Non solo genetica e sfortuna. Benessere e livelli d'istruzione influenzano drasticamente il rischio di deterioramento cognitivo nell'anziano
Con una popolazione che si fa sempre pi¨´ anziana, la demenza senile?costituisce una delle principali sfide sanitarie dei prossimi decenni. Attualmente, in Italia, si contano almeno 1,5 milioni di persone affette da demenza; un numero potenzialmente sottostimato, per l'assenza di studi recenti. Si tratta di una patologia neurodegenerativa che colpisce principalmente gli over 65, ma che pu¨° manifestarsi anche in et¨¤ pi¨´ giovane.?Il disturbo, spesso associato alla malattia di Alzheimer, comporta un progressivo deterioramento delle funzioni cognitive, compromettendo memoria, pensiero e giudizio.
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Un recente studio condotto in Inghilterra, tuttavia, ha spostato l'attenzione dei ricercatori su un aspetto specifico e ancora poco indagato: l'influenza dei fattori socioeconomici, come livello di istruzione, reddito e occupazione, sul rischio di sviluppare demenza senile. La ricerca evidenzia come un contesto socioeconomico vantaggioso possa ridurre drasticamente il rischio di declino cognitivo. Il benessere, in altre parole, sembra avere un ruolo protettivo.
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