Amata dai turisti e oggi simbolo della collina. Ecco com'¨¨ fatta la tranvia a cremagliera del 1934 premiata dall'Asi con la targa oro
Quattrocento metri di dislivello da percorrere in meno di venti minuti per raggiungere la Basilica di Superga. Nel 1934, quando ¨¨ stata inaugurata, la linea a cremagliera che parte dalla borgata di Sassi, a Torino, era pura innovazione. Certificata sabato 30 novembre con la consegna della targa d'oro Asi, aveva sostituito la funicolare Agudio del 1884, un sistema a vapore che trainava, per mezzo di un cavo e una serie di pulegge un convoglio di carrozze rimorchiate. L'obiettivo? Velocizzare un collegamento che altrimenti richiedeva una passeggiata di oltre le due ore o, per i pochi che potevano permetterselo, un viaggio in carrozza.
La cremagliera
¡ª ?Centoquaranta anni dopo, le rimorchiate D11-D12 e D13-D14 sono rimaste pressoch¨¦ invariate, anche grazie al lavoro di manutenzione e restauro dell'Associazione torinese tram storici. Gli interni in legno lucidato sono divisi in seconda e prima classe, da cui si gode del panorama migliore, ma che oggi ¨¨ accessibile a tutti. Gli esterni sono della stessa livrea rosso-crema con filetto giallo che all'epoca adornava i tram dell'Azienda torinese mobilit¨¤, poi diventata Gtt. Nel 1934 l'aggiunta delle ruote dentate ha permesso di riciclarle anche sulla nuova "dentiera", o dentera in piemontese insieme alle nuove motrici D2 e D3. "Invece della fune, abbiamo un sistema a cremagliera, di tipo Strub" spiega Lino Manfredonia, volontario dell'Atts. La ruota dentata ingrana sul binario centrale, facendo, cos¨¬, salire il convoglio, grazie alla spinta dei quattro motori Tibb-Gtdm, in un percorso che arriva a una pendenza massima del 21%. Ma "la particolarit¨¤ di questa linea ¨¨ la presa di corrente laterale. Invece dell'asta a rotella o del tradizionale pantografo, la corrente viene da una terza rotaia, coperta per motivi di sicurezza".?
Freni e sicurezza
¡ª ?Niente linee aeree, quindi. Al di fuori dei binari dentati, sia le motrici che le rimorchiate devono essere trainate da motrici di servizio con pantografo che le portano sul binario, dove vengono agganciate. La motrice ¨¨ sempre posta a valle, verso la citt¨¤, con le rimorchiate a monte. Il convoglio non si gira mai. Quando si sale le rimorchiate precedono la motrice ed ¨¨ ancora pi¨´ importante la presenza di un operatore che possa azionare il freno di emergenza in caso ci fosse un ostacolo, anche se oggi la presenza di una telecamera permette al guidatore di vedere il binario in tempo reale.
Il raddoppio
¡ª ?"La linea ¨¨ lunga poco pi¨´ di tre chilometri con un unico raddoppio" continua Manfredonia. "A circa met¨¤ percorso c'¨¨ un sistema semaforico. Quando abbiamo due vetture in esercizio, devono partire alla stessa ora e il convoglio ascendente ha sempre la precedenza, quindi quello discendente deve fermarsi sul binario laterale per farlo passare". Oggi avviene solo nei periodi di punta, come la stagione estiva, quando la linea ¨¨ utilizzata dai turisti che vanno a visitare la Basilica e dagli appassionati di downhill che salgono sulla collina per scendere a tutta velocit¨¤ con le loro bici. "Usiamo spesso la D2 e la D3 perch¨¦ sono pi¨´ capienti, mentre la D1 ¨¨ pi¨´ piccolina" continua Manfredonia. Un convoglio con due rimorchiate pu¨° portare fino a 200 passeggeri e il servizio ¨¨ attivo con una partenza ogni ora, tranne quando ¨¨ raddoppiato.?
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Il simbolo della collina
¡ª ?"La tranvia ¨¨ utilizzata anche dai residenti, con un abbonamento particolare". Possono accedere a tre fermate, da richiedere con un sistema apposito di palette in legno. "Fino al 1949, all'arrivo a Sassi, le rimorchiate venivano sganciate e riagganciate ad altri tram che arrivavano fino in piazza Castello". La ruota dentata, rialzata rispetto ai binari cittadini, non entrava in conflitto con il tram che prendeva la corrente dalle linee aeree. Con la diffusione in massa delle auto, negli anni successivi, la "dentiera" ha smesso di essere fondamentale per i cittadini locali, ma ¨¨ rimasta un simbolo della collina di Superga e, a giudicare dallo stupore dei passeggeri che ci salgono nel 2024, non sembra nemmeno passato cos¨¬ tanto tempo.??
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