Il surfista prodigio nato in Sardegna vent¡¯anni fa ¨¨ uno dei massimi specialisti italiani nelle manovre aeree. L¡¯obiettivo? ¡°Nuove rotazioni. E saltare ancora pi¨´ in alto¡±
Tarda prima decade del Duemila, esterno giorno, Sardegna. Sulla spiaggia sgambetta veloce un ragazzino dal ciuffo biondo: smilzo, alto e con una muta addosso che per lo strano scherzo delle taglie, una volta riempite le spalle gli sta corta di polsi e caviglie. Entra in acqua con un sogghigno e una determinazione precisi: quelli di chi non vede l¡¯ora di prendere pi¨´ onde possibili, e di uscire solo quando il sole ¨¨ davvero scomparso, e magari ¨C anche se l¡¯infanzia lo rende ancora di questo inconsapevole ¨C levarsi di dosso quella infinita scimmia di surf che ormai lo perseguita. Inizia cos¨¬ la storia di Matteo Calatri: prodigio del surf italiano, oggi vent¡¯enne con la testa sulle spalle, centinaia di viaggi macinati intorno al mondo, e in bacheca numerosi titoli italiani.
LE VITTORIE
¡ª ?Da allora ¨C ha iniziato a surfare intorno al 2008 ¨C di acqua salata sulle shortboard affilate di Matteo ne ¨¨ scrosciata parecchio. Calatri ha rappresentato e rappresenta dati alla mano uno dei talenti pi¨´ cristallini della sua generazione. E'?stato tra gli atleti pi¨´ vincenti dell¡¯ultimo decennio, un periodo dove il livello competitivo ¨¨ aumentato. A livello nazionale non si ¨¨ fatto mancare nulla, iniziando a mietere successi sin da piccolo: campione italiano under 12, poi under 14, poi campione under 16 (per due anni consecutivi), poi campione under 18. Una scia di vittorie tricolori completata con il titolo di campione italiano assoluto, che ancora detiene in quanto non si sono svolte le edizioni degli ultimi anni. Oggi ¨¨ orgogliosamente la prima riserva della nazionale italiana di surf. Anche se per gli addetti ai lavori dovrebbe venire naturale chiedersi se non possa meritare di pi¨´.
ALL'ESTERO
¡ª ?Matteo ¨¨ un atleta a tutto tondo, che non tralascia dettagli. Allenamenti a secco quando ¨¨ piatto o quando le onde sono davvero brutte, anche sette ore in mare quanto le onde lo permettono. La garra e la voglia di inseguire swell invece non la allena: ¨¨ stata probabilmente trasmessa geneticamente dal padre Davide, windsurfer e pionere del kitesurf in Sardegna, con un passato da agonista. ¡°A 54 anni ancora macina centinaia di chilometri per fare il giro dell¡¯Isola e prendere una mareggiata buona¡±, dice con un accenno di sorriso dal giardino di casa durante una soleggiata giornata cagliaritana, ¡°e per questo lo stimo¡±. Legami familiari a parte, Matteo da diversi anni affronta le tappe europee del QS, il Qualifying Series, il circuito di qualificazione della World Surf League. Una classifica ostica per tutti gli italiani e dominata in larga parte dai francesi, ma dove Matteo ¨¨ il secondo atleta azzurro per punteggio. ¡°Quest¡¯anno abbiamo la sfortuna di non avere gare in Europa quasi sino ad agosto, ma poi ci sar¨¤ un bel round di cinque o sei contest di fila¡±, racconta.?
IN FIDUCIA
¡ª ?Quando ¨¨ a casa, gli allenamenti di Matteo si svolgono prevalentemente nella costa ovest della Sardegna, e spesso nel litorale di Buggerru, posto dove Matteo ha surfato tanto da bambino e dove ha fatto le prime gare nelle tappe juniores. ¡°Surfo quasi tutti i giorni e mi sento in fiducia, anche a livello mentale¡±, racconta. Una routine che sposa bene con l¡¯impegno nella facolt¨¤ di scienze motorie ¨C in regola con gli esami ¨C che non ¨¨ solo un percorso di studio da mettere nel curriculum e usare all¡¯occorrenza, ma ¨¨ svolto anche per esigenza personale e per passione. ¡°Gi¨¤ ora mi piace poter spiegare la meccanica di un off the lip, ma questa laurea mi aiuta a capire il mio corpo, a capire me stesso. Vedr¨° come poter usare queste conoscenze per essere un miglior atleta, e quando non vorr¨° o potr¨° pi¨´ esserlo, potr¨° insegnare e trasmettere la mia esperienza¡±, ammette a Gazzetta Active con estrema maturit¨¤.
AIR-MAN
¡ª ?Il presente di Calatri per¨° ¨¨ ancora letteralmente qui, ed ¨¨ ancora letteralmente agonistico, a ruggire tra le onde. L¡¯ultimo anno ha svolto un intero mese nella Northshore di Oahu, il regno mondiale del surf. Un mese che ha definito estremamente formativo, tra giornate nella bolgia infuocata di Pipeline e continui pasti (e in alcuni casi abbuffate) con le impetuose mareggiate del Pacifico, condivise con l'atleta Francesco Lazzarini. A Matteo piacciono i tubi, e se ne ha uno davanti non esita a stallare la tavola e accomodarsi nel luogo pi¨´ ambito per tutti i surfisti. Ma ¨¨ anche un grande saltatore. Ama gli aerials in tutte le forme, tanto che proprio Nicola Bresciani, tra i primi a fare di questi trick un marchio di stile, su queste pagine ha raccontato che Matteo ¨¨ tra i pochi ad aver colmato il gap generazionale e ad aver in qualche modo raccolto il suo testimone. ¡°E¡¯ stato proprio Nicola ad aver notato la mia indole durante un surf trip a Fuerteventura. Fu il primo a dirmelo, le sue parole mi hanno gasato e spinto a continuare¡±, dice. Calatri in acqua fa quindi di tutto, a partire dalle manovre classiche, ma soprattutto corre in cerca di rampe schiumose che permettano di decollare. Air reverse, alley oop, e poi rotazioni ancora pi¨´ difficili. ¡°Voglio andare pi¨´ in alto e pi¨´ veloce¡±, dice poco prima di terminare l¡¯intervista, rivelando una verit¨¤ pur fin troppo facile da intuire. La scimmia di onde ¨¨ ancora l¨¬, e all¡¯air-man italiano in fondo va bene cos¨¬.
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