Viaggio fra le moto che hanno scritto la storia del Motomondiale, per successi o tecnica raffinata. In 20 anni di onorata carriera, il prototipo 2 tempi di Iwata ha portato al trionfo iridato i due fuoriclasse americani e segnato un'epoca. La concorrenza, decisamente agguerrita, non gli ¨¨ mai mancata
La Yamaha fece il suo debutto nella classe regina del Motomondiale nel 1973 con il prototipo Yzr500 e un propulsore 4 cilindri in linea che le regal¨° grandi soddisfazioni, inclusi i suoi primi titoli piloti e costruttori del 1975 firmati da Giacomo Agostini?e le tre affermazioni iridate di Kenny Roberts a cavallo tra il 1978 e il 1980. Nel 1981, nonostante gli eccellenti risultati ottenuti con questa configurazione, Yamaha tent¨° l'azzardo di un nuovo propulsore con i 4 cilindri disposti a quadrato e distribuzione a disco rotante. Il suo rendimento sulla Yzr500 0w54?di quell'anno fu per¨° piuttosto deludente e un intransigente Roberts lo bocci¨° senza mezzi termini. Yamaha quindi corse subito ai ripari e gi¨¤ alla seconda gara della stagione 1982 lanci¨° una nuova versione della Yzr500, la 0w61, contraddistinta da un?nuovissimo motore V4 (primo prototipo nipponico ad adottare questo layout in 500) e da un inedito telaio a doppia trave in alluminio sviluppato dall'ingegnere spagnolo Antonio Cobas. Quell'allora insolita intelaiatura, presto copiata da tutta la concorrenza, ¨¨ oggi ritenuta la progenitrice dei moderni telai deltabox.
La prima yamaha 500 V4
¡ª ?La prima Yzr500 V4 aveva un motore con 60¡ã di angolo tra le bancate,?due alberi motore e alimentazione a disco rotante. La sua conformazione era ispirata dal motore V4 della?Rd05, prototipo da 250 cc di Yamaha che aveva precedentemente spopolato nella classe 250 cc. Il telaio non si chiudeva sotto al motore e la sospensione posteriore era montata lateralmente sotto di esso. Oltre a ci¨°, la 0w61 presentava diverse altre?soluzioni innovative che sarebbero state inevitabilmente affinate "in corso d'opera" durante la stagione 1982. Inizialmente fu riservata al solo?Roberts?che la condusse subito al podio nella sua gara di debutto, in Austria. E la prima vittoria arriv¨° solo 2 GP dopo, in Spagna. L'inizio della sua avventura in 500 fu quindi scoppiettante, ma inevitabili problemi di svezzamento e un infortunio alla mano rimediato da Roberts a Silverstone non le permisero di lottare fino in fondo per il primato in classifica. Tuttavia, quella moto nata anche per volont¨¤ del fuoriclasse americano rappresent¨° la base su cui Yamaha avrebbe lavorato negli anni a venire per costruire capitoli indimenticabili nella storia del motociclismo sportivo. Ma non da subito.?
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La delusione di Roberts
¡ª ?Yamaha e Roberts riponevano grandi speranze nella Yzr500 per il 1983, la 0w70, nata dall'esperienza dell'anno precedente era dotata di un'evoluzione del motore V4, di un nuovo e pi¨´ rigido telaio deltabox in alluminio e di una sospensione posteriore del tipo bottom-link largamente?utilizzata ancora oggi. Sulla loro strada verso il successo trovarono per¨° un binomio altrettanto agguerrito, formato?da un giovanissimo?Freddie Spencer e dalla sua sgusciante?Honda Ns500 a 3 cilindri. I due americani e i rispettivi prototipi giapponesi dominarono la stagione, con 6 vittorie e 6 pole position a testa nei 12 GP disputati, ma a spuntarla per il titolo, per soli 2 punti, fu Spencer?a cui bast¨° un secondo posto dietro al rivale nell'ultima gara di Imola. Dopo quell'amaro epilogo, un delusissimo Roberts lasci¨° il mondo delle corse e a raccoglierne l'eredit¨¤ fu il suo compagno di colori, il connazionale Eddie Lawson, rookie in quella stagione con la Yamaha e fortemente criticato dallo stesso Roberts per non essere riuscito a dargli man forte nel decisivo?round finale in riva al Santerno.
i primi titoli
¡ª ?Apparentemente insensibile alle polemiche,?Lawson?le mise comunque subito a tacere nel 1984 centrando il titolo iridato con la 0w76, moto molto simile a quella dell'anno precedente?fatta eccezione per un nuovo sistema di induzione con valvola lamellare. "Steady" Eddie vinse 4 GP e arriv¨° 4 volte secondo mentre Spencer, pur vincitore di 5 gare, ebbe pi¨´ problemi del previsto con il nuovo corso Honda, convertitasi a sua volta al V4. "Fast" Freddie e la sua Nsr500 tornarono a dominare e a vincere il Mondiale nel 1985, anno in cui Lawson si dovette accontentare della piazza d'onore davanti al compagno di box, il francese Christian Sarron. La loro Yzr500 0w81?di quella stagione presentava comunque diverse novit¨¤, a cominciare dai due alberi motore che giravano ora in senso opposto e il carter motore parzialmente sfruttato come elemento portante.?
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Nel segno di eddie lawson
¡ª ?Anche se Yamaha riusc¨¬ a incrementarne la potenza da 140 e 145 Cv, la moto si present¨° praticamente invariata alla stagione 1986. Riusc¨¬ comunque a condurre Lawson al suo secondo titolo mondiale con il gradito contorno di ben 7 vittorie e domin¨° la classifica costruttori, riconquistata dopo 11 anni. Con Spencer messo k.o. da vari infortuni e il solo Wayne Gardner a difendere degnamente i colori della Honda, la classifica finale di quell'annata registr¨° infatti ben 5 piloti Yamaha nelle prime 6 posizioni. La Yzr500 del 1987 presentava invece un nuovo scarico, in ottemperanza alle nuove normative per la riduzione del rumore, una posizione diversa del motore nell'ormai collaudato deltabox, un radiatore pi¨´ grande e aggiornamenti al sistema di aspirazione. La potenza era quindi salita a 149 Cv e la moto si dimostr¨° nuovamente competitiva: Lawson si aggiudic¨° 5 GP e Randy Mamola ne vinse 3, regalando alla Yamaha il suo quarto titolo costruttori in 500, ma il titolo piloti and¨° a Gardner. Il 1988 registr¨° l'allargamento?a 70¡ã?della V tra le bancate per meglio adattarsi al pacco lamellare, un nuovo scarico e?un forcellone asimmetrico. Lawson vinse 7 GP e conquist¨° il suo terzo titolo della 500, firmando anche il quinto mondiale costruttori per Yamaha, ma al termine della stagione fece clamorosamente le valigie per emigrare verso Honda. Poco male perch¨¦ Yamaha aveva gi¨¤ "in casa" il suo degno sostituto. Nel 12¡ã round del 1988, quando sulla Yzr500 comparvero per la prima volta anche i dischi freno in carbonio, il rookie californiano Wayne Rainey aveva infatti ottenuto la sua prima vittoria in 500 per poi chiudere con un impressionante terzo posto nel Mondiale, lasciando cos¨¬ presagire grandi cose per il futuro.
La stella di wayne rainey
¡ª ?La maggiore novit¨¤ tecnica della Yamaha 500 V4 per il 1989 fu l'introduzione di un sistema di telemetria, utilissimo per la messa a punto, ma questo non bast¨° per evitare il temuto trionfo iridato del 'traditore' Eddie Lawson con la Nsr500 e 4 vittorie al suo attivo. Rainey chiuse secondo nel Mondiale con 3 vittorie e piazzamenti sul podio in tutte le altre gare da lui portate a termine. Era ormai pronto per vincere il titolo e cos¨¬ fece per i tre anni successivi con altrettante incarnazioni della sua Yr500. Nel 1990, con la meglio bilanciata 0wc1 da 155 Cv, Rainey vinse 7 GP accompagnati da altrettanti piazzamenti sul podio e stacc¨° l'arci-rivale Kevin Schwantz (Suzuki) in classifica di oltre 60 punti. Nel 1991, con la?0wd3 dotata di inusitate sospensioni a controllo elettronico, Rainey mise a referto altre 6 affermazioni personali, imponendosi questa volta sull'astro nascente Mick Doohan. A rimpinguare il bottino di Yamaha in quella stagione contribu¨¬ anche l'americano?John Kocinski, iridato l'anno prima in 250 e vincitore del round finale in Malesia.
fine di un'epoca
¡ª ?Nel 1992, la?0we0 non aveva pi¨´ le sospensioni con controllo elettronico, ma guadagnava altra potenza arrivando a 160 Cv. Nel corso dell'anno fu introdotta la fasatura "Big Bang" degli scoppi che?migliorava la trazione a velocit¨¤ medio-basse e concesse a Rainey di ottenere vittorie fondamentali nella seconda met¨¤ della stagione per recuperare terreno sull'infortunato Doohan. Rainey vinse cos¨¬ il suo terzo titolo mondiale consecutivo, ma per la prima volta il suo trionfo personale non era "bagnato" da quello di Yamaha tra i costruttori. Per il 1993 furono approntati un ennesimo incremento di potenza a 170 Cv e un telaio in alluminio irrobustito, per¨° quest'ultimo non risult¨° del tutto gradito a Rainey che di fatto lo abbandon¨° a met¨¤ stagione. Ci¨° nonostante, l'asso americano era comunque in piena lotta per il titolo con Schwantz fino a che il tragico incidente di Misano pose precocemente fine alla sua carriera lasciandolo disabile. La riconquista del titolo costruttori, l'ottavo, fu ovviamente una magra consolazione per tutto l'ambiente Yamaha di fronte alla perdita del suo pilota pi¨´ valoroso.?
Cadalora nel regno di doohan
¡ª ?La fine dell'era Rainey diede il via a una fase piuttosto abulica per la Yamaha Yzr500, sia in termini di innovazioni tecniche, sia di risultati. Si tratt¨° di un periodo di "vacche magre" che venne ulteriormente accentuato dallo strapotere di Doohan e della sua Honda Nsr 500 V4. Nel biennio successivo vennero infatti introdotti solo una nuova carenatura e un nuovo airbox e l'unico pilota capace di portare il prototipo di Iwata sul gradino pi¨´ alto del podio fu il "nostro" Luca Cadalora, vice-iridato nel '94 (anche se a distanza siderale da Doohan in classifica) e terzo nel '95 con due vittorie in ciascuna stagione. Nel 1996 il motore fu ridisegnato con l'utilizzo di nuovi materiali e un sistema di aspirazione ram-air?arrivando a produrre 180 Cv, ma il bilancio di fine stagione registr¨° solo due vittorie, le prime in carriera in 500 per l'italiano?Loris Capirossi e il per giapponese?Norifumi Abe. Quest'ultimo risult¨° inoltre il miglior pilota Yamaha nella graduatoria finale, quinto, anche se con meno della met¨¤ dei punti racimolati dall'iridato Mick Doohan.?
Gli anni bui
¡ª ?L'anno dopo, l'angolo delle bancate del motore sal¨¬ a 75¡ã per consentire l'utilizzo di un airbox di maggiore capacit¨¤, ma la stagione si chiuse senza vittorie e con Cadalora (tornato all'ovile dopo un anno in Honda) solo 6¡ã nel mondiale dietro a cinque Honda. Al termine di una stagione cos¨¬ disastrosa, Yamaha torn¨° sui suoi passi ritornando alla V da 70¡ã, adottando carburatori?Keihin al posto dei Mikuni e aggiungendo al tutto una serie di altre piccole modifiche. I risultati, ancora una volta, non furono per¨° esaltanti. Il neozelandese?Simon Crafar firm¨° l'unica vittoria della Yzr500 nel 1998 mentre nel 1999 furono invece tre i piloti a portarla sul gradino pi¨´ alto del podio, una volta ciascuno: il solito Abe, il francese Regis Laconi e un talentuoso pilota italiano che l'anno prima aveva debuttato in 500 con Honda cogliendo la vittoria alla sua prima gara, Max Biaggi.
il sogno di max biaggi
¡ª ?Nel 1999, al suo primo anno in Yamaha, Biaggi aveva subito dato dimostrazione del suo enorme talento risultando a fine anno il miglior pilota dei tre diapason in classifica. Per il 2000 gli affid¨° una nuova versione della Yzr500, marchiata 0wk6, con diversi miglioramenti apportati a motore, telaio, ciclistica e carenatura. La moto si dimostr¨° piuttosto competitiva, ma Biaggi non riusc¨¬ a lottare per il titolo a causa di ben 4 ritiri nelle prime 5 gare. Il Corsaro chiuse l'annata al terzo posto nel Mondiale, con 2 vittorie, ma il prezioso apporto dei compagni di marca Garry McCoy (tre volte vincitore in stagione), Nori Abe (una vittoria) e Carlos Checa permise a Yamaha di riconquistare il titolo costruttori che le mancava dal 93. Nel 2001, ultima stagione dei motori due tempi prima della rivoluzione a quattro tempi della MotoGP, Biaggi e Yamaha erano fermamente intenzionati a lottare per lo scettro della classe regina e la moto dell'anno precedente venne ulteriormente migliorata in molteplici aspetti, a livello di motore e di ciclistica. A sbarrar loro la strada ci pens¨° per¨° un altro fenomeno italiano, Valentino Rossi, quasi imbattibile in quella stagione con la Honda Nsr500 a cui aveva progressivamente preso le misure l'anno prima. Il pesarese vinse il titolo aggiudicandosi addirittura 11 Gp mentre Biaggi, 3 volte vincitore in stagione e spesso a podio, dovette accontentarsi del secondo posto nel mondiale.?
fine dei giochi
¡ª ?L'anno successivo, come detto, inizi¨° l'epoca della MotoGP e Yamaha concentr¨° ovviamente i suoi sforzi sul neonato prototipo Yzr-M1, per cui scelse una configurazione quattro cilindri in linea da 942 cc che sal¨¬ poi a 990 cc durante la stagione. La Yzr-500 V4 si concesse comunque un altro anno in griglia, da comprimaria, con la sua 28a e ultima generazione?battezzata owl9, con un nuovo impianto di raffreddamento e il motore riposizionato nel telaio. Il suo ultimo acuto fu la splendida?pole position conquistata dal francese Oliver Jacques al Gp di Germania mentre Abe riusc¨¬ a strappare un pi¨´ che dignitoso sesto nel Mondiale. Al termine della stagione 2002, dopo 20 anni da grande protagonista nella storia del Motomondiale,?la Yamaha Yzr-500 V4 usc¨¬ definitivamente di scena per reclamare immediatamente il suo posto nella leggenda degli sport motoristici.
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