Nelle gare di trail running si dice sempre che i vincitori sono tutti quelli che arrivano in fondo, i ¡°finisher¡±, e per il TOR questo ¨¨ pi¨´ vero che mai, tanto che nella cerimonia finale vengono chiamati sul palco, e premiati, tutti quelli che hanno tagliato il traguardo. Dei 958 atleti partiti la domenica a mezzogiorno, solo quattro sono arrivati il mercoled¨¬ (Oliviero Bosatelli in 72 ore, Galen Reynolds in 77, Danilo Lanternino in 79 e Erwee Tiaan in 80), un¡¯altra quarantina, fra cui la prima donna, Silvia Trigueros Garrote, settima assoluta in 85 ore, sono riusciti ad arrivare entro il gioved¨¬, tutti gli altri si sono succeduti, anche ad intervalli di ore, fino al sabato pomeriggio. Giorno e notte il centro di Courmayeur ¨¨ stato attraversato da una processione di atleti dalle facce stanche, ma con gli occhi pieni della soddisfazione di ¡°averlo portato a casa¡±, chi per la prima volta, chi addirittura per la decima.
Mescolati fra loro, ma ben riconoscibili dai colori dei pettorali, anche i concorrenti delle altre tre distanze volute dagli organizzatori dei VDA Trailers: quelli dei 130 km della terza edizione del Tot Dret, quelli dei 30 della prima edizione del Passage Au Malatr¨¤, e quelli dei 450 km del Tor de Glaciers, la gara ancora pi¨´ ¡°monstre¡±, senza percorso segnato, voluta per festeggiare i 10 anni del TOR.
?
Dario Pedrotti
? RIPRODUZIONE RISERVATA