Dodicesima giornata del campionato di serie A.

EA7 Milano-Cimberio Varese 77-83
Varese vince al Forum e continua la corsa solitaria in testa. Dopo il mezzo ribaltone, via Cook e Hendrix più il viceallenatore Frates, ripreso JR Bremer, cambia poco per Milano e non poteva essere altrimenti. Varese gioca meglio e stramerita sulle ali di Banks e Green. Ci sono novemila persone, il debutto di JR Bremer nella seconda avventura a Milano, e se da una parte il posto di Hendrix è ancora libero, Varese ha rotazioni accorciate dall’influenza che lascia a casa Sakota e fa passare una brutta notte a tutto il quintetto, con le gambe presumibilmente più molli del solito. Hairston festeggia la fascia di capitano con 8 punti nei primi 5’ con la connivenza di Ere, Milano è avanti anche con un buon Bourousis ma l’attacco di Varese ha percentuali paradisiache da tre punti. Soprattutto Green, che doppia l’11 con 11 punti e 3/3 nelle triple: il 5/6 collettivo, firmato da Polonara, porta al primo allunghino della Cimberio (26-32) nonostante l’impatto di Stipcevic, fermato dal primo canestro di Bremer in maglia EA7. Arriva un 8-0 milanese, ma il ritorno di Langford, uscito dopo 2’30" con due falli, rende la vita di Banks troppo facile e un paio di rimbalzi mancati di Melli danno a Varese il 40-43 del riposo. Banks è a 13, Green a 11 punti, nell’Emporio Armani spiccano i 10 rimbalzi di Bourousis che va in doppia doppia dopo 40" della ripresa. Langford, umiliato da Banks, capisce che solo segnando molto può dare un senso alla sua gara. Comincia ad attaccare e il suo talento esplode. Va anche a giocare sui nervi dell’avversario (che quando Scariolo cambia marcatura, segna 4 punti in faccia a Bremer) ottenendo fallo più tecnico, eccessivo (56-53) arrivando a quota 11, tutti segnati nella ripresa. Vitucci rischia tenendo Dunston in campo con tre falli, ci guadagna contro Chiotti, ma poi arriva il quarto. Varese va via (57-64), affretta due tiri per ammazzare la partita, sbaglia e sbanda per l’ottava tripla tentata (e la terza fatta) di Bremer. Ma Varese gioca una pallacanestro superiore, tocca il +9 con De Nicolao (60-69), tanto Bourousis, che aveva lasciato il campo con Milano +1, non rientra. Chiamato a gran voce dal pubblico, rientra a 6’ dalla fine. La Cimberio perde smalto, produce una serie di attacchi francamente inguardabili, Banks forza un po’ mentre Fotsis si guadagna la pagnotta sui palloni senza padrone. La gara si riapre, il pivot greco la fa entrare nell’ultimo minuto sul 71-75, Langford prima si prende in faccia l’ennesimo canestro di Banks, poi risponde (73-77). E via così, compreso coast to coast con schiacciata di Polonara a 22" dalla fine. Ma è Green dalla lunetta che metta la vittoria e il primato di Varese in ghiaccio. Bella partita. (dal nostro inviato Luca Chiabotti)
Milano: Bourousis 18, Langford 17, Hairston 13
Varese: Banks 26, Green 19, Dunston 12

Acea Roma-Banco di Sardegna Sassari 81-83
Blitz di Sassari nella Capitale (81-83) che aggancia al primo posto Varese, impegnata stasera a Milano. Un successo che porta la firma di Drake Diener, scatenato nell’ultimo quarto (13 punti). Il Banco Sardegna comincia meglio, è molto più presente in difesa di Roma che concede diversi secondi e terzi tiri. Datome sembra nervoso, sbaglia tanto da tre e per poco non si provoca guai seri alla schiena cadendo male in un attacco concluso con uno sfondamento. La squadra di Sacchetti, così, va sopra di 10 in due occasioni (17-27 e 19-29) prima di subire il 10-2 Acea che poi impatta sul 33 con uno scatenato Lawal, star dei primi 20’ con 17 punti, 8/8 al tiro (6 schiacciate) e 7 rimbalzi. L’Acea, così, rientra in partita nonostante il 18% dai 6,75 con sole due triple su 11 tentativi: l’ultima di Datome, in acrobazia, vale il 41-39 del riposo lungo. Il rientro dagli spogliatoi di Roma è tragico: break subito di 9-0 e punteggio di 41-47 in meno di 3’ con Easley superstar. Lawal e Taylor confezionano la rimonta (49-49) ma l’Acea deve fare i conti col quarto fallo fischiato a Datome. Senza il capitano, a cavallo tra fine e inizio degli ultimi due quarti, Roma trova il massimo vantaggio (+5, 61-56), Sassari impatta sul 62 e sorpassa sul 63-64 mentre Datome rientra negli ultimi 5’. Dove il Banco rompe l’equilibrio con tre triple di fila, due di Drake Diener e poi di Thornton che fissano il +6 sardo (67-73) a 3’ dalla fine. L’Acea va sul 72-75 con un gioco da tre punti di Lawal, ma Drake Diener, l’mvp della mattinata, mette dentro la tripla del 72-78 a -1’56" e i due punti del 72-80 a -1’18": fine delle trasmissioni, nonostante Roma a -7" trovi l’80-81. Ma Drake Diener, sempre lui, mette i liberi dell’80-83. Da segnalare i 57 punti di valutazione di Lawal, in tripla doppia con 34 punti, 17 rimbalzi e 11 falli subiti in appena 30’ (Mario Canfora).
Roma: Lawal 34, Datome 19, Taylor 19
Sassari: D. Diener 22, Easley 16, T. Diener 15

David Moss, 29 anni. Ciam\Cast

SAIE3 Bologna-Montepaschi Siena 66–77
Siena approfitta di una Virtus generosa ma troppo malandata in un Palasport di Casalecchio gremito da oltre 8.000 persone che tributano una calorosa accoglienza a Viktor Sanikidze, che alla fine non risulterà decisivo come gli altri ex Moss, Kangur e Ress. Bologna paga l’assenza di Minard e gli acciacchi di Poeta, Hasbrouck e Gigli; in quintetto partono i giovani Gaddefors e Moraschini. La Mens Sana comincia forte grazie a Janning, che segna 10 punti nei primi 4 minuti e trascina i suoi fino ad un eloquente +17 sigillato da una tripla di Ress (8-25 al 7’). L’ingresso di Hasbrouck limita un po’ i danni per i padroni di casa, che però continuano a fare acqua in difesa e dopo un quarto i toscani hanno già segnato 30 punti contro 16. Nel secondo periodo Finelli registra la difesa a uomo e Siena realizza solo 10 punti, mentre le Vu Nere si sbloccano anche in attacco e cominciano a bucare la zona di Banchi. I cesti da sotto di Smith e Gigli ed una tripla di Moraschini riportano la Virtus fino al -5 di metà gara (35-40). Nel terzo periodo lo svantaggio viene limato fino a 4 punti ma la panchina lunga di Siena comincia a farsi sentire. Due tiri da 3 di Ress, una tripla di Janning e i primi 5 punti di un Sanikidze fino ad allora frenato da falli ed emozione riportano i biancoverdi sul +15 (45-61 al 26’). Smith tiene viva la Virtus con 10 punti nel terzo periodo e contribuisce al parziale di 9-2 che porta le squadre all’ultimo intervallo sul 54-63. A spegnere le speranze di rimonta bianconere nel quarto quarto sono i soli 3 punti segnati in 6 minuti e gli ex Kangur e Moss, che allargano di nuovo il divario (57-70 al 36’). Smith non è mai domo e infila la quarta e la quinta tripla salendo a quota 28, ma la sua grande prestazione arricchita da 9 rimbalzi non basta contro i 40 punti infilati dai 3 ex Moss, Ress e Kangur. Bologna vede la Final Eight allontanarsi mentre Siena sente di nuovo profumo di primato. (Nicola Zanarini)
Bologna: Smith 28, Hasbrouck 12, Gigli 8, Imbrò 8
Siena: Janning 15, Moss 15, Ress 14

Angelico Biella-Enel Brindisi 59-94
L'Enel accende le luci dell'albero per godere di un bel pacco col fiocco che il suo folletto Gibson, stasera in società con l'ex di turno Viggiano, guadagna sul parquet dell'Angelico, battuta clamorosamente a domicilio e contestata dai suoi tifosi. Alla fine del terzo quarto (46-72 e gara decisa) la curva degli ultras biellesi ha lasciato il palasport in aperta contestazione. Biella è stata in partita poco meno di 5' (7-17), il tempo per la lanciatissima Brindisi di coach Bucchi di capire di avere in mano la partita solo difendendo con aggressività e correndo con due marce in più di quelle che l'Angelico può disporre in questo momento. Gibson archivia la pratica nel terzo quarto, infilando 16 dei suoi 25 punti che hanno messo in ginocchio Biella, incapace di reagire nel bel mezzo di una contestazione molto plateale. Solo Johnson è parso all'latezza, mentre il rientrante Soragna, all'esordio stagionale, non ha potuto fare molto in una situazione così difficile. (Gabriele Pinna)
Biella: Johnson 17, Robinson R. 11, Raspino 8
Brindisi: Gibson 25, Viggiano 23, Ndoja 13

Trenkwalder Reggio Emilia-Sidigas Avellino 91-64
La Trenkwalder spazza via Avellino in una partita a senso unico. I biancorossi, che recuperano Brunner in extremis, dopo l’intervento di appendicite del 4 dicembre, comandano il match dal primo all’ultimo secondo mentre gli irpini sembrano arrivati in Emilia in gita-premio. Reggio, così, allunga subito (12-7) poi con le triple di Jeremic e Slanina sale al più 13 (25-12) dopo 13 minuti. La Sidigas, inguardabile in difesa, prova a fermare l’attacco reggiano con la zona ma, in realtà, permette solo ad uno strepitoso Antonutti di accendersi e di cominciare a mitragliare il canestro dei campani. I canestri del friulano (6/7 dal perimetro a fine gara) mandano la Trenkwalder al riposo sul più 15 (41-26). La partita, in pratica, finisce lì. Avellino non ci prova più, sbaglia l’inverosimile (la prima tripla è arrivata dopo 36 minuti e 10 errori consecutivi), difende poco e male e per i padroni di casa, malgrado la giornata negativa del suo leader offensivo Taylor (solo 2/8 al tiro per lui), diventa quasi un gioco allargando il divario fino al più 30 (91-61) proprio sul finire del match. Reggio cancella così la striscia negativa di tre sconfitte consecutive mentre la Sidigas dovrà riflettere molto su questo match: giocando e difendendo così, si fa poca strada. (Daniele Barilli)
Reggio: Antonutti 24, James 17, Cinciarini 17
Avellino: Ivanov 11, Shakur 11, Hardy 10, Johnson 10

Sutor Montegranaro-chebolletta Cantù 79-100
Aspettando Anderson può davvero dormire sonni tranquilli coach Trinchieri. Grazie ad un terzo quarto quasi perfetto, giocato splendidamente sui due lati del campo, la chebolletta Cantù esce dal al Palarossini con cento punti segnati e una vittoria che fa dimenticare la delusione passata con l'uscita dall'Eurolega. Eppure nel primo tempo Montegranaro aveva messo in sifficoltà i canturini, in particolare sfruttando la voglia e l'abilità di Amoroso sotto i tabelloni (16 punti solo nel primo tempo). Dopo un avvio a ritmi bassi la prima accelerazione di Cantù porta i biancoazzurri dal 9-5 al 9-17 sulla tripla di Markoishvili al 7'30". Montegranaro ritrova coraggio e punti nei tiri pesanti di Slay ed Amoroso tornando a farsi sotto (19-21 al 9'30"). Quando coach Trinchieri abbassa il quintetto inserendo Mazzarino al posto di Tyus la Sutor va in difficoltà. Tabu dispensa gioco a volontà ma la Sutor trova il modo di rimanere incollata alla partita proprio con Amoros. La squadra di Recalcati arriva addirittura al -1 con Johnson (sua la tripla del 33-34) ma non basta. Al rientro dalla pausa lunga è tutta un'altra Cantù. Aumentano i ritmi difensivi, Tyus diventa un gigante all'interno dell'area pitturata, Markoishvili ed Aradori (autore forse della miglior partita della stagione) salgono in cattedra e in sette minuti la chebolletta va sul +20 dopo il fallo tecnico ad Amoroso. Nel quarto periodo la reazione della Sutor è timida. Coach Recalcati tenta con il pressing a tutto campo, impone un break di 7-0 per il -15 ma poi crolla, scatenando anche la protesta della curva. A questo punto il derby contro Pesaro della prossima settimana diventa davvero un match decisivo. (Aaron Pettinari)
Montegranaro: Amoroso 23, Johnson 14, Slay 9
Cantù: Aradori 24, Tyus 19, Markoishvili 19.

Vanoli Cremona-Scavolini Pesaro 91-73
Va alla Vanoli lo scontro salvezza con la Scavolini: per Cremona è la seconda vittoria casalinga in dicembre, e come nella prima con Venezia la squadra di Gresta vince giocando ai 90 punti e trovando il grande protagonista in Luca Vitali, 26 punti con 32 di valutazione con i canestri che hanno condannato Pesaro al 9° stop in fila. Gara sempre nelle mani della Vanoli sin dagli 11 punti iniziali di Harris, buoni per la leadership di un 1° quarto dove va due volte +6 ma si fa recuperare (20-17 al 10') da Barbour e Crosariol. In attesa di Thomas, il debuttante Kinsey entra in partita ed i suoi primi punti valgono il pari (20-20 al 12'), mentre il primo vantaggio Scavo lo firma un Barbour (26-27 al 14') inarrestabile in avvicinamento per Cremona. La Vanoli, dopo le 6 perse del 1° quarto, trova però la propria guida in un Vitali da 11 punti nel 2° quarto (14 col 100% al tiro all'intervallo), dove un break di 8-2 in 2' rompe l'equilibrio fino al +8 (46-38 al 19'), col divario che nella ripresa sale anche a +13 (55-42) con la coppia di lunghi Peric-Stipanovic. Markovski prova la zona, la buca un Jackson protagonista con 12 punti in 7' a cavallo degli ultimi due quarti (68-57 al 30'), dove Pesaro, con 11 perse nel 3° quarto e senza nulla da Clemente e Mack, resta in partita racimolando punti facili sulle pause della Vanoli. Crosariol e Cavaliero la riportano di peso a –6 (79-73 al 37'), ed allora tocca ancora a Vitali uscire allo scoperto: 7 punti dell'azzurro tolgono le castagne dal fuoco (86-73 al 38') e Cremona può esultare. (Michele Talamazzi)
Cremona: Vitali 26, Harris 18, Stipanovic 17
Pesaro: Barbour 21, Crosariol 17, Kinsey 12

Juvecaserta–Umana Venezia 77-83 dts
Torna a sorridere la Reyer Venezia che espugna il Palamaggiò solo dopo un tempo supplementare. Per la Juvecaserta si tratta della seconda sconfitta casalinga di questa stagione dopo quella contro la capolista Varese. Partono meglio i padroni di casa che al 6’ sono già avanti 11-2 grazie al parziale di 9-0 firmato Jonusas e Akindele. Magro commette tre falli nei primi minuti, e Mazzon manda Marconato sulle tracce del nigeriano di Caserta che però fa quel che vuole (20-12 al 9’). Nel secondo quarto la musica non cambia: Caserta è presente a rimbalzo in attacco e resta avanti, spingendosi fino al +12 (29-17 al 15’). Il fallo tecnico a Mazzon rivitalizza i suoi, e nei minuti finali della seconda frazione la Reyer mette a segno il parziale di 8-14 per il 37-36. Dopo l’intervallo lungo Venezia continua con la zona che mette in difficoltà l’attacco casertano, che però trova punti preziosi da Mordente (46-43 al 24’). Poi il primo vantaggio ospite firmato Bowers (46-47) dà inizio al testa a testa che si protrae fino alla fine, quando Venezia sbaglia il tiro della vittoria con Zoroski, a cinque secondi dal termine (69-69 al 40’). La vittoria ospite però è rimandata solo all’overtime, quando prima Bulleri (69-73), poi Young (75-77) e infine un fallo tecnico fischiato a Gentile al 43’ (77-81 coi liberi di Rosselli) tagliano le gambe ai bianconeri. Nell’immediato dopo partita, fischi e contestazioni da parte del pubblico casertano, adirato per le scelte arbitrali durante i minuti finali. (Giuseppe Bernardo)
Caserta: Jonusas 16, Akindele e Gentile 13
Venezia: Szewczyk 17, Young 13, Bulleri e Diawara 11