i sardi hanno risposto con un successo sofferto a Brindisi. Bene anche Roma, che supera Cremona e sale al terzo posto, staccando Cantù (stesa ad Avellino), Montegranaro travolge Venezia, Biella piega Bologna. In serata il big match Milano-Siena con il successo dell'Olimpia.

Cimberio Varese-Juve Caserta 74-62
Basta un pizzico d'intensità difensiva (23 palle recuperate) a una Cimberio ancora lontana dalla fluidità offensiva della prima parte del campionato per avere ragione di Caserta che, guidata da un buon Gentile (6/14 al tiro e 19 di valutazione), ha messo in dubbio il successo della capolista fino agli ultimi tre minuti. Se in avvio la stazza e i centimetri di Adinkele, alle prese con i sintomi influenzali, sono un fattore difensivo, sono le percussioni proprio di Gentile a segnare il primo vantaggio casertano (7-8 al 5'). Sono però tre stoppate di Dunston, di cui una su un tentativo di affondata del centro ospite, a dare il là a un minibreak di 6-0 che rimette in linea la capolista (12-8 al 6'30”). Il terzo fallo dello stesso Dunston (12 di valutazione nel primo quarto) già al 12' crea qualche apprensione a coach Vitucci, anche perché Mordente scalda la mano dalla distanza (25-23 al 14'24”). Sull'altro fronte Sacripanti passa a zona, ma due fiammate di Talst e Banks portano la Cimberio a +10 (34-24 al 17'). Non basta per dare tranquillità a un gioco dei biancorossi di casa che in attacco resta frammentario: nel primo tempo solo 12/32 nelle conclusioni dal campo (38%). La mediocrità continua a farla da padrona anche in un terzo quarto dove sono da segnalare solo il fallo numero 4 fischiato a Dunston per sfondamento, un tecnico per proteste a Gentile e qualche spunto atletico dell'accoppiata Talts-Polonara. E' sufficiente questo per portare Varese al massimo vantaggio: + 15 al 30' (55-40). Quando Gentile dà il là a un parziale di 11-0 che rimette in partita i campani (55-51 al 33'), è De Nicolao che con una delle poche triple a segno (7/27 dagli oltre m. 6.75 per la Cimberio) cerca di riattivare il motore biancorosso. In casa campana però Mavraides diventa infallibile dalla distanza dando a Caserta nuove opportunità (61-57 al 36'). E' poi Gentile che prima ruba palla a Banks e quindi brucia la retina del -2 (62-60 al 37'30”). La Juve però si ferma lì: Sakota con una tripla e Green con la sua leadership regalano al pubblico di Masnago il successo n.17. (Antonio Franzi)
Varese: Green 20, Ere 16, Banks 8
Caserta: Gentile 18, Mavraides 11, Mordente 8, Michelori 8

Scavolini Pesaro-Trenkwalder Reggio Emilia 65-68
Reggio Emilia coglie la quarta vittoria consecutiva, la sesta in otto uscite nel 2013 e sbanca l’Adriatic Arena con una super difesa e con una miglior percentuale ai liberi (21/21 contro 11/21) che ha fatto la differenza. Andrea Cinciarini, pesarese purissimo, chiude da Mvp. Alla Vuelle non basta un vantaggio di 15 punti messo insieme nel primo tempo e nemmeno essere in testa nell’ultimo parziale. Reggio Emilia ha dettato il suo ritmo ma la Scavolini ha perso per un tiro, dopo aver messo in campo per l’ennesima volta un super Stipcevic. Pesaro ha ritrovato un buon Amici, che aveva passato una settimana difficile, e Thomas, di ritorno dagli Usa per un lutto. Non è sceso in campo il sempre claudicante Flamini. Markovski parte con Barbour da numero quattro, al 9’ i padroni di casa conducono 15-6 con il duo Stipcevic-Barbour. La Vuelle sembra più affamata e al 16’ tocca il massimo vantaggio: 27-12 grazie a un break di 10-2 con il quintetto all-black, nonostante la scarsa vena ai liberi (1/6 all’intervallo lungo!). Reggio fatica l’inverosimile in attacco, poi improvvisamente si sblocca. Nella seconda metà del secondo periodo, Taylor (10 punti nel quarto) e Cinciarini si infiammano e la Trenkwalder piazza un contro break pesantissimo di 17-1 per il 28-29 che chiude la seconda frazione. Le scelte adeguate di Menetti non fanno ragionare la Vuelle, sotto 36-42 al 27’. Pesaro è imbambolata, ma non smette di lottare. Al 28’ è 40-47 dopo due tecnici fischiati contro i padroni di casa, ma da qui partirà l’ennesimo ribaltamento di fronte. Stipcevic si carica la squadra sulle spalle e inventa due magie che riportano i suoi avanti (50-47) al terzo intervallo. Al 32’è 57-49 con un parziale di 17-2. Barbour e Antonutti sono i pivot delle due squadre, si segna col contagocce. E’ un match da infarto, al 39’ non c’è ancora un padrone: 61-62, Stipcevic dalla linea fa 0/2 a 36” dalla fine, Brunner firma da sotto il più 3 (61-64). Ancora Stipcevic, 2/2 a meno 11”, è una continua gita in lunetta per il fallo sistematico da una parte e dall’altra. Mack fallisce la tripla del possibile supplementare poco prima della sirena. Reggio tira peggio dal campo, ma vince. (Camilla Cataldo)
Pesaro: Stipcevic 23, Barbour 22, Kinsey 9
Reggio Emilia: Taylor 20, Cinciarini 16, Slanina 7

Sidigas Avellino-FoxTown Cantù 63-52
dal nostro inviato Mario Canfora
Cantù va k.o. ad Avellino e cede così la quarta piazza per la concomitante vittoria di Roma. Eppure, l’inizio sembrava tutto indirizzato verso un tranquillo pomeriggio degli ospiti (con Molin in panchina al posto di Trinchieri, a casa per i postumi della brocopolmonite) che partono 12-2 sfruttando la potenza sotto canestro e le difficoltà avellinesi ad organizzare dei semplici giochi d’attacco, con Lakovic che predica nel deserto. Il pubblico comincia ad arrabbiarsi, Richardson prova a fare qualcosa per restare attaccato al match: il -5 di fine primo quarto (11-16) va di lusso per la Sidigas che il meglio lo dà nella frazione successiva grazie a una zona 2-3 che manda in tilt Cantù. Dal 15-25 del 13’ al 32-25 del 19’ il conto è presto fatto: 17-0 di break col solito Lakovic a dare spettacolo con punti (saranno 16 al riposo lungo), triple (3), falli subiti (5) e assist (3). Gli danno una grande mano Richardson e soprattutto Ivanov sotto i tabelloni con 12 rimbalzi per il 35-27 del 20’. Si riparte allo stesso modo: due triple di fila di Lakovic e Ivanov portano il +12 (41-29) ma Cantù ha uno scatto d’orgoglio e risale con un 8-0 fino al 41-37. Avellino sembra in affanno, ma si tiene in vita grazie alle 5 triple (mentre non segnerà mai da due punti) che la aiutano a finire la frazione sopra di 6 (50-44). Gli ultimi 10’ sono sempre punto a punto, con leggeri vantaggi irpini fino all’ennesima tripla di Lakovic che al 37’ porta il +9 (58-49): i suoi 27 punti (6 triple, 9 falli subiti e 5 assist), uniti ai 21 rimbalzi (7 offensivi) di Ivanov sono oro per la Sidigas che centra così due importanti punti in chiave salvezza.
Avellino: Lakovic 27, Dean 10, Ivanov 9.
Cantù: Tabu 11, Leunen 11, Aradori 10.

Angelico Biella-Oknoplast Bologna 87-76
Biella ritrova il sospirato successo che la tiene in linea di galleggiamento nella lotta salvezza, dove nessuno sembre voler mollare prima del tempo. Sfida incandescente per evitare l'ultimo posto in cui ora si trova ufficialmente invischiata Bologna, che sul campo dell'Angelico ha incassato la nona sconfitta consecutiva in trasferta, riuscendo a mantenere solo la differenza canestri con i piemontesi (+3). La Virtus targata col nuovo sponsor Oknoplast ha in fondo giocato una partita discreta, sorretta da un produttivo Gigli, colpevole però di essersi fatto trascinare da una foga eccessiva che gli è costata il 5° fallo a 5 minuti abbondanti dalla fine. Sufficiente il debutto del giovane Andusic, mentre ha deluso Poeta, relegato in panchina da Finelli in favore di un buon Imbrò. Scarso l'apporto di Hasbrouck, di qualità quello di Smith. L'Angelico trova dopo tanto tempo una prestazione corale, con il greco Tsaldaris autore di una prova determinante, al pari del ritrovato rookie Mavunga, finalmente utile a dare il cambio a Pinkney. Buona difesa e soprattutto grinta sul parquet dal primo all'ultimo minuto per i ragazzi di Cancellieri, cinque quelli in doppia cifra. (Gabriele Pinna)
Biella: Tsaldaris 19, Mavunga e Johnson 15
Bologna: Gigli 22, Smith 15, Rocca 11

Acea Roma-Vanoli Cremona 79-71
Nella lotteria dell’ultimo minuto, tra falli e liberi sbagliati, alla fine a mandare i titoli di coda sulla gara del Palazzetto, a 26’’ dalla sirena, ci pensa il 2/2 dalla lunetta di Phil Goss. Dopo che lo 0/4 a quattro mani di Lawal e Jones dalla lunetta, aveva solo ritardato il successo interno di Roma (79-71) sulla Vanoli Cremona. Difesa e contropiede. Un mix di fondamentali che gli ospiti recitano come il verbo al cospetto di una Roma disastrosa al tiro (4/12 dal campo) e inconsistente in difesa. Il risultato è un primo quarto a senso unico in cui la Virtus subisce l’aggressività della Vanoli da una parte all’altra del campo. Con Stipanovic (6 punti in 10’) a presidio del pitturato, gli ospiti chiudono in area le alternative alla serata iniziata decisamente male per l’Acea al tiro. E il 10-21 che chiude la prima frazione in favore di Cremona è la fotografia più giusta di un avvio di gara con una sola squadra in campo. Copione che Roma prova a cambiare nel secondo periodo: trascinata da Goss e Taylor, la Virtus torna in scia della Vanoli. Ma la rincorsa dei padroni di casa si ferma sul 23-27, prima che Chase, 8 punti (con due triple) in sequenza, rimetta le cose a posto, spedendo le squadre negli spogliatoi con Cremona avanti di 8 punti (30-38). È il solito terzo quarto, quello che rimette a posto le cose per Roma, che cambia il volto della gara. Con Lawal (14 punti e 12 rimbalzi) che torna a poco a poco padrone del pitturato, Taylor, Goss e Datome ritrovano con continuità al tiro. E la rimonta solo interrotta nel secondo periodo, si compie nella terza frazione. Un sorpasso che l’Acea amministra nell’ultimo periodo fino alla sirena finale. (Antonio Pitoni)
Roma: Taylor 21, Goss 15, Lawal 14.
Cremona: Stipanovic 18, Chase 14, Harris 13.

Sutor Montegranaro-Umana Venezia 88-64
Se non è la partita perfetta poco ci manca per la Sutor Montegranaro che, dopo un un primo tempo di grande intensità difensiva, batte per la seconda volta in campionato la Umana Venezia, assegnandosi ufficialmente il titolo di bestia nera. Il punteggio basso nei primi minuti non deve ingannare sulla qualità della partita con entrambe le squadre che mettono in campo una difesa piuttosto energica. Montegranaro trova canestri importanti con Cinciarini e l'ispiratissimo Burns (Mvp della partita). Tra i lagunari l'unico a trovare con regolarità la via del canestro è Diawara (suoi 9 dei 13 punti con cui l'Umana chiude il primo quarto). Nel secondo la zona della Sutor annichilisce letteralmente la squadra di Mazzon (14 palle perse e 1/11 da tre alla pausa lunga). Trascinata da Burns e Cinciarini la formazione gialloblù prima impone un break di 15-4, quindi vola fino +30 con il canestro dell'ex capitano (oggi era la prima di Cinciarini con i gradi ndr) Fabio Di Bella (53-23 al 19'40"). Nella ripresa la musica non cambia, Montegranaro non molla di un centimetro in difesa e al 28'48" ecco il massimo vantaggio (70-35 sui liberi di Burns). L'ultimo quarto è utile solo ai fini statistici con Venezia che prova a riportare le distanze a misure "più accettabili" ma con Bowers e Zoroski ma i due punti in palio hanno da tempo preso la via di Montegranaro. (Aaron Pettinari)
Montegranaro: Burns 25, Cinciarini 22, Johnson 15.
Venezia: Diawara 15, Bowers 15, Zoroski 10.

Enel Brindisi-Banco di Sardegna Sassari 93-95
L’Enel Brindisi spreca una grande occasione nella corsa playoff non riuscendo a fermare nel proprio fortino la capolista Sassari sbarcata in Puglia senza Easley e con Thornton seduto in panchina solo per onore di firma. Bucchi recupera in extremis Reynolds sceso in campo non al meglio della condizione per un problema muscolare. La Dinamo in avvio spaventa subito i padroni di casa con una tripla di Travis Diener (29, 7/13 da 2, 4/8 da 3, 30 di valutazione) e un ravvicinato di Di Liegro. Due squilli di tromba suonati dall’arco da Robinson sono utili per il primo vantaggio casalingo (3’, 10-8). Da quel momento il match vola sul filo dell’equilibrio e la formazione di Bucchi chiude il primo quarto con una sola lunghezza di ritardo (30-31). Nel secondo Gibson (12, 4/8 da 2) va in panchina gravato di due falli lasciando a Klaudio Ndoja i panni dell’attore protagonista. L’Enel accelera con una tripla del suo capitano (42-36), che subito dopo si toglie anche il lusso di stoppare Travis Dienier e lanciare in campo aperto Jerai Grant per il +8 (14’, 44-36). Sacchetti chiama time out per rimettere ordine ma Brindisi imbocca il tunnel degli spogliatoi con il +12 (57-45). All’inizio del terzo la Dinamo piazza subito un parziale di 8-2 (24’, 59-53), l’Enel risponde con un controbreak sostanzioso (10-3) che riporta in quota i padroni di casa ancora una volta al massimo vantaggio (+14, 70-56). Da questo momento la partita cambia dal punto di vista tattico in virtù delle alchimie difensive preparate in settimana da Meo Sacchetti. Prima della sirena del 30' Sassari impacchetta due parziali: (0-7) al 27’ e (0-6) in chiusura di quarto. L’Enel continua a soffrire maledettamente la difesa a zona. Ignerski trova il vantaggio al 32’ (74-75) mentre Gibson continua a litigare con il ferro. Il canestro decisivo lo inventa l’mvp della serata Travis Diener capace di tirare fuori dal cilindro un tiro dall’arco che gela i tremila e cinquecento del pala Pentassuglia (87-91). Nell’ultimo giro di lancette Jeff Viggiano prova a mantenere vive le speranze dell’Enel che si spengono definitivamente sui tiri liberi di un concretissimo Drake Diener (24, 7/10 da 2, 4/8 da 3). Finisce 93-95 per il Banco, ancora per una settimana in testa alla classifica. (Giuseppe Mazzone)
Brindisi: Simmons 16, Gibson, Grant e Robinson 12
Sassari: T. Diener 29, D. Diener 24, Ignerski e Vanuzzo 10

EA7 Milano-Montepaschi Siena 72-68
Non può esserci Milano-Siena senza tensione, come quella che ha fatto esplodere il coach ospite Luca Banchi dopo il secondo antisportivo in pochi secondi fischiato contro la sua squadra (quello a Bobby Brown, che commette fallo a gioco fermo: decisione giusta), ma al di là dei surreali episodi finali (soprattutto il recupero e l’immediata palla persa di Vitkor Sanikidze, che spreca la possibilità del sorpasso sul 69-68) Milano porta a casa una vittoria meritata al termine di una partita lungi dall’essere bella, con assenze importanti da una parte e dall’altra (Langford e Hackett) ed equilibrata nella sua mediocrità. I padroni di casa iniziano bene, con il gran primo quarto di Bourousis (10 punti con 4/5, 4 rimbalzi e 3 assist in 9’) per condurre fino al 24-15 in avvio di seconda frazione. Da lì i biancorossi si spengono, giocano in maniera improponibile in attacco segnando una sola volta dal campo (Gentile, in contropiede) prima dell’intervallo, chiuso avanti 33-26 dai senesi, meglio amministrati da Rasic rispetto alla totale confusione messa in campo dal top scorer Brown. Il parziale di 18-3 per gli ospiti è figlio anche del nervosismo: Bourousis si becca un antisportivo e anche un immediato fallo tecnico a 3’43 dalla fine del secondo quarto, mentre la Montepaschi costruisce il vantaggio semplicemente mantenendo la calma. Il terzo quarto ricomincia con la voglia di Milano di appoggiarsi a Bourousis sotto canestro, e la scelta paga (Eze commette 4 falli in 2’40), mentre ora sono gli ospiti a fermarsi e Gentile sorpassa quando Siena è a quota 0/8 dal campo (35-33 a 5’04 dall’ultima pausa). Tra molti errori ed energia, il tira e molla si protrae fino alla fine: con 4’04 da giocare Hairston fa +4 (2 in contropiede più fallo), ma Moss risponde con la tripla dopo aver sbagliato i primi 6 tiri della ripresa). Gentile in attacco ora è inarrestabile e tocca quota 22 con la tripla del +6 a 2’15 dalla fine (63-57), ma arriva l’immediata risposta di Brown a tenere Siena incollata. Il finale è torrido: Janning pareggia con la sua unica tripla (dopo 5 errori) a 35 secondi dalla fine (65-65) dopo aver recuperato il rimbalzo d’attacco, Melli (gran prova la sua dal punto di vista dell’intensità) gli risponde dall’angolo (68-65). Poi il finale pazzo, tra tiri liberi sul ferro, rimesse sbagliate, palle perse e antisportivi. Vince Milano “in mischia” e porta a casa il 2-0 nel confronto diretto (così come con Roma). Il terzo posto dista solo due punti, nonostante tutto. (Pietro Scibetta)
Milano: Gentile 22, Bourousis 14, Hairston e Melli 9.
Siena: Brown 24, Moss 15, Janning 11.