Il successo delle gare Gruppo 5 negli anni Settanta, comprendente anche Le Mans, aveva spinto numerosi preparatori a mettere mano sui modelli pi¨´ in voga per creare proprie varianti, sia a livello di telaio che di motore. Negli anni settanta, i fratelli Erwin e Manfred Kremer decisero di cogliere la palla al balzo ed iniziarono l¡¯allestimento di una propria versione della Porsche 935, modello di enorme successo. Nacque cos¨¬ la Porsche Kremer, che fu prodotta in quattro versioni differenti fino alla fine degli Anni Settanta. A livello aerodinamico, i Kremer diedero un taglio netto con la filosofia Porsche di linee morbide, con la parte anteriore ¡°levigata¡± ed i fari integrati nel paraurti frontale e la parte posteriore dotata di considerevoli sporgenze per favorire un migliore carico aerodinamico. Dotate di motori Boxer con cilindrata a 3,2 litri con doppia sovralimentazione tramite turbocompressori KKK e pressione di esercizio compresa nel ¡°range¡± tra 1,4 bar per la gara e 1,7 bar per le qualifiche, le Kremer divennero presto il modello da battere, in particolare la versione K3, capace di siglare tempi degni di una Formula Uno di buon livello. La Kremer vinse a Le Mans nel 1979, conquistando anche la piazza d¡¯onore, per poi aggiungere un successo a Sebring l¡¯anno successivo e nel 1981 il ¡°colpo grosso¡± alla 24 Ore di Daytona. Alcuni modelli, come la Kremer in livrea verde pastello a strisce arancio-fucsia ed il coniglio simbolo della Vaillant su cofano e fiancate, sono diventati vere e proprie ¡°icone¡± ricercatissime dai collezionisti ed amate ancor oggi dai fans.
? RIPRODUZIONE RISERVATA