Il punto di vista della dottoressa Molinari: "Riduce lo stress, fa ritrovare un senso di calma interiore, migliora la concentrazione e rafforza le relazioni"
I social sono diventati parte integrante della nostra vita. Nonostante le innumerevoli potenzialit¨¤ che offrono, non ¨¨ facile capire quali sono i limiti da non superare per evitare danni che possono incidere sulla qualit¨¤ della vita di tutti i giorni. Per questo si parla sempre pi¨´ spesso di social detox, come a voler eliminare tutte le tossine accumulate nel tempo: ¡°? un¡¯opportunit¨¤ per allontanarsi dalla tecnologia e ripristinare un equilibrio tra il mondo digitale e la vita reale. Fermarsi e capire come soddisfiamo i nostri bisogni nelle diverse aree di vita, come quelle relazionali, familiari, lavorative e personali. Abbiamo bisogno di un social detox quando ci rendiamo conto che il tempo che viviamo nel digitale soddisfa da solo tutti questi bisogni¡± spiega la dottoressa Evelina Molinari, psicoterapeuta dell¡¯Humanitas Psico Medical Care di Milano.
In cosa consiste quindi il digital detox??
¡°Alcuni possono optare per una?disconnessione totale, mentre altri possono scegliere di ridurre l¡¯uso dei dispositivi digitali a determinati orari o per determinate attivit¨¤. L¡¯obiettivo ¨¨ creare uno spazio di tempo libero dalla tecnologia, in modo da riconnettersi con s¨¦ stessi e con l¡¯ambiente circostante. Il digital detox ci consente di ridurre lo stress, ritrovare un senso di calma interiore, migliorare la nostra concentrazione, rafforzare le relazioni interpersonali¡±.
Quali sono i segnali che dovrebbero farci intuire la necessit¨¤ di staccare tutto??
¡°Prima di arrivare a un social detox dobbiamo capire se stiamo vivendo una sorta di ¡®overload¡¯ psicologico che non ci permette di avere una percezione reale del loro impiego nella nostra quotidianit¨¤, che possiamo verificare con una sorta di prova: pensate ad una stima di quanto tempo al giorno passate sui social network, poi verificate il tempo reale di utilizzo del cellulare e di ogni applicazione e vedete quanto tempo effettivamente siete stati sui social. Solitamente, ¨¨ quasi il doppio di ci¨° che percepiamo. Inoltre l¡¯uso eccessivo e pervasivo dei social media pu¨° portare a una dipendenza dal giudizio sociale, il bisogno di piacere, di essere visti e approvati, con una conseguente perdita di autostima e senso di valutazione personale basato su metriche superficiali¡±.
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Quanto incide questa sovrastimolazione nella nostra vita quotidiana??
¡°Incide sull¡¯ansia, sulla depressione, sul sonno e tantissimo sulla regolazione emotiva. Il digitale diventa il nostro occhio sul mondo: le relazioni e le amicizie le andiamo a vedere l¨¬, ci rilassiamo facendo scroll continui, cerchiamo di stringere legami virtuali attraverso i social. Il nostro organismo ¨¨ sopraffatto da tutti questi stimoli, e arriva il momento cui il nostro corpo e la nostra mente lanciano dei segnali fanno intuire il bisogno di un momento di detox, di staccare¡±.
Come si arriva a una dipendenza da social?
¡°Dobbiamo fare delle distinzioni tra giovani e adulti. La dipendenza tecnologica ¨¨ una patologia che interessa principalmente le fasce pi¨´ giovani della popolazione: la quasi totalit¨¤ dei ragazzi e ragazze, naviga su internet, gioca online e possiede strumenti tecnologici personali. Questa grande disponibilit¨¤, e anche estrema familiarit¨¤ con lo strumento tecnologico, oramai accessibile anche per i pi¨´ piccoli, pu¨° portare preadolescenti e adolescenti a sviluppare la dipendenza. Anche il bambino, una volta abituato al gioco tecnologico, far¨¤ molta fatica ad utilizzare o addirittura inventare giochi di altro tipo. Per quanto riguarda invece gli adulti, bisogna tenere maggiormente in considerazione gli aspetti che riguardano l¡¯ansia e la depressione¡±.
Come cambia l¡¯approccio tra giovani e adulti??
¡°Ci sono ragazzi della generazione Z che soffrono di dipendenze digitali perch¨¦ hanno vissuto e sperimentato talmente poco i diversi ambiti della loro vita senza cellulare da rendere necessaria una sorta di ¡®riabilitazione¡¯ alla vita non digitale, non avendo un vissuto precedente nell¡¯espletare i diversi compiti evolutivi. Noi psicoterapeuti ci occupiamo di far riconoscere la portata delle loro risorse. Le persone adulte che soffrono di dipendenza da social invece hanno memoria delle esperienze pre-digitali, che per¨° ¨¨ andata persa: solitamente si usano delle strategie cognitivo-comportamentali, ad esempio crearsi una sorta di tabella che li aiuti a capire quanto utilizzano il cellulare, ponendosi dei limiti. ? una cosa di cui parleremo anche al Milano4Mental Health il 26 ottobre, in particolare sull¡¯educazione digitale nelle famiglie¡±.?
Ha parlato di genitori e famiglie: come dovrebbero approcciarsi ai figli??
¡°Le famiglie oggi si trovano a dover educare i figli nell¡¯uso dei dispositivi digitali senza avere un¡¯esperienza pregressa, perch¨¦ i social ai loro tempi non esistevano. Capita spesso nei percorsi nelle scuole che ragazzini di 12 anni dicano ai genitori: ¡®Non puoi guardare il mio cellulare, altrimenti non mi rispetti¡¯ e i genitori sono convinti che sia vero e si sentono in colpa. In realt¨¤ le famiglie sono responsabili legalmente di tutto ci¨° che fanno i figli fino ai 14 anni. Inoltre, bisogna sempre ricordare che in molti si iscrivono ai social nonostante l¡¯et¨¤ inferiore rispetto a quella consentita dalla legge¡±.
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