Il punto di partenza commerciale era la 500 Topolino; nata negli anni Trenta per creare la motorizzazione di massa, costitu¨¬ solo una timida scintilla iniziale, perch¨¦ i tempi non erano maturi. La 600, come detto, doveva invece essere vincente fin dall¡¯inizio. Da un punto di vista tecnico invece il modello fu la 500 C Giardiniera, la station wagon italiana del dopoguerra. Poich¨¦ derivava dalla Topolino, i due passeggeri posteriori erano molto sacrificati. La 600 aveva quindi il compito di garantire un¡¯abitabilit¨¤ decente a chi si sedeva dietro. Invece la vera e propria erede tecnica della Topolino a due posti sarebbe stata la Nuova 500, in lista d¡¯attesa. Per essere venduta ad un prezzo basso, la 600 doveva prima di tutto essere economica da costruire. Uno dei vincoli maggiori era il peso. Dati i costi esorbitanti delle materie prime, si doveva utilizzare la minore quantit¨¤ possibile di acciaio. Ma il limite imposto dalla direzione per una vetturetta da quattro posti era fisicamente impossibile da rispettare. ¡°Il peso di 450 kg era un miraggio, ma badai bene dal discuterne¡± - scrive Giacosa nella propria autobiografia. Perch¨¦ il grande ingegnere aveva invece ottenuto mano libera su un dettaglio ancora pi¨´ fondamentale: la posizione di motore e trasmissione. Ragioni di costo escludevano la classica soluzione con motore anteriore e trazione posteriore; allo stesso modo, era troppo oneroso adottare la trazione anteriore (nonostante i vantaggi in termini di spazio) per un¡¯azienda come la Fiat che non aveva ancora esperienza specifica in merito. Quindi fu deciso di collocare tutto dietro. La scelta meccanica influenz¨° ovviamente le forme della vettura. Anche qui era imperativo risparmiare metallo: la coda doveva essere il pi¨´ possibile compatta e liscia: ¡°Alla forma iniziale feci progressivamente sparire gli spigoli lavorando io stesso di raspa e di lima alla ricerca della massima compattezza in linee curve che riducessero quanto pi¨´ possibile lo sviluppo della lamiera e quindi il peso¡± - rammenta il progettista principe della casa torinese. Ecco perch¨¦ la 600 (come la 500 dopo di lei) ebbe quella coda cos¨¬ particolare.
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