L'australiano, cinque volte campione del mondo, rischi¨° di veder interrotta la propria carriera in seguito a un grave crash nelle prove del GP d'Olanda 1992. Poi la rinascita grazie alle cure del medico italiano
Nella carriera di Mick Doohan c'¨¨ un prima e un dopo 26 giugno 1992. Quella data ha segnato uno spartiacque nella carriera dell'australiano. Fino a quel momento, era un pilota in ascesa, che proprio nel 1992 sembrava pronto a spodestare Wayne Rainey dal trono della 500. Poi l'incidente ad Assen, durante le prove del GP d'Olanda, e il rischio di perdere una gamba, vedendo interrotta la sua carriera. Timori spenti grazie alle cure del dottor Claudio Costa, protagonista di una vicenda entrata nella storia del Motomondiale.
l'incidente
¡ª ?Fino al GP d'Olanda il 1992 si stava rivelando una stagione eccezionale per Doohan. Mick era arrivato ad Assen con ben 70 lunghezze di vantaggio su Rainey. Un vantaggio superiore alle tre gare, dato che all'epoca il vincitore incassava 20 punti. E, tenendo conto dell'assenza di Wayne in Olanda, con ancora sei gare da disputare, il titolo era ormai a portata di mano. Il circuito, per¨°, divenne un incubo per la Honda Nsr 500 dell'australiano. Durante le qualifiche, una caduta lasci¨° il leader del Mondiale a terra, stordito dal dolore per una frattura alla gamba destra. Dal sogno iridato all'incubo di una carriera distrutta.
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la svolta
¡ª ?A questo punto della vicenda entra in gioco un medico speciale, Claudio Costa. Il dottore di riferimento nel Motomondiale risult¨° determinante, con una scelta sorprendente confessata anni dopo: ¡°Mick ebbe delle complicazioni che portarono i medici a pensare all'amputazione della gamba. Mi chiam¨° e decisi di noleggiare un aereo privato per andare a prenderlo.?Avevo un amico in Olanda che mi procur¨° un'ambulanza e due infermieri: entrammo in ospedale, caricammo Mick e uscimmo per andare all'aeroporto e tornare in Italia¡±.
novit¨¤
¡ª ?Il calvario di Doohan, per¨°, non era ancora terminato. La gamba destra era davvero malconcia. Cos¨¬ ecco la seconda intuizione del dottor Costa: legare insieme i due arti inferiori, con il sinistro che avrebbe rivitalizzato quello infortunato. Mick avrebbe raccontato negli anni seguenti a Superbike.co.uk: ¡°Avevo un enorme buco nella caviglia. Sarebbero serviti mesi per fare un trapianto di pelle tradizionale. In alternativa era possibile cucire le mie gambe assieme. Una scelta barbara e poco praticata, ma necessaria per tornare a correre¡±. Un rischio che avrebbe dato i suoi frutti.
riscatto
¡ª ?Il post 26 giugno 1992 di Doohan si sarebbe rivelato avaro di soddisfazioni nell'immediato. Tornato a correre in Brasile, nella penultima gara del Mondiale 500 di quell'anno, avrebbe perso il titolo per appena quattro punti contro Rainey. Poi un 1993 difficile, con un solo acuto al Mugello. In realt¨¤ quella stagione sarebbe stata un periodo di transizione prezioso, in cui Mick avrebbe messo a punto gli ultimi dettagli per puntare al titolo: guida rivista, con un nuovo bilanciamento del peso del corpo in sella, e un comando sul manubrio per azionare il freno posteriore. Dal 1994 al 1998 il periodo del riscatto, con cinque titoli iridati. A fine carriera conter¨¤ anche 54 vittorie in 95 gare. Un mito rinato dalle proprie ceneri ad Assen.
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