Peterson e il Palazzone: "Non mi piaceva, ma che tragedia il crollo"
Quella Milano gonfiava il petto. L¡¯anno ¨¨ il 1985: moda, affari, cultura, voglia di uscire da anni di piombo e tensione. Un fortunato claim pubblicitario definisce quei tempi dal sapore dolce, gradevole: Milano da bere. In mezzo a quei ricordi c¡¯¨¨ un evento entrato nella storia della citt¨¤, preso ancora oggi come termine di paragone quando il maltempo si fa minaccioso: la Grande Nevicata. Tra il 14 e il 17 gennaio di quarant¡¯anni fa, anticipata da temperature polari, la neve cadde senza sosta portando alla paralisi pressoch¨¦ totale della circolazione e del commercio nell¡¯area metropolitana.
I danni economici furono ingenti, la stima fu di circa 250 miliardi di lire per l¡¯intera provincia. Molti stabili furono sgomberati, alcune strutture sportive come il velodromo Vigorelli vennero dichiarate inagibili. E il tetto ricurvo del Palasport di San Siro, inaugurato nel 1976 che ispir¨° la costruzione di altri impianti storici come l¡¯arena del Pireo ad Atene, croll¨° nella notte tra il 16 e il 17 gennaio sotto il peso della neve e del ghiaccio. Dan Peterson, storico coach dell¡¯Olimpia Milano, c¡¯era.?
¡°Se chiudo gli occhi mi viene in mente il freddo di quei giorni, i muri di neve che coprivano ogni cosa¡ mai visto niente di simile. E credetemi, sono cresciuto a Chicago, so cos¡¯¨¨ il gelo¡±.?
¡°Palazzone¡± o semplicemente San Siro. I milanesi lo chiamavano cos¨¬. Andavano a vedere le Sei Giorni di ciclismo, il basket o anche i meeting di atletica, il tennis¡ magari dopo le partite di Inter e Milan che si giocavano al Meazza, poco distante. Che ricordi ha di quell¡¯impianto??
¡°Non mi piaceva, anche perch¨¦ l¨¬ ho perso delle finali scudetto. E non piaceva nemmeno ai tifosi che venivano a vederci perch¨¦ era sostanzialmente un velodromo e le tribune troppo lontane dal campo. Era tutto meno che un¡¯arena adatta al basket. E poi si gelava. Il riscaldamento veniva attivato in poche occasioni, per esempio quando Francesco Moser arrivava in bici per usare la pista. Odiavo quel posto. L¡¯unica volta in cui ci portai la squadra per un allenamento persi Mike D¡¯Antoni, il nostro play, per un infortunio muscolare. Stupido io¡¡±.?
Quella Milano targata Simac aveva altri giocatori fortissimi.?
¡°Facevo lo spaccone e dicevo: ¡°Amici sportivi¡ a Milano c¡¯¨¨ la 24esima squadra Nba¡±.?In America ce n¡¯erano 23. Eravamo fortissimi in quella stagione: Dino Meneghin, Joe Barry Carrol, Roberto Premier, Russ Schoene¡ Coppa Korac e scudetto¡±.?
Torniamo a quei giorni di gennaio. Per gli allenamenti l¡¯Olimpia si serviva della ¡°secondaria¡± del Palalido. Le partite di Coppa e campionato a San Siro.?
¡°15 gennaio, partita di Coppa Korac contro lo Stade Fran?ais. Stesso percorso di sempre: partivo da casa mia in via Camillo Hajech, nella zona della vecchia sede dell¡¯Olimpia in via Caltanissetta, prendevo il tram numero 15 fino al Duomo, poi metropolitana per raggiungere Piazzale Lotto. Quella sera avevo davanti solo neve: ho fatto un chilometro e mezzo lottando un passo alla volta. A San Siro trovai appena quattro giocatori, nessuno del quintetto base. Pensai che avremmo perso quella partita a tavolino, poi vidi qualcuno dei miei. Non c¡¯era nessuno del quintetto base. Cos¨¬ dissi a Vittorio Gallinari, Franco Boselli e Tullio De Piccoli: ¡°Ragazzi, grandi notizie per voi. Giocherete tutta la partita¡±. Erano gasati, poi arrivarono i ¡°titolari¡± e in spogliatoio dissi ancora¡ ¡°Ragazzi, ho mentito!¡±. Si misero a ridere per fortuna¡¡±.?
Il giorno dopo, con la Pinetina sommersa dal manto bianco, arrivarono Karl-Heinz Rummenigge e gli altri giocatori dell¡¯Inter di Castagner, gli ultimi ad allenarsi sul parquet del Palazzone per una sgambata.?
¡°Era a due passi dallo stadio. Si giocava davanti a 12mila, anche 15mila spettatori. Quel crollo fu un colpo terribile per la societ¨¤, che incass¨° molto meno giocando al Palalido o nella nuova struttura tenda, ben prima del PalaTrussardi, soluzione che il presidente Gabetti riusc¨¬ a trovare in tempi rapidi¡±.?
I crolli furono tanti, anche il velodromo Vigorelli fu pesantemente colpito. Ci furono feriti in alcune attivit¨¤ commerciali di viale Papiniano e Lambrate e in ospedale finirono centinaia di persone per fratture provocate dalle cadute sul ghiaccio.?
¡°La citt¨¤ era paralizzata. Non si muoveva nulla: macchine, tram, autobus. C¡¯era l¡¯Esercito con i carri armati per spalare la neve e liberare strade e accessi ai palazzi. Un disastro. Sono arrivato a Milano nel 1978, non l¡¯ho mai vista cos¨¬ n¨¦ prima n¨¦ dopo quella volta. Molti rimasero senza riscaldamento per giorni, fu uno shock",
Che citt¨¤ era quella Milano?
"Stupenda. Il mio quartiere preferito era Brera, ne ero innamorato. Ci andavo per vedere le strade, i locali, gli angoli¡ facevo il turista. A Milano devo tutto, mi ha fatto incontrare la donna che mi sopporta da cos¨¬ tanti anni. Sa come ho conosciuto Laura, mia moglie?"
No, ci dica
"Era il maggio di quell¡¯anno, proprio il 1985. Conoscevo un¡¯indossatrice americana che abitava nel palazzo di Laura, doveva andare a Parigi per una sfilata e aveva un cagnolino. Laura ama gli animali, cos¨¬ glielo ha tenuto lei e pochi giorni dopo me l¡¯ha presentata. Mia moglie lo dice sempre: ¡°Ho conosciuto il coach per un cane¡±¡ Insieme amiamo passeggiare accanto ai luoghi storici, come La Scala. Dove entrai la prima volta per inganno"
Di chi?
"Del nostro storico massaggiatore Angelo Cattaneo. Mi ripeteva: ¡°Coach, dobbiamo migliorare la tua educazione culturale¡±. In realt¨¤ voleva andare lui: amava l¡¯Opera e io procuravo i biglietti¡ L¡¯anno dopo fece lo stesso con il balletto e portammo anche Vittorio Gallinari. Quei fisici perfetti lo colpirono, temeva che io potessi inventare qualche strano allenamento e mi disse: ¡°Coach, non mi piace che guardi quei ballerini. Noi cos¨¬ bravi a saltare non diventeremo mai¡±¡"
A San Siro si esibirono anche i miti del tennis, Borg e McEnroe.
"Grandi personaggi. Li conobbi facendo da interprete per la Domenica Sportiva della Rai. John ¨¨ divertentissimo. Ma il numero 1 ¨¨ Jimmy Connors, nato in Illinois come me. Lo incontrai con D¡¯Antoni al Palalido: Mike era suo grande fan e gli chiese: ¡°Giochi tutto l¡¯anno, come fai a caricarti mentalmente?¡±. Connors rispose: ¡°Facile, odio tutti¡±"
La Milano di oggi la emoziona ancora?
"Certo. Anche se sono straniero andare in Piazza Duomo e vedere la Madonnina ¨¨ speciale. E non sono nemmeno cattolico. Milano ¨¨ una citt¨¤ eccezionale. E sa una cosa? Quando i tifosi dell¡¯Olimpia cantano al Forum ¡°Oh mia bela madunina¡± quel coro mi tocca veramente l¡¯anima. E¡¯ il nostro inno nazionale"
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