La storia del prototipo giapponese che domin¨° la classe regina del Motomondiale per quasi due decenni, passando dalle eroiche imprese di Freddie Spencer al canto del cigno con Valentino Rossi
La Honda Nsr500 ¨¨ un autentico mito nel mondo delle competizioni, un bolide che ha segnato un'epoca e che in molti considerano la miglior moto da GP mai esistita. Per quasi due decenni la mezzo litro 2 tempi dell'ala dorata ha fatto incetta di record e vittorie, pur mantenendo praticamente inalterata la sua architettura tecnica, fatta eccezione per qualche inevitabile aggiornamento. Nei suoi 18 anni di onorata carriera, conquist¨° 10 titoli mondiali piloti (5 con Mick Doohan e uno ciascuno per Freddie Spencer, Eddie Lawson, Wayne Gardner,?Alex Crivill¨¦ e Valentino Rossi), 11 titoli costruttori e 131 vittorie, lasciando un segno indelebile tra tutti gli appassionati della velocit¨¤ su due ruote. Non aveva aiuti elettronici e le gomme dell'epoca faticavano a gestirne la potenza, era semplicemente un autentico purosangue delle corse.
L'antefatto
¡ª ?Honda si era gi¨¤ fatta un nome nel Motomondiale negli Anni '60, quando fece scalpore con le sue incredibili 6 cilindri 4 tempi da 250 e 350 cc, la bicilindrica da 50 cc (che arrivava a 22.000 giri/min) e anche con la sua 500 4 cilindri 4 tempi, che sfior¨° il titolo pi¨´ prestigioso in due occasioni con il grande Mike Hailwood. Il suo anno di grazia fu il 1966, quando conquist¨° tutti e 5 i titoli costruttori in palio (nelle classi 50, 125, 250, 350 e 500 cc, primo costruttore di sempre a riuscirci). Al termine della stagione successiva, con Hailwood arrivato a pari punti con Giacomo Agostini in 500 e il titolo attribuito all'italiano per i migliori piazzamenti, Honda decise per¨° di abbandonare le competizioni per concentrarsi sulla produzione, a due e a quattro ruote.
il contesto
¡ª ?Anche Suzuki e Yamaha si erano ritirate dal Motomondiale negli Anni '60, ma entrambe vi fecero ritorno negli Anni '70 mietendo successi nella classe regina con furiosi prototipi a 2 tempi. E il loro successo in pista, inevitabilmente, si traduceva in maggiori vendite. Per contrastare le storiche rivali e ribadire il proprio ruolo di maggior costruttore del mondo, Honda torn¨° nella classe 500 nel 1979. Decise per¨° di farlo con un prototipo 4 tempi, la tanto sofisticata quanto innocua Nr500 a pistoni ovali. L'avversione dei vertici Honda al 2 tempi era cosa risaputa, ma di fronte alla netta superiorit¨¤ della Suzuki R500 e della Yamaha Yzr500 fu costretta ad arrendersi all'evidenza e intraprendere a sua volta questa strada. Il suo primo tentativo prese la forma della piccola e leggera Ns500, dotata di un motore V3 da oltre 120 Cv, che debutt¨° nel Mondiale nel 1982 e colse la sua prima vittoria a met¨¤ stagione con Freddie Spencer. Nonostante il deficit di potenza nei confronti delle 4 cilindri, l'ottimamente bilanciata Ns500 conquist¨° il titolo 1983 con Spencer dopo un epico duello con Kenny Roberts e la sua Yamaha. Fu il primo titolo piloti nella classe regina per il colosso giapponese a cui riusc¨¬ l'accoppiata con quello costruttori, il suo secondo in assoluto in 500 dopo quello del 1966. Ma la moto responsabile di tutto ci¨° fu subito mandata in pensione. O quasi.
la nascita della honda nsr500
¡ª ?Nel 1982 era nata Hrc, "braccio armato" di Honda per le competizioni, e i suoi vertici decisero di dare alla luce un nuovo prototipo V4 che potesse assicurare un futuro radioso al marchio in 500. Nacque cos¨¬ la Nsr500, moto destinata a dominare negli anni a venire ma la cui prima incarnazione del 1984 aveva delle peculiarit¨¤ non indifferenti. Facendo tesoro dell'esperienza maturata con il V3, il nuovo motore V4 con bancate a 90¡ã utilizzava un unico albero motore che lo rendeva pi¨´ leggero e compatto rispetto a quello Yamaha, che ne impiegava due. La moto si articolava attorno a un telaio perimetrale in alluminio, dichiarava oltre 140 Cv di potenza, aveva i cerchi in carbonio e un peso a secco di soli?119 kg. La sua caratteristica pi¨´ controversa era per¨° quella di avere il serbatoio sotto il motore e le quattro camere d'espansione nella posizione tradizionalmente riservata al carburante, ovvero sopra il motore e sotto al petto del pilota. Non si rivel¨° una scelta azzeccata.
un esordio balbettante
¡ª ?La Nsr500 fece il suo debutto nel Motomondiale nella stagione 1984, ma il nuovo prototipo soffr¨¬ di inevitabili problemi di svezzamento. I cerchi in carbonio vennero scartati rapidamente per l'insufficiente robustezza, ma altre noie derivavano dalla sua configurazione anticonvenzionale, con il serbatoio in basso che creava problemi di sottosterzo e lo scarico sotto il falso serbatoio che 'cuoceva' i piloti. In quella stagione Spencer opt¨° pi¨´ volte per correre con la sua "vecchia" Ns500, specialmente nel finale di stagione, ma non riusc¨¬ a difendere il titolo. Chiuse la stagione con un poco esaltante 4¡ã posto in classifica, ma riusc¨¬ comunque a vincere tre GP con la Nsr500 (il primo nel secondo round di Misano) e due con la Ns500 contribuendo in maniera decisiva alla conquista del titolo costruttori. La quattro cilindri Honda si era dimostrata estremamente potente nel suo primo anno, ma peccava in maneggevolezza. I problemi per¨° erano piuttosto chiari e Honda riusc¨¬ puntualmente a risolverli durante l'inverno.
il primo trionfo con freddie spencer
¡ª ?La Honda Nsr500 che si present¨° ai nastri di partenza della stagione 1985 era molto diversa da quella dell'anno prima. Innanzitutto serbatoio e scarichi venivano restituiti alle loro posizioni tradizionali grazie anche all'introduzione di un inedito telaio a doppia trave in alluminio. Con il nuovo prototipo, Freddie Spencer fece letteralmente a pezzi la concorrenza vincendo 7 degli 11 GP a cui prese parte, con 3 secondi posti e un ritiro. "Fast" Freddie vinse il titolo piloti a mani basse e riconsegn¨° a Honda anche quello costruttori. Quella stagione fu l'apoteosi per Spencer che si aggiudic¨° contestualmente anche l'iride della classe 250 cc, ma segn¨° in pratica anche la fine della sua carriera: dall'anno successivo entr¨° in un tunnel fatto di infortuni e misteriose indisposizioni da cui non sarebbe pi¨´ uscito. L'irreversibile crisi della sua prima guida imped¨¬ a Honda di bissare il titolo nel 1986, ma in quella stagione venne individuato l'erede dell'asso americano. L'australiano Wayne Gardner, ingaggiato a inizio anno dal team ufficiale, chiuse secondo nel Mondiale dietro a Eddie Lawson e fu l'unico pilota non Yamaha nella?top 6?finale. Sarebbe quindi stato lui l'uomo su cui puntare nel 1987.
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di nuovo iridata con wayne gardner
¡ª ?Per la nuova stagone furono introdotte alcune importanti modifiche sulla Nsr500, ma quella pi¨´ importante riguardava il propulsore. L'angolo tra le bancate del suo V4 saliva infatti a 112¡ã per far spazio a nuovi carburatori Keihin da 36 mm e l'intreccio delle camere di compressione divent¨° ancor pi¨´ intricato ed efficiente. Gardner non deluse le aspettative e conquist¨° il titolo piloti del 1987 vincendo 7 GP su 15 e con 10 pole position. I cambiamenti apportati alla moto per il 1988, nello specifico un nuovo telaio pi¨´ rigido e qualche upgrade al motore, generarono qualche problema pi¨´ del previsto che penalizz¨° la prima parte di stagione. Il telaio venne modificato pi¨´ volte in stagione e il propulsore dava il meglio di s¨¦ solo ai regimi alti, impedendo alla moto di essere competitiva sui circuiti pi¨´ lenti. Gardner e il team riuscirono a trovare il bandolo della matassa a met¨¤ stagione, ma il tempo perso non permise all'australiano di andare oltre il 2¡ã posto in campionato pur mettendo a referto altre 4 vittorie. Nel frattempo Hrc aveva per¨° convinto il campione in carica Eddie Lawson a lasciare Yamaha e ad entrare nei suoi ranghi per la stagione successiva.
L'acuto di eddie lawson
¡ª ?Gli ulteriori miglioramenti apportati al motore V4 per il 1989, incluso un nuovo cambio, videro salire la potenza fino a 165 cv a 12.000 giri/min, abbastanza per raggiungere una velocit¨¤ massima attorno ai 310 km/h. Il telaio a Twin Spar in alluminio divent¨° ancora pi¨´ rigido e venne abbinato a un forcellone curvo che assecondava le nuove fluttuazioni delle camere di espansione. La nuova Nsr500, di nuovo, era clamorosamente veloce, ma non aveva risolto del tutto i problemi di erogazione e maneggevolezza dell'anno prima. Anche nel 1989 vennero sperimentate diverse modifiche al telaio nel tentativo di rendere la moto meno scorbutica, ma solo Lawson riusc¨¬ a venirne a capo riconfermandosi campione del mondo con 4 vittorie e numerosi piazzamenti a podio. Gardner vinse il GP inaugurale a Phillip Island, ma si ruppe una gamba poco dopo a Laguna Seca e dovette saltare met¨¤ stagione. L'altro pilota ufficiale, il giovane rookie?australiano?Michael Doohan, detto Mick, riusc¨¬ invece a salire sul podio in una sola occasione.
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La crescita di mick doohan
¡ª ?Nelle stagioni 1990, 1991 e 1992 fu Wayne Rainey su Yamaha a conquistare il Mondiale piloti della classe 500, ma fu in quel triennio che si complet¨° l'ascesa di Doohan al ruolo di prima guida in Honda. L'asso australiano, ottimamente fiancheggiato dal capo tecnico e connazionale Jeremy Burgess, conquist¨° la sua prima vittoria sul finire del 1990 in Ungheria con una Nsr500 nuovamente rivista nel telaio e con il V4 con fasatura ¡°screamer¡±, cio¨¨ con manovelle a 180¡ã e cilindri accoppiati per avere due detonazioni quasi uniformi. Nel 1991 Doohan si classific¨° secondo nel Mondiale con 3 vittorie e 11 piazzamenti sul podio e nel 1992, con il motore convertito a una fasatura "big-bang" e dotato di contralbero, part¨¬ fortissimo vincendo 5 delle prime 7 gare. La sfortuna ¨¨ per¨° in agguato e Doohan si infortun¨° ad Assen saltando le gare successive. Ritornato nel paddock ancora claudicante, l'australiano non sal¨¬ pi¨´ sul podio in quella stagione, ma le vittorie conquistate da Gardner e dall'esordiente spagnolo Alex Criville assicurarono comunque un nuovo successo nel Mondiale Costruttori. Nel 1993 Doohan ¨¨ ancora convalescente e inizia a sviluppare una leva al manubrio per azionare il freno posteriore, in modo da dare respiro alla sua caviglia martoriata, ma la moto, pur dotata di iniezione elettronica e 170 Cv, risulta ancora difficile da domare. Il miglior pilota Honda dell'anno fu il promettente australiano Daryl Beattie, 3¡ã nel Mondiale giusto davanti a Doohan con una vittoria a testa. In quello stesso anno, la Nsr500 del giapponese Shinichi Itoh fece registrare la velocit¨¤ record di 322 km/h a Hockenheim.
cinque anni di monarchia assoluta
¡ª ?Tra il 1994 e il 1998, invece, la classe 500 del Motomondiale si trasform¨° in un monopolio del binomio formato da Mick Doohan e dalla Honda Nsr500. In quel lustro non gli sfugg¨¬ nessun titolo. Nel 1994 "Big Mick"?vince 9 Gp su 14, nel 1995 ne vince 7 su 13, nel 1996?, anno di debutto della "sorella" bicilindrica Nsr500v, ne vince 8 su 15 e nel 1997 completa la sua annata migliore con addirittura 12 vittorie e 12 pole su 15 eventi, con le altre 3 gare vinte comunque dagli altri piloti Honda Alex Crivill¨¦ e Tadayuki Okada. Fu indubbiamente l'apice agonistico della Nsr500, tornata in quell'anno alla configurazione "screamer" in quanto Doohan prefer¨¬ avere un motore pi¨´ aggressivo anche se meno malleabile. L'anno dopo Doohan vinse il suo ultimo Mondiale davanti allo scatenato rookie Max Biaggi, anche lui su Honda come gli spagnoli Crivill¨¦ e Carlos Checa che salirono a loro volta sul gradino pi¨´ alto del podio in stagione. Con Alex Barros, questi piloti completarono la top 5 tutta Honda di un'annata in cui Yamaha riusc¨¬ a vincere un solo GP. Negli anni del dominio di Doohan, il fuoriclasse di Brisbane e Burgess pilotarono uno sviluppo graduale della Nsr500, senza strappi, votato al progressivo conseguimento della guidabilit¨¤ piuttosto che alla cieca rincorsa della massima potenza.
il crepuscolo con Valentino Rossi
¡ª ?Nel 1999 Doohan era ancora il naturale favorito per lo scettro della classe regina, ma un terribile incidente nelle qualifiche del Gp di Spagna, a Jerez, mise prematuramente fine alla sua carriera. Ad approfittarne fu il suo allievo?Alex Crivill¨¦ che con 6 vittorie divent¨° il primo pilota spagnolo a centrare nella classe regina del Motomondiale. E? con il supporto del sempre prezioso Okada, tre volte sul gradino pi¨´ alto del podio, Honda riusc¨¬ a incamerare anche l'ennesimo titolo costruttori. Nel 2000 Burgess diventa capo tecnico di un esordiente pilota italiano fresco di titolo in 250, un certo?Valentino Rossi, che vince la sua prima gara a Donington e chiude la stagione secondo in campionato dietro alla Suzuki di Kenny Roberts Junior. L'anno dopo il pesarese ¨¨ campione del mondo in sella all'ultima Nsr500, accreditata di 185 Cv a 12.500 giri/min, con lo straordinario bottino di 11 vittorie in 16 gare e oltre 100 punti di vantaggio sul secondo classificato. Honda ¨¨ nuovamente campione tra i costruttori, ma la rivoluzione regolamentare prevista nel 2002, con la nascita della MotoGP?per prototipi a 4 tempi, scandisce la fine della carriera sportiva della Nsr500. Appar¨¬ ancora sulla griglia di partenza del 2002, ad esempio con Loris Capirossi, ma il suo sviluppo fu comprensibilmente abbandonato per concentrarsi su quello della neonata Rc211v 4 tempi. Non fosse stato per quello, con ogni probabilit¨¤ avrebbe semplicemente continuato a vincere.
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