La vittoria di Roma nell'anticipo di mezzogiorno ha aperto il programma della terz'ultima giornata di Serie A, chiuso dal posticipo delle 20.45 Reggio Emilia-Cantù.

Acea Roma-Enel Brindisi 88-82
di Mario Canfora
Nell’anticipo di mezzogiorno l’Acea difende il terzo posto battendo 88-82 una coriacea Enel, avanti per gran parte del match e andando vicina al clamoroso successo. Che non si fosse trattato di una passeggiata, si è capito subito. Dopo il primo canestro di Lawal, Brindisi piazza un 10-2 complice l’allegrotta difesa romana. Il primo sorpasso l’Acea lo compie all’inizio del secondo quarto con due liberi di Taylor (22-20), ma l’Enel nonostante le 11 palle perse si tiene a galla grazie alle triple. Il 10-0 Acea (con Datome che sbaglia un tiro libero, un evento, ne fallirà poi anche un altro) consegna il +6 (37-31), si andrà al riposo lungo col punteggio di 41-38 (Lawal 11 punti, unico delle due squadre in doppia cifra). Al rientro, i pugliesi ribaltano in un amen il match: due liberi di Simmons e sette punti di Gibson (con una tripla) valgono il 41-47, col play americano che continua il suo show. Altri suoi 11 punti (impreziositi da una tripla da 9 metri) mandano Brindisi al massimo vantaggio (+12, 57-69) al 29’. Roma vede il baratro, non segna più, l’Enel chiude la frazione avanti di 9 (63-72) e prosegue in seguito il martellamento da tre punti (12/20 sul 65-75). Pian piano, però, l’Acea si fa sotto e con Lawal, D’Ercole e Datome trova il pareggio sul 78 al 35’. Ancora D’Ercole con una tripla (chiuderà con 4/8, come Gibosn) consente al 37’ il nuovo vantaggio Acea (81-78) che avrà poi la necessaria freddezza per chiudere senza patemi.
Roma: Lawal 19, Datome 18, D’Ercole 14 .
Brindisi: Gibson 22, Robinson 13, Viggiano 13

Montepaschi Siena-Umana Venezia 83-81
Un canestro in entrata di Bobby Brown dal cuore dell'area a 21 centesimi dalla fine dà a Siena il successo nel punto a punto finale su Venezia. La Montepaschi recupera dal -15 di inizio ripresa e resiste al gran quarto periodo di Clark: i due registi sono stati tra i migliori, con menzioni d'onore per Eze, Kangur e Moss da una parte e per Diawara, Szewczyk e Rosselli dall'altra. Clark è un rebus anche per Siena, che non ha neppure stazza da opporre a Diawara, e da loro due arrivano 18 dei 23 punti di Venezia nel primo quarto. Ma regna l'equilibrio perché intorno alla volontà di Christmas la Montepaschi trova un contributo da tutti. I padroni di casa si staccano quando, senza Rasic infortunato e Ortner per scelta, si abbassano e col quintetto piccolo subiscono un break di 10-0 sotto i colpi di Szewczyk (incisivo anche a rimbalzo d'attacco) e Rosselli per il 25-35 al 14'30'', che la Reyer estende poco dopo fino al 29-42, andando comunque al riposo in doppia cifra di margine dopo un secondo quarto da 0/5 da tre casalingo contro la zona veneta. Venezia tocca il 36-51 a inizio secondo tempo, prima che Siena si riaccenda con le penetrazioni di Brown che, oltre a incidere in proprio, pesca sugli scarichi le triple di Moss (tre nel terzo quarto) e la verticalità in area di Eze. Agli ospiti non basta dominare a rimbalzo d'attacco in un terzo quarto da 5/21, in cui Siena tira invece col 69%. La Montepaschi rientra prima con un 11-0 sul 47-51, poi sorpassa sul finire del terzo quarto e tocca il 64-60 con la tripla di Carraretto in apertura di quarto periodo. Le prodezze di un Clark da 8 punti in tre minuti mettono la gara sul punto a punto. Si decide tutto in fondo: Venezia si fa rimontare un +4, a 28'' dalla fine sbaglia l'entrata del nuovo +4 ed esce col rimbalzo d'attacco in mano. Hackett su scarico di Brown conquista tre liberi a 18''82 dal termine ma segna solo gli ultimi due. Al 2/2 di Clark risponde un'entrata di Brown a 9''91 per l'81 pari. Poi a 5''01 Rosselli ha la palla del successo ma sfonda su Ress, così sulla rimessa Brown attacca l'area, semina Young e infila il canestro della vittoria. (Giuseppe Nigro)
Siena: Brown 22, Moss 16, Eze 15, Kangur 11
Venezia: Clark 24, Szewczyk 16, Diawara 15, Rosselli 13.

EA7 Milano-Angelico Biella 85-67
Compito facile per l’EA7 Milano, che dispone senza nessun problema della già retrocessa Angelico Biella. I milanesi sono stati accolti da uno striscione di contestazione (“State insultando Milano con il vostro atteggiamento. Come fate a non vergognarvi?”) nel settore solitamente riservato ai tifosi organizzati, e rimasto deserto per tutta la partita. La partita aveva poco da dire e i padroni di casa l’hanno messa sui binari giusti senza difficoltà. A 3’46 dalla fine del primo quarto il vantaggio era già in doppia cifra (17-6 firmato Langford). Curiosità per il debutto di Mensah-Bonsu, entrato a 1’19 dalla prima sirena al posto di Radosevic (7 punti, 4 rimbalzi e 1 assist per il croato fino a lì), ma chiaramente bisognerà attendere test più rilevanti per valutare meglio l’impatto del lungo londinese. Biella ha una piccola reazione con un parziale di 6-0 chiuso da Rochestie (18-12), poi sarà notte fonda. Hairston la doppia con la tripla del 26-13 dopo aver iniziato il secondo quarto con l’assist per l’alley-oop di Mensah-Bonsu, poi l’EA7 tocca per la prima volta il +20 con Langford, servito da un ottimo assist di Gentile (8 punti, 5 rimbalzi e 4 assist l’azzurro nella prima metà di gara). Il resto della partita è pura accademia, Biella non ci prova e non ne avrebbe nemmeno la forza, Melli ritocca il massimo vantaggio con la schiacciata del +23 a 4’23 dalla sirena. Quando scatta l’ultimo minuto entrano anche i tifosi, che espongono un altro striscione: “Se perdono con Cantù, non pagateli più”, inneggiando a Giorgio Armani. (Pietro Scibetta)
Milano: Melli 13, Hairston 13, Radosevic 11, Gentile 10. Biella: Jurak 14, Renzi 11, Rochestie e Johnson 10.

Oknoplast Bologna-Banco di Sardegna Sassari 110-120 dts
Sassari conquista il secondo posto con due turni d’anticipo, ma suda contro una giovane e spavalda Virtus, quest’anno mai oltre quota 100. Sacchetti si concede il lusso di concedere un turno di riposo a Easley, mentre Bechi lascia in tribuna Smith e lancia per la prima volta in quintetto Parzenski. Fin dalla presentazione dei giocatori il pubblico bolognese subissa di fischi l’ex Becirovic, all’esordio tra i sardi. La Dinamo vola subito a +6 sul 3-9, ma la Virtus che reagisce riportandosi in parità a quota 11. Il primo quarto si chiude sul 25-24 con il sorpasso bianconero siglato da una tripla di Pullen da 10 metri. Le difese restano molto allegre anche nel secondo periodo, quando Sassari comincia a segnare anche dall’arco dei 6.75 e la vena offensiva dei virtussini resta ottima anche grazie all’ingresso del classe ’94 Landi. Verso l’intervallo però la banda guidata dai cugini Diener comincia a far pesare la maggiore esperienza portandosi sul +9 (40-49). Pullen si inventa due giochi da 3 in un batter d’occhio e tiene a galla i suoi; si va all’intervallo lungo sul 48-54 e Thornton è già a quota 18 seguito da Ignerski e Pullen con 11. Al ritorno in campo l’indemoniato Thornton infila tre tiri da 3 e sale a 27 punti in 19 minuti. Sassari vola a +15 (50-65) e pensa di aver vinto, ma la Virtus non è morta e si aggrappa ad uno strepitoso Pullen, che infila 14 punti nel terzo periodo. Il quarto comincia sul 77-78 e il duo Pullen-Gigli trascina le Vu nere sul 95-90 del 36’. Travis Diener ricuce lo strappo con 5 punti filati e nel finale Drake Diener e Thornton annullano un altro -5. A 20” dalla fine Bologna ha la palla in mano, ma Pullen si fa stoppare da Gordon e si va al supplementare. A scavare il solco decisivo è Drake Diener con 7 punti in un amen che lo portano a quota 24, che diventano 50 insieme al cugino Travis e 80 con Thornton. Nella Virtus spiccano i 38 di Pullen con 13/23 al tiro e 9/12 ai liberi. E il penultimo posto è meno amaro, mentre i tifosi sardi al seguito festeggiano la piazza d’onore. Bologna intanto si prepara a un nuovo scossone, le probabili dimissioni del a.d. Claudio Sabatini in una conferenza stampa annunciata per mercoledì: "Sono serenissimo, lascio un patrimonio che si è visto anche stasera - ha detto Sabatini -. Il nuovo d.s.? Abbiamo avuto tanti contatti, fosse per me sarebbe già fatto, ma dipende dal bugdet". (Nicola Zanarini)
Bologna: Pullen 38, Poeta e Andjiusic 14
Sassari: Thornton 30, T. Diener 26, D. Diener 24

Vanoli Cremona-Cimberio Varese 88-92
Sono due liberi di Mike Green a 11” dalla sirena a dare alla Cimberio il primo successo di sempre a Cremona: due punti fondamentali nella corsa al 1° posto, ormai ad un passo dopo un'attesa di 25 anni, che la squadra di Vitucci, senza Polonara e in attesa di Ivanov, s'è presa affidandosi ai propri uomini di punta con 73 punti dal proprio quartetto Usa. Cremona, con un rientro insperato da -11 a -2 in due minuti, ha onorato fino alla fine un match che alla fine la vedrà sconfitta per la prima volta, davanti al proprio pubblico, con più di 80 punti segnati. Con due piani partita agli antipodi, la Vanoli è partita col piede sull'acceleratore grazie alla coppia Peric-Jackson (7 punti a testa, 14-9 al 5'), mentre Varese ha giocato sulle attenzioni riservate a Dunston rientrando con le triple sul lato debole (4/4 nei primi 10', 24-26), una felice costante del match (11/17 alla fine) . Nei 20' centrali, nonostante le 9 perse, Varese ha saputo guidare un 2° quarto dove è salito di tono il duello Green-Vitali, con gli 11 punti del bolognese a ricucire gli strappi di un Dunston da 8 punti in 4' (47-49 al 20'). Cremona, pur con basse percentuali da 3 (1-9 tra 2° e 3° parziale), è tornata a condurre fino al +6 (59-53 al 27') col pick and roll in transizione giocato da Vitali e le grinta di Peric. Con Ere a prendersi le responsabilità nel momento di massima difficoltà (65-65 al 30'), la Cimberio è sembrata scappare sulle ali di Green e col contributo di De Nicolao e Rush (70-81 al 37'), prima che un incredibile Jackson da 9 punti in 1' abbia riacceso la Vanoli. La rimonta di Cremona però s'è fermata alla tripla di Chase dell'88-90 a 13”, poi ancora Green ha mandato i titoli di coda. (Michele Talamazzi)
Cremona: Jackson 25, Vitali 22, Peric 18
Varese: Banks 23, Green 19, Dunston 16, Ere 15

Sutor Montegranaro-Scavolini Pesaro 94-108
Non porta bene alla Sutor il ritorno al PalaSavelli. A vincere il derby delle Marche è la Scavolini, che non vinceva contro i gialloblù dalla stagione 2010-2011. Una vittoria ottenuta con grande determinazione, nonostante la partenza di Kinsey e l'assenza di Flamini. La svolta della partita si è avuta nel quarto periodo, quando la Sutor dopo essere riuscita, grazie alla difesa e a un ottimo Cinciarini, a rimontare da -12 fino al -1 (85-86 al 34'), ha perso in successione lo stesso Cinciarini (5° fallo, tecnico subito, ed espulsione) Amoroso per falli e Burns per crampi. Da parte sua Pesaro ha alzato il ritmo in difesa con Crosariol e Cavaliero, mentre in attacco ha trovato un Barbour immarcabile. Che sarebbe stato un derby divertente si era capito già nel primo quarto, quando le difese allegre hanno regalato canestri in successione. Così Crosariol da una parte e Burns dall'altra trovano ampi spazi sotto le plance. E proprio l'americano gialloblù a provare a dare la prima spallata con due canestri consecutivi (22-15 al 5'30). Pesaro resta comunque aggrappata con Barbour (30-27). In avvio di secondo quarto mini break Sutor (8-0) con Di Bella sugli scudi. La risposta della Scavolini è nelle tre triple consecutive di Mack che valgono il sorpasso (38-41 al 14'), dando il là al break di 15-0 in favore dei biancorossi. La Sutor ritrova la via del canestro con Burns (40-45 al 16'), ma Barbour è super e Pesaro resta avanti. Nel terzo periodo è proprio l'americano a trascinare i suoi nel mini break (13-2) che porta la Scavo sul +10 (61-71). Montegranaro concede in difesa e Pesaro va anche +12 sull'asse Cavaliero-Crosariol (71-83 al 29'). Nel quarto periodo il derby si infiamma e alla fine Pesaro può festeggiare. (Aaron Pettinari)
Montegranaro: Burns 25, Cinciarini 18, Di Bella 15.
Pesaro: Barbour 27, Crosariol 22, Mack 20.

JuveCaserta-Sidigas Avellino 75-85
Si interrompe la striscia positiva della Juvecaserta, che dopo tre successi consecutivi cede in casa nel derby campano ma tiene vive le speranze playoff vista la concomitante sconfitta di Venezia, che rilancia anche Avellino. Partono meglio i padroni di casa con Jonusas e Maresca (7-2 al 2’), nonostante il quintetto piccolo. Avellino arranca in attacco, poi entra in partita Lakovic: lo sloveno, infatti, piazza 13 dei primi 23 punti dei suoi nella prima frazione, con 5/5 dal campo (17-23 al 10’). Quando però l’ex Galatasaray è in panca, la Sidigas perde la bussola e Caserta prima rientra con Jelovac (22-23) poi sorpassa con Mordente (24-23 al 13’). Pancotto allora lo richiama in campo, mentre Sacripanti risponde col quintetto giovane, con Marzaioli e il rientrante Cefarelli in campo, e la Juve tocca il massimo vantaggio al 18’ (33-27 con i liberi di Gentile). Al rientro dall’intervallo lungo, botta e risposta che accende la partita: le triple di Ivanov e Jelovac (36-32) sono il preludio di due break. Prima quello ospite di 0-6 (42-42 con Ivanov, al 24’), poi quello bianconero di 7-0 (49-42 al 26’) firmato Mavraides e Michelori. E’ l’ultimo quarto però quello decisivo: la Juve praticamente si blocca, Avellino sorpassa con Dean (62-63 al 33’) e da quel momento è un monologo della Scandone, che chiude l’ultimo quarto con un parziale di 16-32, sulle iniziative di Lakovic e Ivanov. Sul 66-74 al 38’, a gara ormai decisa e con l’inerzia dalla parte di Avellino, c’è anche tempo per l’espulsione di Sacripanti (doppio fallo tecnico) e l’antisportivo di Lakovic, che servono però solo ad infervorare gli animi in campo e sugli spalti. (Giuseppe Bernardo)
Caserta: Jelovac 24, Gentile 16, Michelori 10
Avellino: Lakovic 26, Ivanov 20, Richardson 14

Trenkwalder Reggio Emilia-Lenovo Cantù 71-65
Reggio Emilia torna ai playoff a distanza di 14 anni dall’ultima volta in cui era entrata nelle magnifiche otto del basket italiano. Lo fa, la squadra di Menetti, vincendo una durissima battaglia contro la Lenovo Cantù, conquistando il 9° successo nelle ultime 11 partite e stabilendo il record di punti in serie A nella storia del basket reggiano. Un successo, quello ottenuto ieri contro i brianzoli, che è la fotografia migliore delle qualità e del carattere della Trenkwalder. Che ha rincorso la partita per i primi 25 minuti arrivando fino al meno 9 (29-38) poi iniziando la rimonta all’inizio della ripresa, combattendo ad armi pari fino all’ultimo minuto e lì, sul rettilineo d’arrivo, trovando la forza e l’energia per segnare con Taylor, Filloy (la sua è stata la tripla decisiva che ha portato la partita sul 69-64) e Bell. Per Reggio è cominciata la festa mentre Cantù ha polemizzato a lungo per un cambio tra Brunner (che avrebbe dovuto battere due tiri liberi) e Slanina ottenuto per un infortunio denunciato dal pivot svizzero. Il quale, poi, è però rientrato velocemente in partita. A parte questo, però, la Lenovo ha segnato solo 25 punti in tutto il secondo tempo e le cause della sua sconfitta sono tutte lì. (Daniele Barilli)
Reggio Emilia: Bell 18, Cinciarini 11, Brunner 9
Cantù: Aradori 15, Mazzarino 15, Mancinelli 14