¡°Ma chi te lo fa fare?¡± ¨¨ la domanda che pi¨´ di ogni altra si sentono rivolgere i concorrenti del TOR, ma forse una vera risposta non ce l¡¯ha nessuno. Certo, per chi ama la montagna ritrovarsi al tramonto sul Col de la Crosatie, all¡¯alba al Col de la Fenetre, nel sole del tardo pomeriggio su un sentiero che costeggia tutto il Monte Bianco, o in piena notte al cospetto del Cervino illuminato dalle stelle, sono ottimi motivi, ma non basterebbero a giustificare uno sforzo del genere. Probabilmente la verit¨¤ ¨¨ che il TOR ha a che fare con il ¡°desiderio¡±, nella sua forma pi¨´ irrazionale e quindi autentica. Perch¨¦ se ¨¨ vero che ¡°desiderio¡± viene dal latino de-sidera, ¡°mancanza delle stelle¡±, allora sono veri desideri solo quelli che sembrano starsene lass¨´ irraggiungibili, almeno fino a che qualcuno non allunga una mano e riesce a catturarne uno.
Il TOR ¨¨ un virus che si trasmette per contatto. Perch¨¦ sembra una impresa impossibile, ma se conosci qualcuno che lo ha fatto, allora inizi a pensare che forse potresti farcela anche tu. E se inizi a pensarlo, finisci per provarci, per iniziare quel viaggio in cui dopo poco non c¡¯¨¨ pi¨´ uno ¡°ieri¡± e un ¡°domani¡±, ma solo un ¡°adesso¡± dove, nel silenzio dei Giganti, puoi ritrovare parti di te, che non sapevi pi¨´ neppure di avere.
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Dario Pedrotti
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