La Nba è al giro di boa
VOTA il team delusione

La stagione Nba 2012-13 ha doppiato, non senza sorprese, la boa di metà anno. E dopo 41 partite è tempo di fare un primo bilancio. Ma questa volta chiediamo a voi lettori di assegnare i primi riconoscimenti votando l'ultimo sondaggio che il nostro sito vi propone questa settimana. Dopo aver scelto l’mvp, la rivelazione, il miglior italiano e la squadra sorpresa, vi chiediamo di votare il team che più vi ha deluso. Ecco le 5 candidate, in ordine alfabetico: Boston Celtics, Los Angeles Lakers, Dallas Mavericks, Phoenix Suns, Washington Wizards.

CLICCATE QUI PER VOTARE LA SQUADRA DELUSIONE DELLA PRIMA PARTE DI STAGIONE

Kevin Garnett, 36 anni, sta giocando 30' a partita. Ansa

boston celtics (20-23) — La striscia nera ancora aperta di 6 sconfitte consecutive ha definitivamente bollato come negativa una stagione che, finesse oggi, vedrebbe comunque i Celtics ai playoff come ottava squadra a Est. L'attacco segna 3,2 punti in più rispetto alla passata stagione, ma la difesa si è dissolta e concede 7,1 punti in più paragonata col 2011-12. Boston continua a soffrire, e tanto, a rimbalzo (39,47 a partita, solo Miami ne prende meno). E per Doc Rivers sono guai seri, nonostante Rajon Rondo sia il re delle triple doppie stagionali (ben 5) e il miglior assistman. Il declino di Garnett è lento ma inesorabile (nonostante KG si sia guadagnato un posto tra i titolari dell'All Star Game), Pierce non tirava così male dal 2004, Terry e Lee, sulla carta i rimpiazzi di Allen, hanno deluso. E Boston piange.

Kobe Bryant, 34 anni, uomo simbolo dei Lakers. Reuters

los angeles lakers (18-25) — 2013, l’anno del disastro. Partiti per vincere tutto con gli innesti estivi di Steve Nash e Dwight Howard, i Lakers si ritrovano a metà stagione al 11° posto a Ovest, 7 partite sotto il 50% e a 5 vittorie dall’ottavo posto, ultimo passaporto per i playoff. Dopo essere passati da Mike Brown a Mike D’Antoni, (in mezzo l’interregno vincente di Bernie Bikerstaff) le cose non sono migliorate: i gialloviola sono 13-20 con l’ex coach di Phoenix e la vittoria contro Utah ha interrotto una serie di 5 k.o. consecutivi. Lo spogliatoio è sull’orlo di una crisi di nervi: Gasol è ai margini, completamente inadatto al sistema che D’Antoni si rifuta di cambiare. Howard è l’ombra di se stesso, apertamente scontento e ai ferri corti con Kobe Bryant. I Lakers sono in un tunnel di cui non vedono la luce. E potrebbero perdersi i playoff per la seconda volta in 19 anni.

Dirk Nowitzki, 34 anni, ha saltato due mesi per infortunio. Reuters

DALLAS MAVERICKS (18-25) — I campioni 2011 sapevano che questo sarebbe stato un anno di transizione dopo il fallimento della corsa a Deron Williams in estate. E le cose si sono aggravate con Dirk Nowitzki che ha debuttato solo due giorni prima di Natale causa infortunio. Ma un tonfo del genere non era nelle previsioni: 12° posto a Ovest e playoff lontani. I problemi grossi sono in difesa: i Mavs stanno prendendo 103,16 punti a gara e solo Charlotte ne concede di più. Le cose sono precipitate a metà dicembre: dopo aver vinto 11 delle prime 21 partite i Mavs ne hanno perse 15 delle successive 22. Perché Nowitzki ci sta mettendo più tempo del previsto a tornare in forma (13,9 punti a partita, non erano così pochi dall'anno da matricola). E O.J. Mayo, delizia nella prima parte dell'anno (20,8 punti nelle prime 21 partite), ha rallentato il ritmo (15,5 punti dal 12 dicembre).

Goran Dragic, 26 anni, cervello di Phoenix. Reuters

phoenix suns (15-28) — Steve Nash ha lasciato un vuoto talmente incolmabile quando in estate ha scelto di andare ai Lakers che in Arizona non sanno più che fare. I Suns stanno vivendo la peggior annata dal 1987-88 e hanno detto addio dopo 5 stagioni e mezzo a coach Alvin Gentry con la squadra all'ultimo posto a Ovest. Le due vittorie nelle due gare inaugurali della gestione Lindsey Hunter sono servite ad abbandonare l'ultimo posto della Western Conference e a ridare un po' di ossigeno a una squadra che stava affondando (solo 4 vittorie in gennaio). Goran Dragic, erede designato di Nash, sta viaggiando con le migliori medie della carriera ma predica letteralmente nel deserto. Phoenix è in ricostruzione, operazione che pare destinata a durare ancora per un po'.

John Wall, 22 anni, è la faccia dei nuovi Wizards. Ap

washington wizards (10-31) — La vittoria contro Minnesota è servita a lasciare a Charlotte la palma di peggior squadra della Nba. Ma non a cancellare quanto di negativo fatto nella prima parte di stagione. Dodici sconfitte nelle prime 12 gare, 28 nelle prime 32 prima della mini-svolta (coincisa col rientro dall'infortunio di John Wall, k.o. per infortunio per le prime 33 gare stagionali) che ha portato 6 nelle ultime 9 partite. I Wizards restano comunque il secondo peggior attacco della Nba (91,49 punti a partita) e quella che tira peggio dal campo (42,1%). Ma nella capitale c'è speranza: Wall è tornato in quintetto e promette di cambiare la faccia di una squadra che per ora ha fatto fatica. E Bradley Beal, rookie 19enne arrivato da Florida, sta dimostrando di potersi adattare senza problemi al ritmo dei professionisti.