Serie A, 19ª giornata. Ecco il quadro completo, in attesa del posticipo di lunedì tra Siena e Pesaro.

Banco di Sardegna Sassari-Umana Venezia 108–84
La Dinamo non dà scampo alla Reyer Venezia. I biancoblu tornano al PalaSerradimigni ed al successo: è 108–84 e la caccia a Varese continua. Applausi e cori per l'ex Hubalek alla presentazione roster. Travis Diener apre le danze, poi è 9-0 Venezia con gli orogranata efficaci a rimbalzo. Reazione biancoblu con Ignerski (schiacciata e stoppata) e Thornton, 10-11, Magro dà respiro a Szewczyk e allunga a +4. La difesa sassarese registra l'ingranaggio, Man-Drake sorpassa dai 6.75 (16-14) e sulla tripla di Ignerski Mazzon ci parla su. Vanuzzo sul parquert dopo l'infortunio, Reyer in scia ma è Sassari a girare avanti alla prima boa: 26-20. Rotazioni per i due coach, parziale veneto (7-0 e 26-25), parziale isolano (5-0 e 31-27): gara accesa e combattuta. Thornton accusa un fastidio muscolare e resta ai box, I cugini Diener per il 37-31, pressione veneziana e Diawara a scatenare la sua potenza nell'attacco al ferro (37-35), quattro punti in fila di Easley (43-38), tecnico alla panchina reyerina, nello spogliatoio si torna sul 48-43. L'8-0 biancoblu è bruciante, Venezia sul 56-43 prova ad arginare la falla con un timeout ma l'inerzia è tutta biancoblu. Il canestro e le due triple di Devecchi scavano il solco (65-49), Travis dispensa assist da record, Vanuzzo dall'arco per il +20 Banco l'ultimo sipario si alza sull'80-57. Quattro italiani in campo per Meo Sacchetti, Clark dalla lunga (87-67) ma il Banco è in pieno controllo, sfonda ancora una volta quota 100 e chiude in crescendo: 108-84. (Giovanni Dessole)
Sassari: Diener D. 27, Ignerski 17, Dener T. 17
Venezia: Diawara 20, Clark 16, Zoroski 13

Bryant Dunston in azione. LaPresse

Cimberio Varese-SAIE3 Bologna 78-61
Basta un super Dunston (39 di valutazione con 8/10 da sotto, 6 rimbalzi, 7 palle recuperate e 4 stoppate) a una Cimberio che pure soffre di amnesia nel terzo periodo per mettere sotto Bologna e continuare la sua corsa da capolista. La cronaca dice che, per scacciare i fantasmi della sconfitta nella finale di Coppa Italia, Mike Green spinge subito sull'accelleratore contro la zona 3-2 proposta dalla Virtus e trova in Dunston il terminale delle sue percussioni (8-2 al 2'). Quando anche Ere riscalda la mano dalla distanza, il vantaggio Cimberio s'allunga fino al +14 (21-7 al 9'30”). Il predominio dentro l'area di un reattivo Dunston (11 punti con 4/4 nel primo quarto) non è scalfito nemmeno dall'ingresso di Rocca. Basta però un po' d'intensità offerta da Minard per rimettere in linea una Siae3 che trova un buon 7-0 in avvio di secondo periodo (25-18 al 12'). A dire stop alle penetrazioni dell'esterno Usa è il solito Dunston che sale per due volte di fila in verticale a respingere le conclusioni avversarie. Con De Nicolao a dettare il ritmo e l'efficacia offensiva di Ere, la Cimberio ritorna a controllare la situazione sul parquet e, mentre Banks ritrova il feeling col canestro dopo i travagli delle Final Eight, il vantaggio tocca il + 20 sulla tripla di Polonara in avvio di ripresa (48-28 al 20' 30”). All'improvviso, però, la luce varesina si spegne. Quando Poeta entra in partita e Gaddefors non ha paura di scagliare dardi dalla distanza, Bologna piazza un gran parziale di 23-4 in nove minuti (52-51 al 29'). Sono però le triple di Sakota ad aprire un ultimo quarto dove capitan Ere riprende subito sotto il suo controllo le fila del gioco varesino. A risolvere, manco a dirlo, è una volta di più un Dunston in serata eccellente. In un attimo il vantaggio dei biancorossi di casa ritorna a un tranquillizzante + 17 (72-55 al 35'30”) con il contributo anche di Green, terzo uomo in doppia cifra per coach Vitucci. (Antonio Franzi)
Varese: Dunston 20, Green 12 e Sakota 11
Bologna: Gaddefors 10, Minard 9, Gigli e Hasbrock 8

Enel Brindisi - FoxTown Cantù 69-65
L’Enel Brindisi si toglie un’altra soddisfazione nel suo campionato dei record, battendo la Fox Town Cantù per 69-65 e ipotecando di fatto la salvezza. Grande protagonista della vittoria numero undici della matricola biancazzurra è stato ancora una volta Jonathan Gibson (29 punti, 11/21 dal campo, 6 rimbalzi e 3 assist) partito come un diesel e salito di tono alla distanza nel momento topico del match. La gara inizia in un clima di sostanziale equilibrio. Brindisi è più veloce, Cantù molto più fisica e prolifica nel pitturato (10/12 da due nei primi dieci minuti con 14 punti in area). Apre le danze proprio Gibson con un canestro dei suoi. Simmons inchioda su Tyus (4-0). La Fox Town reagisce trovando il pareggio con Tabu e il primo vantaggio della serata con quattro punti in fila di Aradori (5’, 9-10). Bucchi dà respiro alle rotazioni, Cantù ne approfitta allungando fino al +9 con una schiacciata di Cusin (11-20). Simmons mette fine al digiuno in attacco dell’Enel poco prima della tripla del ritrovato Ndoja che chiude il primo quarto (16-20). Il secondo è tutto di marca brianzola. Un tiro da tre punti di Mazzarino è il preludio al nuovo break ospite (1-9) impacchettato al tredicesimo ancora una volta da Aradori. Bucchi è costretto a chiedere timeout. Brindisi recupera energie e idee uscendo con un brio diverso dal minuto di sospensione. La seconda bomba di Ndoja infiamma il pala Pentassuglia (20-29). Ci pensa però capitan Mazzarino a ristabilire le distanze con due tiri pesanti consecutivi dall’arco per il nuovo massimo vantaggio (+12, 23-35) a cinque minuti dall’intervallo lungo. Bucchi gioca la carta dei tre piccoli, mossa tattica che paga subito. Reynolds con un gioco 2+1 rimette in scia l’Enel (33-35). Fultz fallisce l’aggancio dalla lunetta (0/2), operazione non riuscita anche all’ex stella di Villanova dopo l’antisportivo sanzionato a Tabu. Si va negli spogliatoi con la Fox Town avanti di un possesso (34-36). Al ritorno in campo Brindisi parte fortissimo: Gibson timbra il mini break 6-0 (40-36) sul quale Trinchieri decide di parlare con i suoi. Ma è il fallo tecnico comminato a Bucchi per proteste a cambiare decisamente l’inerzia della gara in favore degli ospiti. Aradori monetizza dalla lunetta, poi, insieme a Tabu continua a punire dai sei e settantacinque la difesa biancazzurra che deve annotare lo 0-12 (42-47) utile per riportare la Fox Town in quota. Brindisi tiene botta (48-52) nel finale di parziale farcito da una miriade di palle perse e tiri sul ferro da una parte e dell’altra. Negli ultimi dieci minuti si torna a giocare sul filo dell’equilibrio: Grant trasforma l’alley oop di Fultz (53-52). Un anonimo Anderson realizza da tre il nuovo allungo di Cantù spento sul nascere da Jonathan Gibson assoluto primattore del finale di partita (15 punti nel quarto parziale). Tabu a due minuti dal termine pareggia a quota 63. Cantù spreca sul ferro tre extra possessi consecutivi per l’ennesimo aggancio. Bucchi chiama time out con 4" sul cronometro dell’azione e a poco più di un minuto dalla sirena finale. Disegna lo schema per Gibson che con un "catch and shoot” dall’angolo e di tabella chiude definitivamente la gara. Il pubblico brindisino non sta più nella pelle. Brindisi ora è a due punti dall’ipotetica salvezza. (Giuseppe Mazzone)
Brindisi: Gibson 29, Simmons 11, Ndoja 8
Cantù: Tabu 14, Aradori 13, Cusin 10

Acea Roma-EA7 Milano 66-79
Si chiama effetto Fotsis: 9 punti nel finale di primo quarto per l’allungo di Milano fino al +15. Bis con due triple consecutive in chiusura di secondo quarto che ricacciano Indietro una Virtus riaffacciatasi pericolosamente fino al -4. Poi, nel finale, ancora due terra-aria che mandano i titoli di coda sul posticipo del Palazzetto. Espugnato 66-79 da un EA7 che trova, sulla via della Capitale, il quinto successo consecutivo. Contro una Roma in cui l’assenza di capitan Datome ha reso la coperta decisamente corta nelle rotazioni a disposizione dell’Acea. Se la miglior difesa è l’attacco, è dalla difesa però che Milano fa partire gli attacchi migliori. E tenendo i lunghi di Roma lontano dal pitturato, dove soprattutto Lawal può fare più male, il primo quarto di una Virtus disastrosa al tiro (1/18 dal campo) fa il resto. Merito delle marcature disegnate da coach Scariolo, ma anche delle scelte discutibili di un attacco, quello dell’Acea, con poche idee e anche confuse. Primi segnali inequivocabili di quanto l’assenza di Gigi Datome (bloccato da un problema al ginocchio) pesi nelle rotazioni dei padroni di casa. Che vedono l’EA7 scappare fino al +15 del massimo vantaggio (6-21), grazie ai 9 punti (7 consecutivi) di Fotsis, prima di chiudere il conto del primo periodo sul 10-23. La bella copia della Virtus torna in campo nel secondo periodo, quando sull’asse play-pivot la Virtus trova la reazione Taylor (8 punti) ispira e inventa, Lawal (10 in dieci minuti) torna padrone del pitturato. Colpo di reni che riporta l’Acea fino al -4 (28-32), prima che un immarcabile Fotsis con due triple in sequenza (15 punti al riposo) rimetta le cose a posto (30-43 al riposo). Niente male per uno che sembrava avere già le valigie pronte per lasciare Milano. Copione che non cambia nemmeno dopo l’intervallo. Perché se le disastrose percentuali al tiro di Roma cominciano ad assumere dimensioni imbarazzanti (0/11 da 3 dopo 30 minuti) è solo Lawal che riesce a finalizzare con una certa continuità le incursioni offensive della Virtus. Non c’è l’effetto Fotsis, nel terzo periodo, per Milano che trova però nella lucidità di Bremer l’antidoto giusto per controllare una partita inchiodata sui binari dell’equilibrio (48-59 al 30’). Minacciato di nuovo dall’ultimo colpo di reni della Virtus tornata sul -5 (64-69) a tre minuti dalla fine con Jones. Prima che, dopo aver saltato un giro, Fotsis chiuda i conti. (Antonio Pitoni)
Roma: Lawal 24, Goss 13, Jones 10.
Milano: Fotsis 21, Langford 17, Gentile 12.

Sidigas Avellino - Vanoli Cremona 93-81
Si ferma a quota quattro la striscia negativa di Avellino che batte Cremona al Pala Del Mauro ed abbandona l’ultima piazza. Come spesso accade, la Sidigas parte in sordina. I continui raddoppi su Lakovic mettono in crisi i padroni di casa, costretti a rincorrere gli avversari per l’intera prima parte di gara. Peric è un tabù sia per Dragovic che Ivanov. Il lungo, al 10’, è già in doppia cifra, con la Vanoli che ha buon gioco anche alla voce rimbalzi (23-26 al 10’). Al 12’ la Sidigas perde Johnson (botta al ginocchio destro) ma trova in Spinelli l’uomo della rimonta: otto punti in fila del play campano, unitamente al 5 su 6 dalla distanza del secondo periodo propiziato da Richardson, cambiano volto al match (48-36 al 18’). Complice l’assenza del proprio centro titolare, gli irpini concedono otto punti a Stipanovic, rispondono con Ivanov, salvo poi incassare un pesante break di 8-1 che rimette tutto in discussione (66-65 al 30’). Così come accaduto nel secondo periodo, è ancora una volta Spinelli ad ergersi a man of the match. La quarta tripla del play mette nove punti tra sé e gli avversari con Cremona che si aggrappa a Vitali per tenere il gap poco sotto la doppia cifra (87-79 al 39’). A risultato ormai acquisito, Avellino ha il tempo per ribaltare anche il -11 dell’andata con Lakovic che, a fil di sirena, insacca la tripla del 93-81 finale. (Massimo Roca)
Avellino: Richardson 20, Dean 15, Lakovic e Ivanov 12
Cremona: Vitali 17, Harris 16, Chase 14

Sutor Montegranaro - Juvecaserta 97-76
Con una prova superlativa la Sutor Montegranaro riscatta una settimana di polemiche battendo una diretta concorrente nella lotta salvezza. Un successo che vale doppio anche alla luce della differenza canestri ribaltata (la gara d'andata si era chiusa 78-67 per la Juve). Eppure l'avvio non è stato dei più semplici. Dagli spalti si solleva la protesta del tifo, con i supporter gialloblù che non perdonano ai giocatori il rifiuto di disputare un torneo amichevole durante la sosta per le Final Eight, mentre in campo Caserta (priva di Mavraides) trova un Akindele piuttosto ispirato. Il lungo bianconero, assieme a Gentile, porta i suoi avanti (14-18 al 7'). Da quel momento in poi però l'attacco della squadra di Sacripanti si inceppa, condizionato dai falli di Akindele e Jonusas, senza trovare supporto adeguato dalla panchina. Montegranaro, guidata dalla regia sapiente di Di Bella, scappa via (24-3 di parziale fino al 14'30 con due sole palle perse). I gialloblù toccano anche il massimo vantaggio di +29 con Burns, il migliore in campo (24 punti, 9 rimbalzi), per il canestro del 53-24 al 19'. Al rientro dalla pausa lunga Caserta tenta una reazione d'orgoglio, aggrappandosi al duo Jonusas-Akindele, ma la squadra di Recalcati non sbanda e mette la partita in ghiaccio affidandosi al tiro dai 6,75. Una vittoria importante sia per la classifica che per il morale in vista del prossimo scontro diretto con Cremona. (Aaron Pettinari)
Montegranaro: Burns 24, Cinciarini 16, Amoroso 13
Caserta: Akindele 24, Jonusas 17, Jelovac 16

Angelico Biella - Trenkwalder Reggio Emilia 65-72
Bella prova di carattere della Trenkwalder sul campo di un'Angelico rinnovata e determinata a lottare per la salvezza fino alla fine. Mattatore dell'incontro l'ex di turno Greg Brunner che con i 26 punti a referto realizza la sua miglior prestazione in Italia. Vinto così il bel duello con Kevinn Pinkney, i cui 24 punti non sono bastati a Biella per rimontare dal 29-41 dell'intervallo, propiziato dalle triple di Taylor e di un concreto Jeremic. Nel terzo perdiodo l'Angelico ci ha messo rabbia e cuore, recuperando, sorpassando e provando a scappare sul 54-50 con un canestro di Renzi in apertura di ultimo periodo. Un Brunner incontenibile, ha però ridato sprint a Reggio Emilia che a 4'40" dalla fine ha piazzato la fuga vincente, servita dalla terza tripla, su tre tentativi, della serata di Brunner. Pesano sulla sconfitta biellese le sei palle perse di Johnson, alcune delle quali nei momenti in cui si è deciso il match. L'Angelico, che non può più operare sul mercato paga anche le prestazioni invisibili dell'americano Julian Mavunga, rookie ormai relegato a terzo lungo, troppo da regalare agli avveresari per una squadra pericolante. Per la Trenkwalder pesante anche il contributo del partente James con Troy Bell in attesa di subentrare. (Gabriele Pinna)
Biella: Pinkney 24, Rochestie 11
Reggio Emilia: Brunner 26, James 14, Taylor 12