Cupra Born e-Boost: come va l’elettrica con carattere

Interni curati, dimensioni da tuttofare e design grintoso per la prima auto 100% elettrica di Cupra nella versione più potente disponibile. Ecco come va con il motore da 231 Cv

Se si dovesse indicare un brand giovane e giovanile che si sta distinguendo negli ultimi anni, non solo per il design delle proprie auto ma anche per la filosofia comunicativa del marchio stesso, non sarebbe difficile individuare in Cupra l’astro nascente. In pochi anni la casa spagnola ha saputo identificare una fetta di mercato parzialmente inesplorata e guadagnare consensi in lungo e in largo, specie tra i più giovani. Questo grazie soprattutto al design della prima vettura nativa Cupra, la Formentor, abbinato alla garanzia qualitativa del gruppo Volkswagen. Con Born, invece, Cupra ha lanciato la sua prima auto 100% elettrica, confermando l’intento di dilettarsi su vetture sì sportive, ma anche attente all’ambiente. Tre le versioni a listino: la "base" con 58 kWh e 204 Cv di potenza massima e le due e-Boost, entrambe con 231 Cv ma con batterie da 58 kWh e 77 kWh. Abbiamo provato la top di gamma, con prezzo di partenza (incentivi statali esclusi) di 46.350 euro.

Cupra Born e-Boost: come è fatta, il design

Cupra Born è costruita sulla piattaforma Meb del gruppo Volkswagen, tant’è che la somiglianza, specie lateralmente, con la ID.3 è chiara anche ai meno esperti. Siamo nel pieno del segmento C, quello delle medie compatte: 4,32 metri di lunghezza, 1,81 di larghezza e 1,53 di altezza. Ma se le geometrie sono condivise, lo stesso non si può dire per il look frontale e posteriore. L’elettrica di Cupra parla a un pubblico quanto mai giovanile con un look grintoso e personale, sottolineato da dettagli come la calandra ad hoc attraversata da parte a parte dalla lamiera in color rame così come dal lettering Cupra posto appena sotto il logo. Gruppi ottici e paraurti si differenziano a loro volta, creando uno sguardo penetrante e aggressivo. Il posteriore è invece caratterizzato dalla fanaleria che abbraccia per intero il portellone dell’auto. Anche qui logo e lettering in color rame donano un tocco di classe e sportività tanto quanto le minigonne laterali e l’attenzione dedicata alla tre quarti posteriore, con una lavorazione a rombi molto accattivante. Spoiler, lunotto e paraurti posteriore hanno tutti un design decisamente sportivo.

Cupra Born e-Boost: come è fatta, cerchi e tinte carrozzeria

Cinque le opzioni per i cerchi della Cupra Born e-Boost, tutti con profilo aerodinamico per la massima efficacia e con dimensioni da 19 a 20", mentre la Born base può montare anche i 18". E cinque anche le tinte per la carrozzeria: il "grigio vapore" è senza sovrapprezzo, mentre "bianco Nevada", "argento geyser" e "grigio quasar" (il colore dell’esemplare in prova) hanno tutti un costo di 640 euro. Il Blu Aurora costa invece 950 euro.

Cupra Born e-Boost: come è fatta, gli interni

Il quinto posto a sedere, di serie sulle versioni 58 kWh da 204 e 231 Cv, sulla Cupra Born e-Boost 77 kWh è disponibile solo come optional sulla top di gamma. Ad ogni modo si sta comodi anche dietro, grazie ad un passo generoso di 2,77 metri. E, in caso di quinto posto, l’occupante del sedile centrale non sta scomodo in quanto non vi è alcun intralcio nella zona dei piedi, grazie anche al posizionamento del motore e alla trazione esclusivamente posteriore. La scelta dei materiali, confortevoli e piacevoli tanto al tatto quanto alla vista, e l’assemblaggio curato esaltano l’aspetto sportivo e giovanile dell’auto. Grinta abbinata all'ecosostenibilità, perché buona parte degli interni, come i sedili, sono realizzati partendo da materiali riciclati e lavorati. Convince lo spazio nel tunnel centrale, con la ricarica induttiva per lo smartphone e spazio a sufficienza per il portafogli o altri oggetti. Buono anche lo spazio a disposizione nel bagagliaio, con un minimo di 385 litri che possono ospitare comodamente, ad esempio, una valigia e una borsa da padel, a proposito di sport vicini al brand Cupra e in crescita esponenziale negli ultimi anni.

Cupra Born e-Boost: l'infotainment

Il sistema di infotainment da 12" rivolto verso il conducente è condiviso con le altre Cupra e supporta Apple CarPlay e Android Auto. Pochi i tasti fisici: la maggior parte delle impostazioni sono selezionabili dallo schermo touch. Oppure, come per la gestione dell’adaptive cruise control predittivo, si può fare affidamento ai tasti sul volante, dove si trova anche il selettore dei driving mode e il particolare tasto che dà accesso direttamente al profilo di guida Cupra per richiedere il massimo delle performance sia lato motore che lato sterzo. Dietro al volante il cruscotto da 5" condiviso con la ID.3: di piccole dimensioni ma con le informazioni necessarie per una guida in sicurezza, grazie anche al supporto dell’head up display con realtà aumentata. E integrato nel cruscotto c’è il selettore della marcia.

Cupra Born e-Boost: come va

Pronti via e neanche si deve accendere l’auto: Cupra Born e-Boost, pur avendo il tasto di Start & Stop, si avvia semplicemente salendo a bordo e mettendo il cambio in D, B o R. E per spegnerla basta mettere il cambio in P. Un vantaggio non secondario su un’auto elettrica: non emettendo rumore, è difficile capire se sia accesa o meno, specie per chi approccia alle EV per la prima volta. Il passo lungo e il baricentro basso aiutano nella guida più briosa, pur non trattandosi di una sportiva fatta e finita. Vigorosa la coppia appena si affonda il piede destro sul pedale dell’acceleratore, con l’effetto elettrico che tende a svanire con l’aumentare della velocità, ma c’è tutta la potenza necessaria per effettuare sorpassi in estrema sicurezza. Trazione posteriore e sterzo progressivo aiutano a chiudere le curve e disegnare traiettorie precise. Cambiando l’anima della vettura si può conservare più o meno energia e richiedere più o meno potenza, pur mantenendo un livello di sprint alto. Con il cambio in D la fluidità di marcia è invidiabile, quasi da non far percepire ai passeggeri di essere alla guida di un’auto elettrica, tendenzialmente "scattosa" in questo fondamentale. Con il cambio in Brake, invece, l’auto decelera costantemente, senza strattoni e senza sensazioni fastidiose. I dati di consumo dichiarati rispecchiano l’effettivo percepito: in città, dove si rigenera spesso e volentieri per via delle continue frenate e decelerazioni, si ha la sensazione che la batteria perda punti percentuali di carica molto lentamente. Quanto agli interni, invece, si viaggia comodi in quattro: funzionale lo schermo dell’infotainment da 12" rivolto verso il conducente.

Cupra Born e-Boost: pregi e difetti

Di seguito pro e contro di Cupra Born e-Boost 77 kWh.

Piace

• Interni: curati e grintosi, con utilizzo di materiali di qualità;
• Estetica: dal lettering al frontale ai dettagli al posteriore, tutto comunica sportività. La voglia di distinguersi c’è eccome;
• Fluidità di marcia: in modalità Drive il rilascio dell’acceleratore non genera decelerazioni esagerate come su altre elettriche;
• Raggio di sterzata: si gira in un fazzoletto e fare inversione in spazi ridotti diventa un gioco da ragazzi.

?Non piace

• Quinto posto: sulla top di gamma da 77 kWh e 231 Cv è opzionale.

Scheda tecnica

Di seguito le caratteristiche tecniche della vettura in prova.