Correva l'anno 1988 quando lo smisurato talento di Kevin Schwantz si abbatt¨¦ senza remore sulla classe 500 del motomondiale. Dopo qualche sporadica apparizione da wild card nelle due annate precedenti, il texano appena ingaggiato dal team ufficiale Suzuki lasci¨° tutti di stucco imponendosi d'autorit¨¤ nel primo GP stagionale in Giappone. In quella stagione vinse anche in Germania e collezion¨° altri tre podi per chiudere ottavo in campionato, ma la sua vera esplosione si registr¨° l'anno successivo, quando conquisto 6 vittorie e 3 secondi posti chiudendo per¨° solo quarto in campionato a causa dei tanti ritiri. Al di l¨¤ dei numeri, Schwantz divenne subito un idolo del pubblico tanto per uno stile spettacolare e del tutto sopra le righe quanto per un'incrollabile determinazione a vincere a tutti i costi nonostante una Suzuki spesso inferiore alle Honda e Yamaha dei suoi avversari. Una generosit¨¤ che forse troppo frequentemente si traduceva in rovinose cadute. Schwantz rest¨° fedele per tutta la carriera alla casa di Hamamatsu e al numero 34, quest'ultimo tradito solo per il numero 1 di campione del mondo conquistato al termine della stagione 1993. Tutta la carriera precedente di Schwantz in 500 era stata segnata dalla rivalit¨¤ con Wayne Rainey, un dualismo che aveva radici gi¨¤ nelle corse americane di met¨¤ Anni 80, ma il tragico incidente capitato al rivale a Misano lasci¨° un grande segno nell'animo del pilota texano. Inoltre, dopo anni di infortuni, gli acciacchi cominciavano a farsi sentire. Poco dopo l'inizio della stagione 1995, proprio dopo una conversazione con Rainey, Schwantz decise di ritirarsi dalle corse con 25 vittorie in 500 nel suo personale?palmares. Il suo nome ¨¨ scritto nell'albo delle "Leggende" della MotoGP sin dalla sua nascita nel 2000 e, in omaggio alla sua grande popolarit¨¤, la Fim ha ritirato il suo adorato numero 34 dalle corse.
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