Ecco cosa sappiamo sull'Indice Nazionale dei Domicili Digitali e quali sono le date chiave della transizione digitale?
Il governo di Giorgia Meloni ha deciso di velocizzare la digitalizzazione della pubbliche amministrazioni e dei rapporti coi cittadini, puntando a rendere obbligatoria la Posta elettronica certificata (PEC) e introducendo il cosiddetto Inad, l'Indice Nazionale dei Domicili Digitali a cui chiunque potr¨¤ collegarsi, a cominciare dalla Pubblica Amministrazione, e cercare tramite codice fiscale l'indirizzo di posta elettronica certificata di ogni singolo cittadino cos¨¬ da potergli inviare qualsiasi tipo di comunicazione ufficiale con valenza legale.?
Cos'¨¨ l'Inad
¡ª ?Il 6 giugno scorso ¨¨ ufficialmente stato lanciato INAD, l¡¯Indice Nazionale dei Domicili Digitali, una piattaforma nata dalla collaborazione fra l'Agenzia per l'Italia digitale, il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio e Infocamere, la societ¨¤ delle Camere di commercio per l¡¯innovazione digitale. L'obiettivo ¨¨ semplice: creare un database il pi¨´ completo possibile del domicilio fiscale di tutti i cittadini italiani cos¨¬ mandare in pensione le comunicazioni cartacee da parte della Pubblica Amministrazione, i lunghi tempi di attesa tra l'invio e la ricezione delle stesse e il rischio che tali comunicazioni vadano perdute o non vengano ritirate.?
Cosa cambia dal 6 luglio 2023
¡ª ?La data spartiacque decisa dall'AGID ¨¨ il 6 luglio prossimo. A partire da quella data l¡¯Indice Nazionale dei Domicili Digitali diventer¨¤ consultabile da chiunque, senza la necessit¨¤ di autenticazione, e dalla stessa data le Pubbliche Amministrazioni dovranno verificare la presenza nello stesso dei cittadini a cui intendono inviare comunicazioni con valenza legale. Se il cittadino ¨¨ presente nel database, scatta immediatamente l'invio digitale della comunicazione. In caso contrario, invece, si dovr¨¤ procedere con l'invio cartaceo tradizionale, almeno fino al 30 novembre 2023.?
La PEC diventa obbligatoria?
¡ª ?Un recente emendamento al decreto Pubblica Amministrazione ha fissato infatti al 30 novembre prossimo il termine entro il quale i cittadini dovranno mettersi in regola con un indirizzo di posta elettronica certificata, servizio che va attivato a pagamento tramite fornitori di terze parti, e la conseguente iscrizione all¡¯Indice Nazionale dei Domicili Digitali.?
Il testo mette nero su bianco che "Al fine di garantire la piena inclusione dei soggetti in divario digitale, fino al 30 novembre 2023, il gestore della piattaforma per la notificazione digitale degli atti della pubblica amministrazione invia al destinatario sprovvisto di domicilio digitale che non abbia gi¨¤ perfezionato la notifica tramite accesso alla piattaforma l¡¯avviso di avvenuta ricezione in formato cartaceo".?
Cosa succeder¨¤ dopo il 30 novembre 2023, per¨°, ¨¨ ancora tutto da capire. Il sito ufficiale dell'Agenzia per l'Italia Digitale si limita a spiegare i vantaggi per i cittadini e per le Pubbliche Amministrazioni e anche la piattaforma INAD reca informazioni piuttosto scarne. Le FAQ ufficiali spiegano che "il domicilio digitale ¨¨ l'indirizzo elettronico eletto presso un servizio di posta elettronica certificata (PEC) o un servizio elettronico di recapito certificato qualificato" e sottolineano come a poter eleggere il proprio domicilio su INAD saranno tutte le persone fisiche che abbiano compiuto il diciottesimo anno di et¨¤ e che abbiano la capacit¨¤ di agire.?
I dubbi ancora da chiarire sulla PEC OBBLIGATORIA
¡ª ?Il problema a cui non ¨¨ stata ancora data una risposta ¨¨ legata all'obbligatoriet¨¤ della PEC. Per eleggere il proprio domicilio fiscale serve un indirizzo di posta elettronica certificata, da attivare a pagamento tramite uno dei gestori PEC elencati?sul sito ufficiale dell'AGID e al momento non sono all'orizzonte bonus e sconti per i cittadini che non potranno permettersi di pagare per l'attivazione di un servizio destinato a diventare obbligatorio. Manca ancora qualche mese al 30 novembre 2023 ed entro quella data ci saranno sicuramente nuove FAQ e nuovi emendamenti o decreti che serviranno a fugare i vari dubbi ancora in sospeso.
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