C'¨¨ chi aspetta 3 ore e chi corre subito in acqua, dipende dalle abitudini. In estate fare il bagno ¨¨ un piacere, ma ecco qualche accortezza
Come ogni estate, in spiaggia come in piscina, i bambini porranno l'annosa questione ai propri genitori: "Posso fare il bagno?". La risposta, se ¨¨ passato poco tempo dal pranzo, sar¨¤ sempre: "No, devi aspettare". Che siano 3 ore (secondo la credenza italiana) o 30 minuti (secondo gli standard anglosassoni), la pausa post prandiale libera i genitori dalla paura che il bagno faccia venire la congestione o un malore in acqua. Un timore duro a morire, che pare abbia radici antiche. Eppure la scienza ha ampiamente screditato questa teoria. O meglio, a oggi non esistono studi che dimostrino la veridicit¨¤ di questa convinzione. Vediamo da cosa nasce e perch¨¦ si teme cos¨¬ tanto il bagno dopo mangiato.
il bagno dopo mangiato
¡ª ?Dal punto di vista prettamente medico, il termine "congestione" non esiste, per lo meno non legato al malore del bagno dopo aver mangiato. Congestione significa letteralmente "ristagno liquido a livello dei tessuti", che non ha alcun significato in riferimento al processo digestivo.?? un po' come il termine "cervicale", usato impropriamente ed entrato nel gergo colloquiale per indicare una qualsiasi contrattura muscolare tra collo e scapole. Quello che si vuole intendere con congestione ¨¨ un rallentamento della digestione a causa dell'impatto della pelle con l'acqua fredda del mare o della piscina. Succede anche quando si esce dopo cena senza giacca in una serata un po' fredda o se ci si mette davanti al condizionatore dopo un pasto: il freddo improvviso richiama sangue nelle aree periferiche del corpo per mantenere ottimale la temperatura interna. Questo comporta un rallentamento nel processo digestivo, che dura circa 3 ore: la conseguenza pu¨° essere una sensazione di appesantimento allo stomaco, crampi o nausea. Per evitare questa spiacevole sensazione, basta consumare un pasto leggero prima di buttarsi in acqua, meglio se a base di verdure, carboidrati e proteine prive di grassi. Specie se dopo mangiato si entra in acqua fredda.
il rischio di annegamento
¡ª ?La paura che attanaglia i genitori ¨¨ che fare il bagno dopo mangiato comporti il rischio di annegamento per congestione, appunto, o malore. Secondo il rapporto globale sull'annegamento stilato dall'OMS, l'et¨¤ ¨¨ uno dei principali fattori di rischio per l'annegamento.?Questa relazione ¨¨ spesso associata a una mancanza di supervisione.?A livello globale, i tassi di annegamento pi¨´ elevati si registrano tra i bambini di 1-4 anni, seguiti dai bambini di 5-9 anni. Basti pensare che solo negli Stati Uniti l'annegamento ¨¨ la seconda causa di morte per lesioni non intenzionali nei bambini di et¨¤ compresa tra 1 e 14 anni. In altre parole, il problema non ¨¨ il bagno dopo mangiato, ma la mancanza di supervisione quando i bambini sono in acqua, che si tratti di una piscina o di una vasca da bagno.?
annegamento per idrocuzione
¡ª ?I malori in acqua, tuttavia, possono capitare, anche se la causa ¨¨ da ricercarsi nell'idrocuzione e non nella fantomatica congestione. L'idrocuzione ¨¨ uno shock termico determinato dall'impatto di un corpo accaldato con l'acqua fredda. Succede soprattutto quando le temperature sono molto alte, si ¨¨ stati per molto tempo sotto il sole o si ¨¨ molto sudati. Questo pu¨° accadere a prescindere che si sia a stomaco vuoto o pieno.?? un meccanismo che dipende in parte da un riflesso nervoso che pu¨° comportare aritmie ventricolari, e in parte da una repentina vasocostrizione nelle aree periferiche del nostro corpo dovuta al freddo, che sposta grandi volumi di sangue verso la gabbia toracica e affatica il cuore. L'idrocuzione pu¨° comportare un'improvvisa perdita di coscienza, col conseguente rischio di annegamento. La buona notizia ¨¨ che colpisce maggiormente gli adulti dei bambini. Prevenirlo ¨¨ semplice: basta approcciarsi all'acqua fredda gradualmente, dando tempo al corpo di abituarsi alla temperatura fredda dell'acqua.?
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