Jonathan Gibson, grande protagonista a Sassari con l'Enel. Ciamillo

Sesta giornata di serie A con sette match in programma. Il turno si completa domani alle 20.30 con il big match Siena-Siena.

La guardia din Varese Adrian Banks al tiro. Ciamillo

Juvecaserta-Cimberio Varese 56-73
Sesta vittoria consecutiva per la Cimberio che si conferma capolista in solitaria, grazie alla vittoria di Brindisi sul campo di Sassari. La Juve perde l'imbattibilità interna con uno scarto bugiardo, che non racconta il reale andamento della partita. Primo quarto in equilibrio. Varese si affida da subito ai suoi americani: sono infatti Dunston e Banks che infilano i punti che valgono il primo tentativo di fuga ospite (9-17 al 7'). Caserta allora risponde con l’orgoglio degli italiani: otto punti di Mordente ricuciono lo strappo in chiusura di quarto (19-19) mentre Cefarelli firma il primo e unico vantaggio bianconero (23-21 al 12’). Vitucci prova a fermare tutto col time out e al rientro in campo l'ex bianconero Ere apre il parziale di 0-7 chiuso poi da Rush per il 23-28 al 14’. Poi la Juve prova a rientrare con la zona, ma Polonara è preciso da fuori con due triple per il 34-40 all’intervallo. Varese rientra meglio dagli spogliatoi: cinque punti a testa di Green e Polonara scavano il primo solco (43-52 al 27'); poi Jonusas e Jelovac rianimano la Juve (48-52) in chiusura di terza frazione. I bianconeri provano allora il tutto per tutto spinti dal pubblico (53-56 al 34'); ma da un contatto dubbio su Jelovac scatta un contropiede varesino firmato con la tripla di De Nicolao (53-59 al 36’) che spezza le gambe ai bianconeri, che negli ultimi dieci minuti segnano solo sei punti. (Giuseppe Bernardo)

Caserta: Jelovac 15, Mordente 13, Akindele 9.
Varese: Polonara 22, Banks 15, Dunston 11.

Banco di Sardegna Sassari-Enel Brindisi 78-90
L'Enel Brindisi piazza il colpo e fa casa sul campo della Dinamo Banco di Sardegna che perde l'imbattibilità stagionale e cede ai pugliesi per 78-90. A 30" dallo start è fallo di Easley per il vantaggio Enel, la schiacciata di Simmons dice +8 e sul parziale da 0-10 Meo Sacchetti ci parla su. Il canestro di Easley spezza il break avversario, il sottomano di Gibson vale il +13, dalla lunetta Sassari risale sino all'11-19. Devecchi e Vanuzzo sul parquet, cambi anche per Bucchi, sulla schiacciata di Ignerski è 16-21 con Brindisi al minuto. Simmons è devastante, al primo intervallo è 16-25. Vanuzzo risponde a Gibson dai 6.75 (21-28), la difesa pugliese non molla, basse percentuali dall'arco per entrambe le squadre, Viggiano per il massimo vantaggio Enel, zona per Bucchi, sull'entrata a segno di Brian Sacchetti (31-39) è timeout Enel. Secondo fallo di Simmons, a 2" dalla sirena è buzzer beater di Travis Diener e nello spogliatoio si torna sul 36-41. Due triple di Robinson e Brindisi nuovamente avanti (42-51), Sassari tenta di restare agganciata all'avversario e aumenta l'intensità in difesa, tripla di Travis Diener (50-55) e bolgia in piazzale Segni. L'Enel respinge ancora l'assalto (50-60), poi è terzo fallo più tecnico per Easley e con il 4/4 di Gibson è 50-64 Enel. Ultimo sipario ad aprirsi sul 54-67, Brindisi sempre avanti ed in controllo (61-78 sulla tripla di Zerini), Dinamo incapace di invertire l'inerzia del match. Finisce 78-90, per Sassari una serata decisamente no, per Brindisi due punti davvero pesanti. (Giovanni Dessole)

Sassari: T. Diener 16, Ignerski 13, B. Sacchetti 12.
Brindisi: Robinson 21, Gibson 19, Simmons 14.

Tyus a canestro. Ciamillo

Chebolletta Cantù-Sidigas Avellino 79-67
Cantù chiude una settimana difficile iniziata con la sconfitta di lunedì nel derby a Varese e proseguita col k.o. di Madrid in Eurolega, chiudendo la serie negativa con una comoda vittoria casalinga su Avellino (79-67). Cantù perde Smith dopo un minuto (frattura del quinto metatarso sinistro: fuori tre-quattro mesi, parte la caccia a un nuovo play) ed è costretta a giocare il resto del match col solo Tabu in regia. Avellino segna solo 2 canestri nel primo quarto, nel quale perde anche 6 palloni, quanto basta per innescare il 15-0 canturino che vale il massimo vantaggio sul 19-8. Dragovic ispira la rimonta irpina nel 2° periodo, che si chiude sul 33-28. Ma nel 3° periodo la Sidigas torna a trattare la palla come fosse una patata bollente e con le triple di Leunen e Markoishvili la chebolletta ritorna a +11 (49-38 al 27’), toccando poi il massimo vantaggio a inizio quarto con Aradori (63-44), gestendo poi senza affanno sino alla fine. (dal nostro inviato Massimo Oriani)

Cantù: Tyus 17, Leunen 16, Mazzarino 12.
Avellino: Richardson 14, Mavraides 13, Dragovic 11.

Vanoli Cremona - Acea Roma 67-75
Secondo successo in fila per l'Acea Roma, che vince al PalaRadi grazie ad un ritrovata solidità difensiva ed alle triple di un provvidenziale Datome, letale nel ricacciare indietro nell'ultimo quarto una Vanoli generosa a cui è mancato qualche protagonista, da Vitali al timido Peric all'esordio, e soprattutto la fisicità della squadra di Calvani, in grado di spegnere un attacco da 87 punti di media nelle ultime due. Coperta corta per Cremona, che inizialmente ha scelto di togliere il tiro da tre a Roma, pagando però dazio a rimbalzo dove ne ha concessi 9 offensivi ad un'Acea in un primo tempo fatto di strappi, dove quelli più concreti li ha trovati Roma, togliendo la transizione alla Vanoli e costringendola ad inseguire. Il primo è firmato dall'atletismo di Lawal (8-12 al 6'), cui la Vanoli reagisce con un Kotti perfetto sugli scarichi (8 punti con 4/4, 19-20 al 10'), il secondo è la fiammata di Goss (5 punti in fila per il 21-27 al 13') cui replica l'energia di Jackson, prima che nel duello Harris-Datome, silenzioso nonostante il 4 assist del capocannoniere nel primo quarto, l'azzurro di Roma emerga alla grande con 8 punti negli ultimi due minuti precedenti l'intervallo, con l'Acea a toccare anche il +9 (25-34). Dopo l'intervallo Roma ha alzato ancora di più l'intensità difensiva, sporcando le percentuali di una Cremona che è sembrata crollare sotto i colpi di Goss (43-56 al 27') e che per riemergere ha avuto bisogno di un Lance Harris finalmente sui suoi livelli: 13 suoi punti nell'ultimo quarto hanno riportato la Vanoli a -5 due volte (58-63 al 32' e 65-70 al 38'), ed in entrambi i casi Datome ha messo la sua firma. (Michele Talamazzi)

Cremona: Jackson 22, Kotti 17, Harris 15.
Roma: Datome 20, Goss 17, Jones 12.

Minard in serata di grazia: 35 punti. Ciamillo

Saie3 Bologna-Angelico Biella 89-75
Bologna si rilancia dopo due sconfitte di fila mentre Biella incappa nel terzo passo falso consecutivo e resta sola in fondo alla classifica. La Virtus parte forte e si porta subito sul 9-2; il vantaggio resta immutato fin verso la fine del primo periodo (22-15), ma a questo punto Biella aumenta l’intensità difensiva e piazza un parziale di 13-0 coronato da due triple di Brackins e Raspino e da un contropiede di Robinson all’inizio del secondo quarto (22-28). Due tiri da 3 di Minard rimettono in equilibrio i conti a quota 28 e si procede in equilibrio fino all’intervallo lungo con le Vu Nere in vantaggio 40-38. A metà gara Minard è già a 14 punti, 11 nel secondo periodo; nell’Angelico spiccano gli 11 di Robinson. Dopo la pausa Gigli non rientra in campo per una botta ad un ginocchio. Per lui si teme la lesione del menisco: sarà sottoposto ad esami a inizio settimana. Si ricomincia con un canestro di Rocca e con 7 punti filati di Minard, che con un gioco da 4 punti e con la sua sesta tripla porta Bologna sul 49-38 al 22’. Meno lucido Hasbrouck, che a 1’35” da fine terzo quarto commette il quarto fallo e si becca anche un tecnico uscendo anzitempo dalla gara. Rientra in partita invece l’Angelico, che grazie ai cesti di Brackins, Robinson e Jurak risale fino a -1 all’ultimo intervallo (58-57). Ma il risveglio di Smith e le triple di un mostruoso Minard (alla fine 10/12 da 3) scavano il solco decisivo e gli 8000 di Casalecchio possono festeggiare. (Nicola Zanarini)

Bologna: Minard 35, Smith 10, Poeta 10.
Biella: Robinson 23, Brackins 16, Mavunga 14.

Umana Reyer Venezia-Sutor Montegranaro 83-89
Montegranaro devastante per due quarti, Sutor padrona del campo e Umana annichilita. L'equilibrio dura 4' (6-8), poi i gialloblù di Recalcati innescano la quarta (9-20 al 7'). Granata impalpabili in difesa, l'area della Reyer viene devastata da Freimanis, preferito ad Andrews da Recalcati, immarcabile (15 punti all’intervallo, 6/7 da 1 e 1/1 da 3). Slay vince il duello ravvicinato con Diawara, il corri e tira non è congeniale all’Umana (17-27), che sprofonda sempre di più (23-41). Troppi errori in attacco, troppa libertà agli avversari in difesa. Nemmeno le rotazioni di Mazzon producono effetti, Clark non è al meglio (risentimento muscolare), ma prova a suonare la riscossa (34-50) con 7 punti in fila. Niente da fare, Montegranaro viaggia a mille (34-53). Altra Reyer alla ripresa, la Sutor viene imbrigliata, la risalita è lenta, ma costante. Montegranaro paga dazio, Freimanis e Burns non colpiscono più, la difesa granata finalmente gira, concede 10 punti ai gialloblù, la tripla di Bulleri riapre la sfida (55-63). Venezia ci crede, alza l’intensità difensiva, Montegranaro sbanda, ma il vantaggio rimane. Clark riporta la Reyer a -4 (77-81), a 38” dalla sirena, troppo tardi per il miracolo. (Michele Contessa)

Venezia: Clark 18, Diawara 17, Young 17.
Montegranaro: Freimanis 21, Slay 18, Cinciarini 16.

Trenkwalder Reggio Emilia - Scavolini Banca Marche Pesaro 71-59
Terzo successo consecutivo per la Trenkwalder che dopo Biella e Milano supera anche Pesaro e cancella un vero tabù: la Scavolini, infatti, non perdeva a Reggio dal lontano 1995. A fare la differenza sono state la difesa reggiana che ha concesso solo 59 punti al 5° miglior attacco della serie A e gli errori degli ospiti che hanno buttato al vento ben 24 palloni: un’enormità. In queste condizioni la svolta è arrivata nel secondo quarto quando Pesaro ha segnato solo 7 punti in 10 minuti e la Trenkwalder ha trovato, per 5 minuti, la fluidità offensiva che già aveva mostrato a Milano piazzando un break di 15-0 e salendo fino al più 15 (38-23). La Scavolini ha provato a rimontare ma non ha mai superato con continuità la difesa reggiana. Solo all'inizio dell'ultimo quarto i pesaresi hanno avuto un lampo e con due triple sono risaliti a meno 4 dai padroni di casa (49-45). A quel punto a fare la differenza è stato il talento di Taylor che ha riallargato il fossato con due canestri pesantissimi (57-47) poi la difesa reggiana e gli errori marchigiani hanno fatto il resto. (Daniele Barilli)

Reggio Emilia: Taylor 17, Cinciarini 15, Brunner 10.
Pesaro: Hamilton 12, Barbour 12, Mack 10.