La quinta giornata di ritorno di Serie A si è aperta con la sconfitta di Milano a Reggio Emilia, poi in serata la grande novità: Sassari è la nuova capolista insieme a Varese. Il successo contro Pesaro, infatti, consente ai sardi di agganciare la Cimberio in testa alla classifica, complice la sconfitta dei lombardi nel derby con Cantù. Siena si riscatta travolgendo Biella dopo i k.o. con Pesaro e Tel Aviv. Tutte combattute le altre gare: vincono Venezia, Cremona e Roma. Bologna-Avellino è stata rinviata per neve.

Donell Taylor, 30 anni, guardia di Reggio Emilia. Ciam-Cast

Trenkwalder Reggio Emilia-EA7 Milano 79-61
dal nostro inviato Vincenzo Di Schiavi
Reggio Emilia ferma a 8 la striscia di vittorie esterne dell'Olimpia, che saluta quindi il record dell’armata di Peterson e invece di guardare all’età dell’oro deve fare i conti con un presente piuttosto avvilente. Cinciarini e Brunner strapazzano un’Armani che perde di colpo ogni labile certezza: da salvare solo Hairston, Bourousis e qualche sprazzo di Gentile. Sul resto è meglio sorvolare. Il corri e tira di Reggio Emilia manda subito Milano nel panico. Questione di ritmo, nato da un’intensità difensiva che l’EA7 non sa neanche cos’è. Cinciarini si beve sia Green che Bremer, Brunner imbuca triple e prende rimbalzi e poi c’è la manina calda di Antonutti e quella di Jeremic a compensare l’oblio di Taylor. Morale: la Trenkwalder piazza un 12-0 a cavallo dei primi due quarti che vale il +15 (33-18) e costringe Milano all’affannoso inseguimento. Naturale se gli esterni non girano, si difende poco e male, e si attacca poco il canestro (zero liberi nel primo quarto). Quando Hairston si butta dentro (7 punti nel secondo periodo), Milano riesce a ricucire e chiudere il primo tempo con un -9 (46-37) che tiene il match in vita, ma quella che si vede non è certo la faccia bella dell’EA7. Scariolo incassa certezze solo da Bourousis (13 punti e 7 rimbalzi) su cui Menetti spende anche il gigantone Deguara (220 cm) all’esordio assoluto. Dopo l’intervallo Reggio Emilia piazza un 10-2 che vale di nuovo il +15 (54-39), così Scariolo toglie il peggior Langford della stagione, butta dentro Gentile e si mette a zona. Mossa azzeccata: vale il 9-0 che rimette Milano in partita (59-53 fine terzo quarto). La Trenkwalker va in affanno, rimane 5 minuti senza fare canestro, ma Milano, invece di azzannare, la segue sprofondando ancora una volta in un mare di dubbi.

REGGIO EMILIA: Taylor 19, Cinciarini 15, Brunner 14.
MILANO: Bourousis 17, Hairston 13, Gentile 11.

La schiacciata di Benjamin Eze. Ciam-Cast

Montepaschi Siena-Angelico Biella 98-75
La Montepaschi mantiene il terzo posto in classifica, tornando al successo contro il fanalino di coda Biella dopo le due sconfitte esterne in quattro giorni tra campionato (Pesaro) e coppa (Tel Aviv). Siena sfiora i 100 punti e manda sei giocatori in doppia cifra per ritrovare fiducia contro la resistenza relativa dell'Angelico, che con più mordente avrebbe potuto restare più a lungo in partita. Già di fronte al gap tecnico, Biella ha il torto di aver cominciato male da subito, sbagliando cinque dei primi sei tiri e perdendo tre palloni: mandando tutti a segno già nei primi 200 secondi Siena è andata in fuga 15-4. E comunque, anche quando Biella si è sbloccata, la Montepaschi ha continuato a viaggiare a velocità doppia rispetto all'Angelico: 25-11 al 7' con Moss, 31-15 al 9' con Ortner, 41-19 al 13' con Janning. I piemontesi hanno il merito di crederci, e di costruire un parziale di 12-2 per tornare fino al 43-31, quando Siena diventa un po' soft e segna un solo canestro in cinque minuti. Ristabilisce le distanze l'inizio di ripresa da 7 punti in quattro minuti di Kangur, con cui la Montepaschi tocca il 59-36 al 24'. Biella rientrerò anche a -16 con Johnson e Pinkney ma senza mai costringere Siena a spingere veramente sull'acceleratore. Così la Montepaschi riprende ad allargare il divario nel quarto periodo, sull'80-55 al 34', che diventa anche 94-65 a un paio di minuti dalla fine. (Giuseppe Nigro)

SIENA: Kangur 16, Sanikide e Ortner 14, Janning e Moss 13, Eze 12
BIELLA: Pinkney 18, Johnson 17, Rochestie 16, Jurak 12

Umana Venezia-Enel Brindisi 76-68
Venezia batte Brindisi e la stacca in classifica. L'Enel impone i suoi ritmi all’Umana, Young prende in consegna Gibson, Viggiano neutralizza Diawara, mattatore al PalaPentassuglia, mentre Mazzon parte con Marconato in quintetto. Umana che scatta (7-4), poi va in tilt in attacco e l’Enel scappa via (7-13), sospinta da Gibson e Reynolds. Mazzon cerca linfa inventiva in Bulleri, ma solo inserendo Magro trova più concretezza in fase difensiva (10-13). Palle volanti sempre di proprietà di Brindisi, Grant ringrazia (10-17), le triple di Szewczyk tengono in linea di galleggiamento la Reyer, che trova qualche idea di più con Bulleri in cabina di regia. L’ex trevigiano firma il sorpasso (20-19), l’Umana prova a involarsi (27-23), aggancio di Gibson (28-28), Venezia riparte (33-28), ancora Gibson ristabilisce l’equilibrio (33-33). Sale in cattedra Bowers, coach in campo, abile a gestire i ritmi, Diawara e Clark scavano il primo break (45-37), Gibson spara a salve, grande la difesa di Young, Szewczyk infila il +11 (50-39), Enel in crisi in attacco. Ultimo quarto sul +11 in avvio (57-46), Brindisi prova a risalire la china tortuosa (63-58), Fultz fallisce la tripla del -2, la Reyer riparte. Young infila dalla lunetta i primi punti (66-60), poi sale in cattedra Kee-Kee Clark, tripla e liberi (71-60). Brindisi è in ginocchio, Gibson ha un colpo di coda tardivo (4/16 al tiro), ma c’è sempre un inossidabile Bowers che mette, giustamente, il timbro sul match (73-63), prima del +8 finale.

VENEZIA: Szewczyk 19, Clark 15, Bowers 12, Bulleri 10
BRINDISI: Reynolds 14, Gibson e Simmons 13, Grant 10

Juve Caserta-Acea Roma 64-66
Con un parziale di 0-15 l’Acea Roma espugna il Palamaggiò e batte la Juvecaserta. I capitolini al 28’ sono sotto di dieci, 57-47, la squadra locale poi si spegne, non segna più per 5’ e Roma si porta sul 57-62 al 36’chiudendo praticamernte il match e rendendo vani gli sforzi finali dei casertani per recuperare. E dire che Caserta ha iniziato bene il match con un ispirato Jonusas ed un Akindele indigesto per i lunghi romani. Dopo 3’ sull’8-5, Galvani è costretto a chiamare il primo timeout per organizzare i giochi, cambia Lawal per Lorant, ma due minuti dopo nulla è cambiato e sul 17-7 al 7’, ancora un minuto per l’Acea: stavolta va meglio e Taylor e Jones a fine tempo segnano i punti del 20-14 al 10’. Nel secondo quarto Roma macina gioco, si avvicina, Aden segna i suoi primi punti italiani e si va 27-23 al 12’. Caserta senza il lungo Akindele perde il riferimento e Roma recupera, 29-27 con Goss, poi con il pivot titolare la Juvecaserta va a + 10, 37-27 al 16’, ma tre bombe allo scadere dei 24 secondi di Goss e D’Ercole (2) consentono a Roma di chiudere i primi 20’ sul 41-36. Nel terzo quarto poi Roma cerca i punti per risalire ma è troppo nervosa e la zona difensiva casertana crea problemi a Goss e compagni, ma dal -10 al 28’ inizia la risalita vincente dei giallorossi. (Giuseppe Bernardo)

CASERTA: Jelovac 17, Gentile e Jonusas 11, Jeleel 10
ROMA: Goss 13, D'Ercole e Taylor 11

Drake Diener a canestro: Sassari è in vetta. Ciam-Cast

Banco di Sardegna Sassari-Scavolini Pesaro 87-76
La Scavolini lotta ma non regge all'onda biancoblù: al PalaSerradimigni la Dinamo batte Pesaro per 87–76 e aggancia la vetta. Bootsy è a referto solo pro forma, Devecchi parte in quintetto. Break da 4-0 firmato Crosariol e Scavolini a +4 (4-8), un contropiede e schiacciata di Devecchi vale il pari mentre Drake Diener dalla lunetta firma il primo sorpasso: 11-10. Ignerski riporta Sassari a portata d'aggancio, 20-21, ed è ancora il lungo polacco a colpire scrivendo sul tabellone il 22-21 che manda Markovski al timeout. Il primo quarto si chiude sul 26-21 Sassari. L'appoggio di Brian Sacchetti vale il 30-21 e chiude un parziale da 16-0 che lascia sul posto Pesaro (timeout). Barbour rompe il digiuno marchigiano, Drake Diener e Kinsey si fronteggiano con profitto dall'arco, la Scavolini resta in scia e sull'arcobaleno di Stipcevic (39-37) Meo Sacchetti chiama il minuto. Contina la pioggia di triple al PalaSerradimigni, Pesaro a riavvicinarsi dalla lunetta, terzo fallo di Travis (tecnico) e nello spogliatoio si va sul 44-45. Tripla di Cavaliero, 2+1 di Drake Diener, efficace zona biancoblù, Easley schiaccia per il vantaggio isolano (49-48): è battaglia punto a punto. Scatto Dinamo, 58-54, 6-0 Scavolini e 60 pari, Drake e Pinton per il nuovo allungo (66-60). Gli ultimi 10' si aprono sul 68-63. Torna in campo Travis Diener, il Banco guida la corsa (70-65) e gioca ad alta velocità. Kinsey è baluardo pesarese, Man-Drake è regolarista del canestro, la Dinamo tiene la Scavo a distanza: 82-72. Travis segna il suo primo canestro dal campo a 1' dalla fine (84-74), la Dinamo vince ancora e continua la corsa alla vetta. (Giovanni Dessole)

SASSARI: Drake 28, Ignerski 21, Sacchetti 13
PESARO: Kinsey 33, Crosariol 12, Cavaliero 10

Vanoli Cremona-Sutor Montegranaro 89-87
Un finale palpitante premia la Vanoli nello scontro salvezza contro la Sutor, con la squadra di Gresta che al terzo tentativo aggancia il 10° posto portandosi a +8 dall'ultimo posto: trascinata dalla coppia Vitali-Stipanovic, Cremona si conferma bestia nera di Montegranaro, vincendo la sesta gara in fila contro i marchigiani staccandoli di quattro lunghezze. Pur con un titolare assente per parte (Peric e Steele), come nelle previsioni è stata sin dalla palla a due una gara giocata ad alti ritmi. Montegranaro ha provato a sfruttare il vantaggio fisico con Burns, protagonista insieme a Johnson (9 punti a testa) nell'allungo di fine 1° quarto sul 21-27. Cremona, nonostante il 4/8 da 3 contro la zona sutorina, ha preso l'inerzia solo con l'11-2 in apertura di 2° quarto (32-29 al 12') dettato dal pick and roll di Vitali, ma 9 palle perse della squadra di casa hanno consentito alla Sutor di finire avanti con il miglior Di Bella di stagione (45-49 al 20'). Dopo l'intervallo, Cremona si è fatta più lucida nelle scelte (3 perse in 20') grazie alla coppia Vitali-Chase, salendo di tono anche difensivamente (38% dal campo alla Sutor nel 3° quarto) e prendendo l'inerzia nonostante la fiammata dell'altro grande ex, Cinciarini (66-64 al 30'). Nel 4° periodo Stipanovic (8/9 dal campo e 30 di valutazione) sembra chiudere con l'83-79 a 2' dalla fine, due triple di Amoroso e Di Bella esaltando Montegranaro (83-85 al 39') ma è decisivo un gioco da 3 punti di Vitali ed un successivo possesso alternato che regala un extrapossesso alla Vanoli. (Michele Talamazzi)

CREMONA: Harris 20, Stipanovic e Vitali 16, Jackson 13, Chase 11
MONTEGRANARO: Cinciarini 22, Di Bella 20, Burns 19, Amoroso e Johnson 11

Foxtown Cantù-Cimberio Varese 67-60
dal nostro inviato Luca Chiabotti
Intenso sì, bello no. Cantù batte Varese 67-60 in un derby duro, dove la fisicità dei padroni di casa ha il sopravvento mostrando ancora una volta la difficoltà della Cimberio a interpretare un basket di contatti. Aradori, 20 punti, e Tyus, 11 rimbalzi e 3 stoppate, sono gli uomini chiave. Coach Trinchieri è a casa con la polmonite, ma Cantù ha un vice, Molin, che ha portato il Real Madrid alle Final Four... L’impatto fisico dei canturini è da gara di playoff, Aradori li porta 8-2 e marca Green lasciando Banks a Tabu. Dunston e Ere producono il sorpasso varesino (10-15) in un primo quarto da 12/34 totale al tiro (0/6 da tre). Cantù allora passa a zona, la più classica delle 2-3. De Nicolao riesce a muoverla un paio di volte con le penetrazioni (21-22) ma poi la difesa alla meglio, toglie i lunghi varesini dalla gara, e la Cimberio risponde con tanto tiro da fuori che non entra (1/10 da tre al riposo). Aradori e Brooks firmano un 7-0 che con punteggi così bassi fa la differenza (28-22) e manda la Foxtown, nonostante il disastro 3/13 ai liberi, al riposo sul +6. Che diventa +10 a inizio ripresa con la Cimberio che non digerisce la zona. Tabu si mangia malamente i palloni che possono mandare al tappeto Varese e, con la prima tripla di Ere (1/5), la capolista chiude il 10-2 che riapre la gara (36-34) e, soprattutto, costringe Cantù a tornare a uomo. Appena accade, Dunston pareggia (36-36 al 26’). Ma la Cimberio perde compostezza dopo un paio di scontri duri in area, subisce un 7-0 dal trio azzurro della Foxtown che, appena rimette spazio tra sé e gli avversari, torna a zona. La gara entra in una fase di bruttezza e inefficienza degli attacchi rara, da tutte e due le parti. Cantù segna i primi punti dell’ultimo quarto dopo 5’10" dalla lunetta, ma intanto Varese con due canestri (e Dunston da 11 punti nella ripresa) è di nuovo pari. In realtà basta poco in gare così poco ispirate per allungare: i primi tre punti di Leunen aprono un nuovo 7-0 canturino, corroborato da Tyus e Aradori (59-52). Tabù fa le prime cose davvero buone della gara: assist per Tyus, uno contro uno del +9. Il derby è di Cantù, Sassari raggiunge Varese in testa.

CANTU': Aradori 20, Cusin 10, Tyus 8
VARESE: Dunston 16, Green 12, Ere 10