In auto, come in aereo, i passeggeri sono piuttosto al sicuro dai fulmini durante i temporali. O almeno dalle loro conseguenze dirette. Perch¨¦? Alla base c¡¯¨¨ un principio fisico scoperto nella prima met¨¤ del XIX secolo
Si avvicina piano piano l¡¯estate, stagione di giornate soleggiate ma anche di temporali improvvisi. A differenza di altri utenti della strada come ciclisti e motociclisti, chi viaggia in macchina pu¨° stare (relativamente) tranquillo anche nel caso di tempeste piuttosto violente: come ci insegna anche la vulgata comune l¡¯automobile ¨¨ un luogo piuttosto sicuro contro i fulmini, addirittura uno dei pi¨´ sicuri al di fuori degli edifici. Ma perch¨¦? Molti pensano che la motivazione risieda nel fatto che le vetture poggiano su quattro ruote in gomma, ma in realt¨¤ non ¨¨ cos¨¬: anche gli occupanti di un aereo in volo, infatti, possono considerarsi al riparo dai fulmini, o almeno dalle loro conseguenze pi¨´ dirette. E allora?
IN VOLO
¡ª ?Per quanto riguarda gli aerei non ¨¨ cosa infrequente che un velivolo venga colpito da un fulmine. Eppure, per fortuna, sono pochissimi i casi di pericolo concreto per i passeggeri. Questo perch¨¦ il metallo di cui ¨¨ costruita la fusoliera ¨¨ un materiale conduttore di elettricit¨¤, pertanto le scariche elettriche tendono a scorrere attraverso la struttura senza coinvolgere l¡¯interno, vale a dire la cabina. Ci¨° non significa che i costruttori di aerei possano sottovalutare il problema: anche se gli occupanti sono al riparo, un fulmine pu¨° pur sempre danneggiare la circuitazione elettronica del velivolo, oppure incendiare il carburante con le conseguenze che si possono immaginare. Si tratta comunque di eventi estremamente rari, e inoltre le case costruttrici progettano gli aerei in modo da evitare conseguenze di questo tipo. Ad esempio isolando accuratamente le componenti pi¨´ delicate come avionica, computer di bordo e strumentazione.
VIAGGIATE (QUASI) TRANQUILLI
¡ª ?Le parti pi¨´ colpite sono le estremit¨¤ alari (semiali, timoni e piani di coda) e il muso. Per consentire all¡¯elettricit¨¤ statica di attraversare agevolmente la carlinga e continuare il suo naturale percorso verso la terra i progettisti includono alcune superfici apposite, protuberanze metalliche il cui compito ¨¨ proprio quello di dissipare facilmente la scarica elettrica. Resta il fatto che, in ogni caso, evitare le perturbazioni ¨¨ sempre la scelta migliore: anche al netto dei fulmini i temporali possono rappresentare un problema per i piloti, in particolare durante le fasi di decollo o atterraggio. In aereo come in auto, dunque, la cosa migliore da fare in caso di temporale ¨¨ starsene a casa. Ma visto che ci¨° non ¨¨ sempre possibile possiamo dire che in entrambi i casi, con le dovute accortezze, c¡¯¨¨ un buon margine di sicurezza per viaggiare tranquilli.
GABBIA DI FARADAY
¡ª ?La carrozzeria metallica dell¡¯auto, come la fusoliera di un aereo, ¨¨ infatti in grado di isolare l¡¯ambiente interno da qualunque campo elettrostatico esterno. Tradotto, significa che nel caso in cui un fulmine colpisca l¡¯automobile questo si concentra sulle superfici esterne senza interessare l¡¯interno dell¡¯abitacolo. Alla base c¡¯¨¨ il principio della gabbia di Faraday: nel 1836 il fisico e chimico Michael Faraday osserv¨° infatti che all¡¯interno di un ¡°contenitore¡± costruito in materiale conduttore ed elettricamente carico le cariche elettriche non hanno influenza su ci¨° che si trova al suo interno, anche in presenza di campi elettrostatici molto intensi. Questo vale non solo in presenza di un involucro metallico continuo, ma anche nel caso di una rete. Da qui il nome di gabbia di Faraday.
CABRIO? MEGLIO DI NO!
¡ª ?E cos¡¯¨¨ la nostra auto se non una gabbia di Faraday? Questo era particolarmente vero un tempo, quando le macchine erano costruite quasi interamente in metallo. Al giorno d¡¯oggi sia fa un intenso utilizzo di materiali plastici, e sebbene si tratti di una condizione meno "ideale" rispetto a quella offerta da auto datate l¡¯idea di fondo rimane la stessa. Occhio, per¨°, perch¨¦ ¨¨ comunque il caso di stare attenti: bisogna ad esempio evitare di toccare parti metalliche interne come le maniglie, ed ¨¨ necessario considerare che certi tipi di carrozzeria (come cabriolet e spider con tettuccio in tela) offrono una protezione sicuramente minore rispetto a berline e coup¨¦.
OCCHIO ALLE GOMME
¡ª ?Un¡¯ultima indicazione riguarda infine le gomme. Dopo aver attraversato la carrozzeria, nella sua inarrestabile corsa verso il terreno il fulmine trover¨¤ gli pneumatici, che nonostante siano costruiti con materiale isolante possono poco contro una scarica cos¨¬ poderosa: siamo sull¡¯ordine dei 100-300 milioni di volt e centinaia di migliaia di ampere. ? dunque molto probabile che le gomme, o almeno una di esse, vengano danneggiate gravemente, e lo stesso vale per un impianto elettrico che potrebbe accusare il colpo di questa¡ esperienza elettrizzante.
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