Viaggio fra le moto che hanno scritto la storia del Motomondiale, per successi o tecnica raffinata. La Honda NSR500V, una bicilindrica 2 tempi, ¨¨ sempre stata considerata poco, rispetto alla pluridecorata NSR500: non ha mai vinto una gara, ma ha scritto pagine rilevanti nella classe regina
Storicamente, la Honda NSR500v ¨¨ sempre stata considerata una sorta di brutto anatroccolo al cospetto della pluri-decorata NSR500, il cigno che domin¨° la classe 500 cc del Motomondiale da met¨¤ Anni ¡¯80 fino al tramonto dell¡¯epopea dei propulsori a 2 tempi. Mentre la possente V4 nipponica, da molti considerata la pi¨´ grande moto da corsa di sempre, faceva incetta di titoli e vittorie con la stella Mick Doohan, Honda ne lanci¨° quasi paradossalmente una variante bicilindrica?a 2 tempi che sfruttava il regolamento allora vigente per proporsi con un peso decisamente pi¨´ contenuto rispetto all¡¯illustre congiunta. L¡¯obiettivo di fondo del progetto V2, diretto dal responsabile tecnico Shigeru Hattori, era quello di offrire ai team privati una moto sufficientemente competitiva e dai costi relativamente contenuti, con un motore V-twin frutto dell¡¯esperienza vincente nella classe 250 cc anche se di potenza nettamente inferiore rispetto alle avversarie dal maggior frazionamento. Tuttavia, nel suo primo anno sul palcoscenico iridato, la NSR500v era una moto factory a tutti gli effetti.
esordio memorabile
¡ª ?Le prime due NSR500v a prendere parte al Mondiale 500 cc, nella stagione 1996, erano infatti parte integrante dello squadrone ufficiale Honda Repsol. A portarle in pista erano due piloti giapponesi gi¨¤ saldamente in orbita Hrc, il rookie Tadayuki Okada e Shinichi Itoh. L¡¯esordio fu decisamente con il botto grazie a Okada, capace di agguantare subito la pole position nel round inaugurale di Shah Alam, in Malesia. La gara del giorno dopo fu disturbata dal maltempo, ma Okada riusc¨¬ a condurla e a sfiorare il record sul giro prima di venire estromesso dalla lotta per il podio da una caduta. Questo impressionante exploit fece tremare le consolidate gerarchie della classe 500, dove le 4 cilindri dominavano incontrastate dal 1984, ma non fu seguito da risultati altrettanto roboanti. La stagione tutto sommato fu comunque positiva: Okada conquist¨° il primo podio al 4¡ã GP stagionale con un 3¡ã posto in Spagna e fece registrare come miglior piazzamento un 2¡ã posto nella gara conclusiva di Eastern Creek, in Australia. La sua stagione si chiuse con un pi¨´ che dignitoso 7¡ã posto in campionato e 6 piazzamenti nella Top 5, risultati che gli valsero la promozione sulla NSR V4 per l¡¯anno successivo, mentre il miglior risultato di Ito fu un 6¡ã posto in Catalunya.
i limiti del progetto v2
¡ª ?Visivamente, la NSR500v si presentava notevolmente pi¨´ snella della NSR500. Serbatoio e carenatura erano piuttosto simili, ma nella parte inferiore la nuova arrivata era evidentemente pi¨´ stretta grazie al suo V-twin con angolo tra i cilindri di 100¡ã contro i 112¡ã tra le due bancate del V4. Questo si rispecchiava anche nel dato del peso, con la bicilindrica che a secco fermava l¡¯ago della bilancia sui 100 kg contro i 130 kg della quattro cilindri. Questa differenza non poteva che tradursi in una maggiore agilit¨¤ a favore della NSR500v, ma questo poteva bastare solo in rare occasioni. Potendo contare su soli 135 Cv, ovvero ben 50 in meno della muscolosa V4, la V2 riusciva s¨¬ a essere piuttosto veloce sui tracciati pi¨´ tortuosi, ma poteva avvicinare le prestazioni dei prototipi pi¨´ quotati solo in condizioni di pista libera. Sul dritto e in bagarre la moto pagava caro il suo deficit di potenza e accelerazione, faticando a tenere le scie e patendo oltre modo le spigolose sterzate delle quattro cilindri in percorrenza, quando diventava per lei difficile recuperare efficacia una volta perso slancio. Gi¨¤ al termine della sua prima stagione nel Motomondiale divenne chiaro a tutti che la V2 non avrebbe mai potuto spodestare le V4 dal trono della classe 500, almeno non con le normative del tempo, ma ci¨° non avrebbe inficiato il suo scopo primario di andare a ingrossare le file della griglia.
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La parabola di?Takuma Aoki
¡ª ?Nel 1997 Honda rese disponibile la sua NSR500v anche ai team privati al prezzo di 100.000 dollari e tra i primi ad accaparrarsela ci fu anche l¡¯allora debuttante Team Gresini. Per la sua prima stagione da team owner nella classe regina del Motomondiale, l¡¯indimenticato Fausto Gresini scelse di puntare sul veterano Alex Barros e il brasiliano lo ripag¨° con un clamoroso 3¡ã posto a Donington Park e il 9¡ã posto finale in campionato. Ad utilizzarla furono anche il francese Regis Laconi del team Tecmas Honda Elf e l¡¯olandese Jurgen Van den Goorbergh del team Millar Mqp, senza per¨° ottenere grandi risultati. Anche in quella stagione Honda mantenne comunque una V2 in seno al team ufficiale affidandola a un giovane di belle speranze, Takuma Aoki. Il talento giapponese conquist¨° tre podi in quella stagione, incluso un 2¡ã posto nel round finale in Australia a 2¡±2 dal vincitore Alex Crivill¨¨. Questo piazzamento gli permise di chiudere il mondiale in quinta posizione davanti a tutti i prototipi 4 cilindri di Yamaha e Suzuki, un risultato ovviamente di grande prestigio per Hrc e i suoi vertici, ma la tragedia era dietro l¡¯angolo. Nel corso dei successivi test invernali, Aoki fu vittima di un terribile incidente che risult¨° in una lesione spinale. Rimase paralizzato dalla vita in gi¨´.
il crepuscolo del progetto
¡ª ?Nelle stagioni 1998 e 1999 fu lo spagnolo Sete Gibernau a guidare la V2 ufficiale, mettendo in bacheca altri 2 podi, ma per buona parte della seconda stagione lo spagnolo gareggi¨° con la NSR500 ufficiale lasciata vacante dall¡¯infortunato Mick Doohan. A quel punto la NSR V2 usc¨¬ definitivamente dal team ufficiale e a fine stagione Honda annunci¨° lo stop al suo sviluppo. La moto aveva comunque gi¨¤ iniziato il suo declino anche a causa dei continui progressi dell¡¯elettronica, che rendeva sempre meno complicato gestire la strabordante potenza della sua concorrenza a quattro cilindri. Prima di scomparire, conquist¨° comunque gli allori riservati ai migliori piloti privati nel 2000 con Van den Goorbergh, in quella stagione passato al team Tsr-Honda, e nel 2001 con il giapponese Haruchika Aoki, fratello minore di Takuma e all¡¯epoca portacolori del team Arie Molenaar Racing.
dalle piste alla storia
¡ª ?Lo storico cambio regolamentare del 2002, anno di avvento delle quattro tempi, scand¨¬ la fine della NSR500v, diventata di l¨¬ a poco irrimediabilmente obsoleta proprio come la V4. In totale Honda ne produsse solo 22 esemplari: i primi 20 erano pressoch¨¦ identici, gli ultimi due, realizzati per competere nella stagione 2001 con il team australiano Shell Advance Hardwick, presentavano invece alcuni aggiornamenti minori a livello di motore e trasmissione. A quei tempi Honda dava le sue NSR 4 cilindri ai team privati solo in leasing, ma le NSR500v venivano invece effettivamente vendute alle squadre che potevano quindi rivenderle una volta terminata la loro vita sportiva. E recuperare cos¨¬ parte dell¡¯investimento iniziale. Qualcuna se ne vede ancora in giro in occasione di eventi e raduni storici, oltre che nelle pi¨´ importanti aste del settore. La maggior parte di loro, presumibilmente, ¨¨ invece finita far bella mostra di s¨¦ all¡¯interno di collezioni private.
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