Con la?psicoterapeuta capiamo le dinamiche e le origini dell'anaffettivit¨¤
Il rapporto con una persona anaffettiva si riduce a una relazione povera di emozioni. Pu¨° fare sentire soli, disorientati, persi e frustrati. La psicoterapeuta Rita Lombardi chiarisce una volta per tutte le dinamiche e le origini dell¡¯anaffettivit¨¤. ¡°A volte la vicinanza con una persona anaffettiva la si percepisce inconsistente perch¨¦ la persona fa fatica a riconoscere le proprie e le altrui emozioni, prediligendo le relazioni basate sulla razionalit¨¤ e la logica: argomenti che lo faranno sentire al sicuro¡±.?
cosa fare con una persona anaffettiva
¡ª ?Il bivio ¨¨ chiaro: ¡°Se abbiamo la consapevolezza di essere in una relazione del genere - suggerisce l¡¯esperta - dobbiamo essere pronti ad accettare questa persona cos¨¬ com¡¯¨¨, senza credere di avere le capacit¨¤ di poterla cambiare¡±. Il rischio di un rapporto poco sano, per¨°, ¨¨ alto e nella maggior parte dei casi ¡°si basa sul bisogno dell¡¯altro o sulla paura di restare da soli. Venendo a mancare l¡¯affettivit¨¤ - spiega Rita Lombardi - la relazione non pu¨° essere definita emotiva, ma probabilmente potr¨¤ essere solo funzionale. Risultato: ci si colpevolizza credendo magari non meritare di pi¨´ all¡¯interno della nostra relazione¡±. L¡¯altra faccia del bivio ¨¨ avere il coraggio di lasciar andare. ¡°Solo in terapia - sottolinea - si pu¨° far emergere la lista di questi aspetti relazionali nocivi e delle problematiche sorte in passato a causa di un attaccamento disfunzionale¡±.?
anaffettivit¨¤ e stile di attaccamento
¡ª ?La persona anaffettiva non pu¨° fare a meno di essere quello che ¨¨ da quando ¨¨ nato. John Bowlby ¨¨ stato il primo a ipotizzare che l¡¯essere umano abbia un sistema innato di attaccamento, che gli permette di apprendere come stare in relazione con le figure di attaccamento che si devono occupare di lui. ¡°Tale sistema - chiarisce la psicoterapeuta - ¨¨ anche responsabile del nostro modo di relazionarci una volta adulti¡±. Gli stili di attaccamento identificati da Bowlby sono quattro: sicuro, insicuro preoccupato (o ambivalente), insicuro evitante e disorganizzato. Dipendono dal rapporto del figlio con la madre (o in sua assenza dal ¡°care giver¡± sostitutivo). ¡°Parlando di individui anaffettivi - spiega Rita Lombardi - la tipologia di attaccamento che va compresa ¨¨ quella insicuro evitante. La persona che sviluppa questo tipo di attaccamento fa fatica a riconoscere le proprie emozioni, perch¨¦ abituato sin da piccolo a non vederle. Non essendo visto dai suoi genitori non impara a vedersi. Il bambino insicuro evitante apprende che non incontrer¨¤ lo sguardo del genitore, e a furia di non essere visto smetter¨¤ di ricercare quella condivisione di sguardi, sorrisi, parole e contatto fisico, cos¨¬ importante per il suo sviluppo emotivo¡±. Alcuni studi hanno dimostrato che lo stile di attaccamento dei genitori viene tramandato di generazione in generazione. ¡°Figli insicuri evitanti - incalza l¡¯esperta - diventeranno genitori distaccati, portando i loro figli a sviluppare la stessa tendenza della mente¡±.?
neuroni specchio ed empatia
¡ª ?Negli anni ¡¯90, il neuroscienziato Giacomo Rizzoletti e il suo team dell¡¯universit¨¤ di Parma scoprono ¡°i neuroni specchio¡±. Si tratta di neuroni visuo-motori che si attivano sia quando si compie un¡¯azione sia quando la vediamo compiere da qualcun altro. Ebbene, ¡°I neuroni specchio sono alla base di tutta quella parte dell¡¯educazione legata all¡¯imitazione e all¡¯identificazione con i genitori. Sono i neuroni specchio dell¡¯empatia, che si attivano in risposta alla gioia e alla sofferenza degli altri. ¡°Nel suo rapporto con il genitore, il bambino, gi¨¤ a pochi mesi dalla nascita, guarda negli occhi, osserva la mimica facciale, ascolta il tono della voce e i suoi neuroni specchio audio-visivi ricercano i muscoli che saranno reclutati durante l¡¯esecuzione dell¡¯azione osservata. Nel frattempo, i neuroni specchio legati alle emozioni entreranno in risonanza con la felicit¨¤ del genitore, amplificando cos¨¬ l¡¯apprendimento e il ricordo¡±. Dunque, l¡¯empatia ha una precisa base biologica e regola il rapporto con le persone. ¡°Se il bambino non riesce a vivere esperienze di sincronizzazione emotiva - avvisa l¡¯esperta - non imparer¨¤ mai a vedersi, a sentirsi riconosciuto nello sguardo dell¡¯altro. Questa mancanza di funzione riflessiva lo porter¨¤ a non riconoscere prima, e a sentire poi, le proprie emozioni e sensazioni¡±.?
la vita dell'anaffettivo
¡ª ?I bambini che avranno vissuto queste dinamiche interattive diverranno facilmente persone anaffettive, incapaci di riconoscere le proprie emozioni e spesso nemmeno a sentirle. ¡°Nel corso della crescita, la persona anaffettiva si identificher¨¤ sempre di pi¨´ in questo suo modo di essere e percepire s¨¦ stesso, senza mettersi pi¨´ in discussione. Da adulto avr¨¤ la tendenza a non riconoscere le proprie e altrui emozioni¡±. Difficile delineare quale potr¨¤ essere la traiettoria di sviluppo delle diverse persone anaffettive: ¡°Alcuni, rendendosi conto, potranno scegliere di lavorarci su, altri assolutamente no. Altri, magari, eviteranno ancora di pi¨´ le relazioni percependole come disturbanti. Esistono anche persone anaffettive che usano questa propria caratteristica per avere un vantaggio predatorio sugli altri. Per questo sarebbe fondamentale la prevenzione, cio¨¨ dare possibilit¨¤ a tutti i genitori in modo indiscriminato di poter usufruire di sostegno psicologico durante tutte le fasi della genitorialit¨¤¡±. Nel frattempo, la certezza ¨¨ una sola: non possono essere aiutati da nessuno. L¡¯unica, possibile, soluzione ¨¨ la psicoterapia. Sconsigliata qualunque forma di assistenzialismo in coppia.
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