Perché in Italia mancano i medici di base? Le possibili soluzioni

Il pensionamento dei medici non sarà bilanciato dalle nuove assunzioni e due milioni di italiani restano senza il medico di famiglia

Sembra impossibile ma è così: oltre 2 milioni di italiani non hanno un medico di famiglia. Un problema enorme che, come in tanti continuano a ripetere, ha una motivazione strutturale legata a pensionamenti, dimissioni e mancate iscrizioni all’università o scelta da parte degli specializzandi.

la mancanza di medici e le previsioni per i prossimi anni

I numeri parlano chiaro: 2 milioni di persone senza un medico di base vuol dire oggi una carenza di ben 45mila medici in 5 anni e 80mila in 10. Un saldo che tiene conto dell’attuale pensionamento di medici che non sarà comunque bilanciato dalle presumibili nuove assunzioni o iscrizioni all’università.

gli studenti

Ed è proprio dagli atenei che arriva il primo segnale d’allarme. Come riportano le stime, il problema della carenza di medici nasce dalla programmazione, ovvero dagli accessi universitari a Medicina che sono sempre meno. A questo, poi, si aggiunge la mancata scelta dell’indirizzo di Medicina generale da parte degli specializzandi. Come riporta l'Istituto di Medicina Generale, la “carriera” da medico di base non è sempre ritenuta attraente da parte degli specializzandi per almeno due ordini di motivi. Il primo è di natura meramente intellettuale: il lavoro dei medici generali è considerato monotono e quindi per questo meno attraente rispetto alla corsia o alla specializzazione in generale. In secondo luogo, poi, c’è una questione?economica. Come spiega Walter Mauriello, presidente di Meritocrazia Italia, il problema per gli specializzandi è anche legato a “Condizioni di lavoro insostenibili, conflittualità interne ai team e inadeguatezza salariale, specie in comparazione con la retribuzione prevista da altri Paesi europei, scoraggiano e inducono a cercare migliore fortuna all’estero”.

la risposta del ministro bernini

Così, il ministro dell'Università e Ricerca, Anna Maria Bernini, ha annunciato un ampliamento dei numeri a disposizione. Entro aprile, ha spiegato il ministro, "si deciderà di ampliare il margine di ingresso a Medicina. Non solo il margine di ingresso ma anche il collo di bottiglia delle specializzazioni”. Una decisione forte, “ma teniamo presente che i nuovi iscritti saranno medici tra 7-8 anni. E dobbiamo anche ragionare in una prospettiva di mercato”. Prospettive non allettanti, che secondo Silvestro Scotti della Federazione dei medici di famiglia, porteranno in 5 anni 14 milioni di italiani a rimanere senza un medico di famiglia.

le prospettive

Secondo il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, è già previsto "un primo aumento per le iscrizioni alle Facoltà di Medicina di circa 600 unità”. Numeri che però dovranno essere discussi ad aprile in Conferenza Stato Regioni, ovvero quando verranno determinati i fabbisogni più specifici dei territori e si potrà agire sulla base di questi.

il problema di oggi: i rinvii della legge

Secondo la responsabile Formazione della Federazione dei medici di famiglia, Erika Schembri, ogni anno "è prevista secondo legge entro il 28 febbraio dello stesso anno, ma a causa di continui posticipi siamo arrivati ad un ritardo di oltre un anno” e questa latenza “non è più giustificabile”.

una soluzione: i medici in formazione

Le associazioni chiedono a gran voce la possibilità di assumere i medici in formazione. Una volta ottenuto il nullaosta del Ministero, "sarebbero disponibili quasi 3000 nuovi medici in formazione, pronti da subito ad assumere incarichi convenzionali durante il corso come previsto dalla formazione lavoro", e senza dover aspettare i 7 anni indicati dal ministro Bernini. Questi, è bene precisare, potrebbero essere anche impiegati nei pronto soccorso e ridurre l’enorme affanno che questo reparto ha ormai da anni (e al quale si rimedia con i medici a gettone).